Puglia al top per numero di imprese giovani under 35 in agricoltura

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PUGLIA – Puglia al top per numero di imprese giovani under 35 in agricoltura, si posiziona al secondo posto della classifica nazionale grazie alla spinta all’innovazione e alle opportunità offerte dalla Legge di Orientamento in agricoltura, segnala Coldiretti Puglia, con un aumento del 14% rispetto a tre anni fa.

Cresce l’attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con il 42% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (31%), alla trasformazione agroalimentare (30%) e all’agriturismo (22%), secondo i dati dello studio di Coldiretti Puglia su‘l’identikit del contadino 4.0’, presentati in occasione della premiazione dei vincitori dell’Oscar Green Puglia 2019. Decisamente poco sensibili alle certificazioni e marchi di origine e collettivi (28%), sono particolarmente attivi sui mercati locali (65%), su quelli nazionali e internazionali senza intermediazione (37,5). Molto attenti all’informatizzazione applicata per rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, la contabilità e la comunicazione esterna, i giovani imprenditori agricoli pugliesi scelgono in prima battuta di avviare l’attività facendo ricorso ai finanziamenti pubblici (73%). Molto grave la situazione del PSR in Puglia, con il bando per i giovani pubblicato a luglio del 2016 e una graduatoria bloccata da 3 anni.

“Occorre creare le condizioni per realizzare il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne”, ha detto Veronica Barbati, leader nazionale dei Giovani imprenditori di Coldiretti, dando lustro al grande sforzo creativo e di innovazione dei giovani agricoltori pugliesi in occasione della premiazione dei geni contadini pugliesi da Oscar che “in solitudine, senza l’aiuto di finanziamenti e sostegni regionali, stanno rivoluzionando la vita e il lavoro nelle campagne – ha aggiunto Veronica Barbati – con la passione, la fierezza e la lungimiranza di chi ha scelto un percorso lavorativo in agricoltura patriottico e complesso, dove non manca il sacrificio, ma abbondano anche le soddisfazioni”.

I giovani contadini ritengono, secondo lo studio elaborato da Coldiretti Puglia, che l’accesso al credito bancario (40%) e l’adeguamento alle norme sanitarie, alle normative per il benessere animale e alla condizionalità (35%) siano i principali ostacoli al pieno sviluppo delle proprie attività imprenditoriali. Per questo chiedono maggiori garanzie per l’accesso al credito bancario e una più adeguata formazione. Il 67% dei giovani imprenditori agricoli boccia la regione Puglia sulla politica ambientale, denunciando la condotta rispetto alla difficile verta dell’ILVA, l’aggressione che il territorio sta subendo a causa delle foreste di pali eolici e la mancanza di strategia contro i rifiuti abbandonati in campagna, conclude Coldiretti Puglia.

Scure anche dalla Corte dei Conti sull’avanzamento della spesa del PSR Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3%, “dato che si traduce in lavoro negato per 5000 giovani pugliesi, a cui è stato spento il sogno di diventare agricoltori per colpa della macchina burocratica in avaria dell’Assessorato all’Agricoltura regionale, a causa dei ritardi e di un sistema in cortocircuito che ha bloccato i progetti di insediamento nelle campagne previsti dal Piano di Sviluppo Rurale”, ha denunciato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Se il bando per i giovani del PSR Puglia avesse già prodotto risultati – ha aggiunto Muraglia – il numero di giovani imprenditori agricoli sarebbe anche superiore. L’aumento record del 26 per cento delle iscrizioni all’Università nei corsi di laurea in scienze agroalimentari, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale nell’ultimo decennio, conferma la presenza di nuove ed interessanti opportunità di lavoro in campagna dove  si stima che grazie alla green economy saranno disponibili centomila posti di lavoro per i prossimi tre anni”.

“Parlano il linguaggio dell’innovazione i dati relativi al lavoro nei campi pugliesi con numeri ragguardevoli – ha detto Benedetta Liberace, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Puglia – per un settore che fino a pochi anni fa viveva un processo di invecchiamento che pareva inarrestabile. Dall’olio extravergine spalmabile con aggiunta di cera d’api al sidecar con minifrigo per le angurie, dall’agricoltura sociale con onoterapia, dall’agricosmesi e l’agrigelato a base di latte d’asina al fishburger a miglio0 con alta shelf life e antiossidanti a base di vegetali, sono alcune delle esperienze positive che il progetto intende moltiplicare sul territorio regionale dove le aziende agricole condotte da giovani hanno fame di innovazione. Le aziende condotte da giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, hanno il 50 per cento di occupati per azienda in più e un fatturato più elevato del 75 per cento della media”, ha concluso Liberace.