“Pedalare Pedalare”: con Nandu Popu di Sud Sound System, i Campionati Italiani Ciclocross Lecce 2021 viaggiano a ritmo di musica

200

In un evento sportivo non ci sono solo le gesta o le prodezze dei campioni, non si racconta solo la gloria dei vincitori e l’onore dei vinti. Uno sport come il ciclismo (o il ciclocross, nella sua attuale versione autunnale ed invernale), è in assoluto il portavoce dell’identità di un territorio con le tipicità, i monumenti, i colori del paesaggio, gli usi e i costumi.

A Lecce ci si sta avviando verso una manifestazione di altissimo livello come i Campionati Italiani Ciclocross 2021, uno spettacolo che unisce lo sport alla promozione del territorio ed anche alla musica nella cornice del Parco di Belloluogo tra l’8 e il 10 gennaio.

Oltre al volano di promozione turistica, la musica è un altro filo conduttore di questa 90°edizione dei tricolori assoluti di ciclocross sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana, organizzati dalla Kalos e che hanno il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Lecce.

Un momento di grande passione e condivisione sportiva che ha coinvolto anche Fernando Blasi, in arte NANDU POPU, voce del gruppo SUD SOUND SYSTEM con la sua travolgente musica nella quale è stata riportata a nuova vita l’utilizzo delle forme dialettali nei testi.

Con la sua salentinità verace, il gruppo Sud Sound System è tra i pionieri del raggamuffin italiano, oltre ad aver esportato il dialetto salentino e mescolandolo a ritmi giamaicani, sonorità locali e dancehall raggae.

Il ritmo c’è nella musica ma anche nel ciclocross: il brano PEDALARE PEDALARE, cantato da Nandu Popu e composto insieme ad Alessandro Garofalo, racchiude lo spirito di questo grande evento non solo sotto il profilo sportivo ma anche la miglior espressione della musica popolare salentina come spiega lo stesso Nandu Popu: “L’input viene dalla mia passione per il ciclismo che nasce quando ero bambino, conosco molto bene l’ambiente e tutti quelli che corrono ormai da anni sia su strada che nel fuoristrada. Dal ciclismo attingo la filosofia di vita, cioè soffrire per arrivare al traguardo quando fai la gara, soffrire anche quando ci si allena. Con la bici puoi goderti scenari mozzafiato che sono quelli che offre la natura dove il silenzio è interrotto soltanto dalla catena e dal respiro che ti porti dietro. Il ciclismo è la mia fonte di ispirazione, per cui buona parte delle canzoni, delle musiche e delle parole nascono insieme al sudore e all’impegno che ci metto in bicicletta. A tutto questo aggiungo anche il mio mestiere di cantante e voce di Sud Sound System, un gruppo che in questi anni ha dato un’identità musicale a questa terra, ha permesso al Salento di essere conosciuta per tutte le sue bellezze naturali, culturali ed enogastronomiche”.

Nando Popu svela tutti i segreti che hanno portato alla composizione del brano: “Era nel mio immaginario, era tutto nei miei pensieri ed è stato facile procedere alla sua composizione perché sono riuscito a riportare tutte le emozioni che trasmette la bicicletta. Quando mi hanno coinvolto musicalmente per il campionato italiano, ho proposto questo brano nuovo di zecca. In un giorno abbiamo fatto tutto per merito di Alessandro Garofalo e Davide Mixa, sia per le parole che l’arrangiamento musicale. Anche la copertina del brano è stata fatta in tempi brevi grazie all’amico ciclista Luigi Franco e abbiamo confezionato il tutto con l’incisione nello studio di registrazione. È una canzone che piace anche a me e la sento mia perchè ho cercato di dare un ritmo molto simile alla cadenza di pedalata ma ho voluto immedesimarmi in chi sta pedalando nel fango, chi sta provando la fatica o riesce a raggiungere il traguardo”.

La passione per la bici è il perno che ruota attorno all’organizzazione del Campionato Italiano ma anche a Nando Popu come sport preferito: “Ho iniziato a pedalare da bambino con una Olmo ai tempi della quinta elementare, ho lavorato da adolescente in estate per mettere da parte i miei risparmi e comprarmi una Benotto. A 18 anni solo una pausa dove la discoteca ha prevalso sugli allenamenti ma poi ho ripreso a pedalare con una mountain bike di acciaio vecchio tipo. Lo sterrato mi ha ridato la gioia di pedalare perché su strada è molto faticoso se non si hanno degli obiettivi. Nel fuoristrada è più facile andare in giro a stretto contatto con la natura, continuo a godermi la campagna arsa e brulla oltre all’azzurro del mare del Salento. Insieme alle canzoni ho scritto anche il libro ‘Salento fuoco e fumo’ con gli appunti che scrivevo subito dopo la seduta di allenamento in bici e li perfezionavo dopo essermi fatto la doccia. La bici ti regala una dimensione e al contempo un’emozione fantastica. Se ne fai un uso giornaliero, ti dà la possibilità di vivere una vita migliore sullo stile di grandi metropoli europee. La bici è un divertimento, è sinonimo di minor inquinamento, di tanti problemi in meno con la nostra salute. Per questo ne ho fatto una ragione di vita insieme alla musica della mia terra salentina”.