Curare gli ulivi, difendere madre terra: a San Foca il dibattito e la proiezione di due documentari

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Curare gli ulivi, difendere madre terra: immagine e parole di lotta e di rinascita

Il complesso del disseccamento rapido dell’ulivo (CoDiRO) che colpisce gli uliveti salentini è una fitopatologia che porta la complessità già scritta nel suo nome.
E’ frutto di un insieme di fattori ambientali e antropici che va ben oltre la presenza del batterio xylella, non rilevabile in molte piante con i sintomi della malattia.

Venerdì 23 agosto, affrontiamo il tema con la proiezione dei documentari “Non chiamatela xylella ! Come convivere col CO.DI.R.O.” e “La difesa di madre Terra” , seguiti da un incontro/dibattito con:

Margherita D’Amico – Biologa e Fitopatologa
Mauro Giordani – Dottore in Scienze Agrarie
Ivano Gioffreda – Agricoltore, Associazione Spazi Popolari
Alessandra Cecchi – Associazione Bianca Guidetti Serra

“Non chiamatela xylella ! Come convivere col CO.DI.R.O.” è un video reportage a cura di Tommaso Faggiano prodotto da Salento Km0 e realizzato nell’ambito di una visita collettiva negli uliveti di Alezio, Matino e Sannicola, organizzata da Associazione Spazi Popolari, Associazione Bianca Guidetti Serra e Il Popolo degli Ulivi per mostrare come gli ulivi di varietà Cellina e Ogliarola colpiti dal disseccamento possano essere curati e produrre.

“La difesa di madre Terra” ripercorre la storia della ‘emergenza xylella’ attraverso le voci degli attivisti salentini in lotta contro le politiche degli espianti e dei pesticidi.
Il documentario del regista bolognese Andrea Pavone Coppola, prodotto dalla Associazione Bianca Guidetti Serra e Spazi Popolari, raccoglie le testimonianze di agricoltori, medici, giornalisti, docenti universitari, giuristi, militanti per la difesa ambientale, artisti, filosofi e scienziati.
Fra queste voci, quelle dei contadini che per primi, una decina di anni fa, denunciarono i disseccamenti anomali degli ulivi, e rimasero a lungo ignorati dalle istituzioni fino a quando il fenomeno non emerse in tutta la sua evidenza.