A Muro Leccese si rinnova l’appuntmento con la Festa de Lu Porcu Meu. Sul palco il Trio Salento e gli Alla Bua

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MURO LECCESE (Lecce) – Si rinnova come ogni anno a Muro Leccese l’appuntamento con la Festa de Lu Porcu Meu, il 20 e 21 ottobre.

Da trentacinque anni, la terza domenica di ottobre, è infatti dedicata al buon mangiare con la gustosissima festa dedicata a una delle carni più succulente, saporite ed amata da sempre.

La festa, diventata una tradizione dell’autunno salentino, è nata per caso una sera, oltre trenta anni fa, da un gruppo di amici, che per divertirsi e trascorrere una sera in compagnia, decisero di cucinare un maiale intero da condividere tutti insieme, in ogni sua parte.

Oggi, come ieri, il maiale è il re della festa, protagonista indiscusso di una due giorni, in cui si incontrano i sapori della gastronomia autunnale, il divertimento e la buona musica.
Tra i vari stand allestiti nell’Area Mercatale sono tante le bontà che si potranno gustare, l’immancabile bollito, la carne alla griglia e altre prelibatezze a base di carne e diverse specialità tipiche. Quest’anno uno stand sarà dedicato al gluten free, tutti coloro che mangiano senza glutine potranno gustare le pietanze in tutta tranquillità ed in compagnia dei loro amici.

Sabato 20 alle ore 19,00, start della festa con l’apertura degli stand enogastronomici, animerà la serata la musica popolare e la pizzica del “Trio Salento” e in seconda serata la pizzica e il ritmo degli “Alla Bua”.

Nella giornata di domenica si entra nel clou della festa: la mattina, come da antica tradizione, alle 8,00, fiera mercato per le vie del paese messapico.
Alle 17,00 appuntamento imperdibile con la storica “Cuccagna de lu Porcu meu” un gioco ed ormai un rito che si ripete nel tempo, negli ultimi anni, infatti, partecipano attivamente moltissimi giovani.
Alle 19,00, invece, degustazioni tra gli stand con le succulente e saporite pietanze preparate con la carne di maiale ed altre specialità salentine, nel corso della serata sul palco si alterneranno “Li Cumpari”, Cesare dell’Anna e “Opa Cupa”.