Martedì 4 agosto “I Dialoghi del Faro” con Vera Gheno, Federico Faloppa e Luigi Spedicato a Lecce

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LECCE – Prosegue la rassegna “I Dialoghi del Faro”, un ciclo di incontri su legalità e bellezza che rientra nell’ambito del più articolato progetto “Fari di Comunità”, finanziato dalla Regione Puglia attraverso l’Avviso pubblico 2/2017 “Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale”. Martedì 4 agosto (ore 20:30 – posti limitati prenotazione consigliata via whatsapp O832373576) a Lecce in Piazzetta Giosuè Carducci per “Extra Convitto, più lib(e)ri in piazza” e in collaborazione con la rassegna “Io non l’ho interrotta”, il linguista Federico Faloppa presenterà il suo recente volume #Odio: Manuale di resistenza alla violenza delle parole (Utet). L’autore – che dialogherà con Vera Gheno (sociolinguista, specializzata in Comunicazione mediata dal computer) e Luigi Spedicato (docente di Sociologia dell’Università del Salento e responsabile scientifico del progetto “Oltre l’odio. Laboratori di formazione attiva al contrasto dei discorsi di odio in Rete”) –  è docente di linguistica all’Università di Reading, in Gran Bretagna. Da vent’anni la sua ricerca ruota intorno alla costruzione del “diverso” nelle lingue europee, alla rappresentazione mediatica delle minoranze, alla produzione e circolazione del discorso razzista e discriminante in Italia.

Quando il 10 maggio del 2020 la notizia della liberazione di Silvia Romano si diffonde nei social, la giovane rapita in Kenya diviene in pochi istanti il bersaglio di attacchi di ogni genere, tra auguri di morte, rabbiose accuse contro il mondo del volontariato, generici insulti sessisti. È bastato questo episodio per ricordarci la portata e la violenza di un fenomeno che la retorica dell’“Andrà tutto bene” sembrava aver ridimensionato. Ma che invece è più esplosivo che mai. Il discorso d’odio, o hate speech, non è di certo una novità, ma nell’epoca 2.0 ha trovato il modo di dilagare ovunque, inquinando e polarizzando ogni canale del dibattito pubblico: dai social ai media tradizionali, fino ai discorsi quotidiani al bar, è stato sdoganato, e in alcuni casi istituzionalizzato, un linguaggio via via più violento e pervasivo, ma allo stesso tempo sfuggente e polimorfico. Come avverte il linguista Federico Faloppa, infatti, le parole che feriscono non sono solo gli incitamenti all’odio urlati in maiuscolo dai leoni da tastiera o le invettive dei corsivisti più spregiudicati. Da sempre il discorso d’odio agisce anche in modo subdolo, politicamente trasversale e in forme meno esplicite: con metafore, reticenze e false ironie si esprime spesso al riparo da accuse e provvedimenti giudiziari, disseminando parole offensive, narrazioni stereotipate, stratagemmi retorici capaci di fomentare, in sordina, vecchi e nuovi hater. #Odio è un atipico manuale di resistenza che non si limita a setacciare la cronaca dei nostri giorni ma che del discorso d’odio ricostruisce una genealogia storico-giuridica, indica le spie linguistiche, fornisce strumenti di contrasto. Perché solo riflettendo sui limiti della nostra idea di hate speech e sui suoi complessi meccanismi possiamo provare a fermare la marea montante dei discorsi e dei fenomeni d’odio. E ritrovare il senso, inclusivo, della nostra società.

Mercoledì 5 agosto (ore 21 – posti limitati ingresso su prenotazione 3206286437), infine, Vera Gheno sarà nel Cortile dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro (via Maria Montessori) a Taviano, in collaborazione con la rassegna Girodicorte. La sociolinguista, sollecitata dalle domande di Elisabetta Martella, parlerà di due delle sue ultime pubblicazioni. “Parole contro la paura” (Longanesi – Ebook) è una riflessione linguistica sull’emergenza più social della storia dell’umanità che si trasforma in un inaspettato e potente album di istantanee dai giorni che non dimenticheremo mai. In Potere alle parole (Einaudi), l’autrice si fa strada nel grande mistero della lingua italiana passando in rassegna le nostre abitudini linguistiche e mettendoci di fronte a situazioni in cui ognuno di noi può ritrovarsi facilmente. E ci aiuta a comprendere che la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole.