Face’Arts Conversano 2019. Le opere dei 3 artisti pugliesi nella Collettiva e nella Tripersonale

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CONVERSANO (Bari) – C’è tempo fino al 18 settembre per visitare le due mostre allestite nel centro storico di Conversano per la manifestazione itinerante “Face’Arts”, giunta alla XIII edizione. Al Castello dei Conti Acquaviva d’Aragona è aperta al pubblico una collettiva di opere provenienti da tutto il Mondo (Germania, Austria, Messico ed Irlanda), che intende promuovere l’arte contemporanea e i talenti nascosti. Nella chiesa “San Giuseppe”, inoltre, sono esposte le opere di Paolo Miceli, Mauro Malafronte e Mary Sperti.

Le due manifestazioni sono patrocinate dal Comune di Conversano.

L’ingresso alle due mostre (pittura, scultura e fotografia) è sempre gratuito.

In tantissimi sono intervenuti al vernissage delle due mostre, inaugurate sabato e domenica scorsa, nel corso dei quali è stato presentato il catalogo “Facè Arts Conversano 2019”  in cui sono inserite le opere presenti nelle due mostre e una biografia degli artisti. “Siamo ben lieti di accogliere a Conversano il progetto “Facè Arts” – ha detto il sindaco Pasquale Loiacono – la collettiva che racchiude opere interessanti di artisti emergenti, espressione dell’arte contemporanea italiana e straniera. Un evento che ben si sposa con la nostra vocazione di città d’arte. Per questo ringrazio la curatrice, la nostra concittadina Mary Sperti; siamo soddisfatti della scelta di portare a Conversano il suo progetto artistico dopo i successi di Sanremo, Bologna e Verona”.

“Face’ Arts è sempre alla ricerca di talenti nascosti, per promuovere l’arte contemporanea – ha sottolineato Mary Sperti -. L’ evento è finalizzato alla promozione e valorizzazione delle opere e degli autori, con l’intento di creare un contenitore mobile dove si intrecciano pittura, scultura, fotografia e spesso anche danza, letteratura, performance live e installazioni. Proprio per questo, Face’Arts è un avvenimento totale e totalizzante. Si tiene ogni volta in una regione d’Italia diversa, all’interno di location suggestive e di prestigio”. Alle inaugurazioni sono intervenuti anche Angelo Galiano assessore all’Urbanistica, nella sala del castello, e Gian Luigi Rotunno, assessore al Turismo, nella chiesa San Giuseppe, insieme al drammaturgo austriaco, regista e direttore di teatro Reinhard Auer. Sono intervenuti, inoltre, la ballerina e performer Veronica Calati, ed il chitarrista Massimiliano De Marco, che si sono esibiti in una performance dal vivo.

 

Tra i 31 artisti che espongono le loro opere (tutte le foto al link: www.facebook.com/FaceartsMarySperti), particolarmente significative sono quelle di due artisti pugliesi: Pix Cataldi di Lecce e Massimiliano Palazzo di Triggiano (Bari).

 

La pittrice leccese presenta “Ameno”, un volto di donna circondato da fiori, uccelli, piume e ciliegie. In olio su tela (80×120).  “Sono un funambolo – ha affermato Pix Cataldi -. sospeso tra sogno e realtà, indosso delle lenti sfocate e caleidoscopiche con le quali esorcizzo le mie ancestrali paure. Sono felice di essere ciò che sono: costantemente in gioco con il caos della vita, vulcano ribollente di emozioni da cui partoriscono visioni allusivamente artistiche. Lʼemozione è il punto di partenza di ogni creazione sia pittorica che digitale. È lʻattimo emotivo che scatena la mia arte quindi non si genera nella testa ma nel cuore. Essa passa attraverso lʼunico filtro che Photoshop non potrà mai avere: lʻanima, la mia anima. Avvalersi di qualsiasi strumento creativo. Non ricorro a forme stereotipate; amo lʼinterazione tra diverse tecniche e materiali: inizio sempre da una figura umana che quasi irrazionalmente scatena creazione, il passo successivo: la ricerca dei luoghi affini allʼemozione creativa. Ed infine lʼintervento manuale che va ad interagire con il tutto. A questo punto si conclude il processo creativo ed  il funambolo riprende il suo percorso sospeso”.

 

“Pix Cataldi – ha sottolineato Mary Sperti -, si rapporta con la forma ed i colori rendendoli reali interpreti delle sue opere. In un equilibrio formale e sensoriale prendono vita i contorni di un linguaggio artistico che rinnova lo stesso concetto di arte ed eleva lo spettatore verso la conoscenza di dimensioni parallele, dove è possibile interpretare ogni cosa in maniera sempre cangiante”.

