Cantina Coppola incontra la cucina stellata. Cena a quattro mani con il salentino Donato Episcopo

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SALENTO – Nell’ambito delle attività di promozione e valorizzazione della produzione vinicola aziendale, e più in generale di quella agricola territoriale,  la Cantina ha in programma  una serie di cene a quattro mani,  a cura dello Chef salentino stellato Donato Episcopo e dello Chef Luigi Marzo del ristorante 14/89 Food Pop.

L’azienda è impegnata da un anno in un progetto gastronomico che unendo la cucina gourmet alla tradizione enologica e turistica si traduce nel concetto più ampio di accoglienza multiforme.

Le prime due cene si sono tenute mercoledì e venerdì presso il ristorante  14 89 Food Pop a Gallipoli.

Nel menù  per ogni piatto, nato dal connubio delle due esperienze, è stato proposto l’abbinamento ad una particolare etichetta dei vini Coppola.

 

I prossimi appuntamenti in primavera presso il ristorante Vigneto del gusto.

 

Giuseppe Coppola: Il turismo enogastronomico è a tutti gli effetti un turismo culturale perchè  propone una conoscenza esperenziale del territorio attraverso la degustazione e il racconto del vino e del cibo; in questo contesto dunque la tradizione vitivinicola e agricola diventano una sorta di cornice naturale della vacanza ed attraggono enoturisti, enosperimentatori e gastronauti.  Cibo e vino  insieme diventano essi stessi attrazione turistica. Da qui la scelta di uno Chef stellato salentino,  profondo conoscitore del nostro patrimonio culinario, che unisce alla conoscenza dei prodotti locali l’esperienza e la competenza acquisite in contesti altamente professionali”.

 

Donato Episcopo, stella Michelin e salentino doc, cresciuto nelle cucine di ristoranti pluristellati,  fonda il suo lavoro sulla cultura della tradizione, il rispetto delle materie prime e sulla complessità dei sapori che manipolati e valorizzati consentono di reinventare la cucina italiana nella sua ricchezza. “Nella mia cucina per andare avanti e migliorare guardo sempre indietro. Al passato, alle massaie e al loro intuito istintivo, ad una manualità antica che è un patrimonio da cui non si può prescindere”.

 

Luigi Marzo, gallipolino, si è formato e ha fatto esperienza nelle cucine di ristoranti italiani ed europei, facendo propria una buona dose di contaminazione necessaria per interpretare con originalità la tradizione e la cultura gastronomica locale.