“La luna e i falò”: il meraviglioso viaggio nella memoria dei contadini di Torre Guaceto

557
Foto di Giuseppe Affinito e @landXCape.Puglia

TORRE GUACETO (Brindisi) – E’ stata una grande festa per i tanti spettatori e utenti che hanno preso parte all’evento e una meravigliosa occasione di incontro tra chi ogni giorno si dedica con anima e corpo alla Riserva per mantenerne vivi i suoi saperi ed i sapori.

Inserita nel progetto LandXcape, sostenuto dalla Regione Puglia, assessorato alle Industrie Culturali e Turistiche, attraverso i Poli Biblio-Museali di Lecce e Brindisi e attuato da Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con Biennale dei giovani Creativi d’Europa e del Mediterraneo (BJCEM), a valere sulle risorse FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione), Puglia 2014 – 2020, Patto per la Puglia, Area di Intervento IV “Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali”, la giornata teatrale di Torre Guaceto è iniziata con una tappa al tramonto presso il centro visite della Riserva, Al Gawsit, a Serranova.
Ad accogliere i visitatori ci hanno pensato le preziose guide della cooperativa Thalassia. Con loro, gli utenti hanno intrapreso un viaggio fatto odori e ricordi nella storia di Torre Guaceto e nei suoi gioielli floreali e faunistici.
Al tramonto, si è entrati nel vivo della serata con il trasferimento a casa di uno dei contadini dell’area protetta, Pinuccio Bellanova, custode della tradizione di Torre Guaceto sempre pronto a tendere una mano per la tutela dell’area.
Qui è andato in scena “La luna e i falò” spettacolo di e con Luigi D’elia e le musiche dei Bevano Est.
“Tornare a pensare, organizzare e raccontare in una delle case della Riserva di Torre Guaceto – ha raccontato D’elia – ha rappresentato il ritorno ad una dimensione speciale del fare teatro, una dimensione dove le barriere tra teatro, pubblico, comunità, mestieri, terra, parole, si perdono e si mescolano. Il risultato è un benessere del luogo e delle persone. Domenica, come 4 anni fa, l’ultima volta, nessuno vuole andare via a fine serata. Si sta tutti lì, perché la casa di un contadino non chiude come un teatro, è uno spazio aperto dove dialogano allo stesso livello storie, persone e la natura intorno. Questa dimensione materica, organica e viva del fare teatro ci fa pensare che valga la pena continuare. Prima dello spettacolo, poco prima, il cielo sulla casa di Pinuccio è stato attraversato da una formazione di aironi cenerini che migravano, una gigantesca ‘V’ fatta di decine di uccelli probabilmente in cerca di riposo qui a Torre Guaceto. Questo può accadere solo qui! Ha scritto sui social una spettatrice: ho amato questa giornata. Torno a casa con le dita profumate di timo e la salsedine brillante sui ginocchi. Grazie a tutti coloro che – ha chiuso l’autore teatrale – si impegnano per realizzare progetti grandiosi come LandXcape, grazie a chi non si stanca di farci continuare a sognare nella nostra terra, grazie a Luigi D’elia e i Bevano Est perché questa sera mi addormenterò aggrappandomi ad una balena fatta di stelle”.
Le emozioni, la gioia data dallo stare insieme come una comunità, dopo lo spettacolo è proseguita con una degustazione.
Al tavolo, le donne dell’azienda Calemone hanno offerto le loro orecchiette e friselline con il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto. Accanto a loro, i volontari dell’associazione Effetto Serranova che hanno mesciato il vino offerto dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e dall’azienda Greco che opera nel parco. E’ stata una grande festa, che, per una sera, ha riportato in Riserva la tradizione del teatro nelle case dei contadini.