 

L’opera di Massimiliano Palazzo, intitolata “Sonno” è un olio su tela (90×62) che rappresenta una donna che dorme. “L’artista costruisce una scena che, forse suo malgrado, produce nellʼosservatore una forte sensazione di isolamento e al contempo partecipazione o coinvolgimento alla scena – ha dichiarato Mary Sperti -: una donna sola, assorta nel suo sonno. Il grande formato dellʼopera, fa supporre che lʼartista abbia preposto una sorta di ingrandimento fotografico dellʼimmagine, risolta con stile realista incline allʼiperrealismo. Lʼopera è eseguita con le tonalità dei grigi, che oscillano da gradazioni molto scure, fino alle zone bianche, relative al fondo in controluce, che determina lo sfuocare dei contorni del profilo. Il personaggio, ombreggiato ed illuminato da una fonte luminosa fuori campo, assume forza compositiva, trovandosi cosi, ingabbiato nelle forme descritte dalle diagonali spaziali, questo risulta essere un chiaro tentativo di dare alla figura un senso di introspezione, e di qui, il legame con lʼosservatore che usufruisce dellʼopera”.

 

Anche l’organizzatrice di Face’Arts, di origini pugliesi, ha esposto alcuni suoi quadri nella tripersonale allestita nella chiesa di San Giuseppe. “Maria Sperti, nata a Conversano (Bari) nel 1975, ama definirsi “marchigiana di Puglia”, anima scissa tra la terra dʼorigine e la regione che lʼha adottata – si legge nel catalogo di Face’Arts -. La sua pittura è materica tridimensionale, per essere toccata, vista e vissuta. Unʼesperienza che porta incisa lʼespressione del mutamento e il superamento dei confini tradizionali verso mondi ignoti. Esplosione di colori, combinati con ottima maestranza. La sua sfida è quella divulgare lʼarte in tutte le sue forme, spingendo il fruitore a viverla attraverso la comunicazione tat- tile, rendendo così possibile la connessione dei sensi”.

 

Tra le città che hanno ospitato Face’Art nelle edizioni precedenti c’è stata Matera (all’ex ospedale San Rocco curato e gestito dalla Soprintendenza delle Belle Arti), Verona (nella chiesa San Pietro nel monastero della “Società Belle Arti”), Merano (nella splendida location del Kuraus), Bologna (Galleria Farini), Sanremo (Forte Santa Tecla), Senigallia (Rocca Roveresca, gestita dal Polo Museale delle Marche), ma anche la prima edizione di Conversano, e poi Pesaro, Jesi, Lecce, Ascoli Piceno (Forte Malatesta) e nuovamente Verona (chiesa “San Pietro Incarnario”).

 

Nell’edizione di Conversano 2019 sono esposte le opere di trentuno artisti, di cui sei stranieri, provenienti dall’Austria, Germania, Irlanda e Messico: Michele Berlot (Firenze, Toscana), Roberto Carnevali (Ancona, Marche), Alessandra Casetta (Alessandria, Piemonte), Luigi Cataldi (Domodossola, Piemonte), Pix Cataldi (Lecce, Puglia), Sabrina Costa (Palermo, Sicilia), Fabio D’Agostino (Voghera, Lombardia), Andrea Dubbini (Ancona, Marche), Laura Ford (Irlanda), Mario Formica (Rimini, Emilia Romagna), Fabio Frabetti (Cento, Emilia Romagna), Luise Gandon (Austria), Angela Iandelli (Prato, Toscana), Ilaria Ingrosso (Mantova, Lombardia), Dieter List (Hamburg, Germania), Gianni Lollis (Verona, Veneto), Mauro Malafronte (Lavezzola – Ravenna, Emilia Romagna), Angelo Melaranci (Ancona, Marche), Dalila Mudura (Vienna, Austria), Claudio Orlandini (Ancona, Marche), Massimiliano Palazzo (Triggiano – Bari, Puglia), Patrizia Palitta (Sassari, Sardegna), Gentile Polo (Trento, Trentino Alto Adige), Ivan Cristobal Rojas Roa (Messico), Patricio Rojas Roa (Messico), Paolo Santoro (Catania, Sicilia), Dionisio Todeschi (Verona, Veneto), Moira Linda Toussaint (Brescia, Lombardia), Susi Turriziani (Frosinone, Lazio), Alessandro Vaccari (Verona, Veneto), Silvia Zambon (Padova, Veneto).

“Face’ Arts  – ha concluso Mary Sperti – raccoglie espressioni artistiche contemporanee sempre originali, di spessore, in grado di emozionare. Anche i collezionisti hanno confermato di visitare le esposizioni di Face’ Arts, certi di trovare una vasta gamma di opere sorprendenti e di buona fattura. Non solo. L’obiettivo del progetto è unire e valorizzare tutte le forme di arte e cultura sostenendo e promuovendo artisti di qualità, ma anche le città e le location che ospitano l’evento”.