Torna a Conversano “Imaginaria”, il Festival internazionale del cinema d’animazione d’autore. Dal 20 al 25 agosto

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CONVERSANO (Bari) – Torna a Conversano l’unico evento pugliese sull’animazione internazionale d’autore con un imponente programma e tanti ospiti.

Sono oltre 100 i film selezionati tra concorso, fuori concorso e retrospettive, provenienti da ogni angolo del mondo, che la sedicesima edizione di Imaginaria, festival dedicato al cinema d’animazione d’autore, presenterà dal 20 al 25 agosto a Conversano nel magico Complesso medievale di San Benedetto e nella adiacente piazzetta Sturzo, nuova sede della sezione Imaginaria Kids dedicata ai bambini e ragazzi.

Un’occasione unica per poter ammirare opere visionarie, surreali, oniriche, irriverenti, astratte ma anche di approfondimento su tematiche sociali o politiche per uno degli eventi fra i più attesi e partecipati dell’estate pugliese.

Non mancheranno inoltre, gli eventi collaterali, le mostre, i laboratori per bambini, le letture animate, gli incontri d’autore e gli ospiti internazionali.

Il festival Imaginaria apre i battenti il giorno 20 agosto con una serata speciale d’anteprima durante la quale sarà presentato il programma e saranno aperti tutti gli spazi e le mostre allestite.

La serata sarà allietata da un concerto con i Guappecartò e la performance di live painting a cura di Matthew Watkins.

Per l’occasione, insieme al direttore artistico Luigi Iovane, saranno presenti, per un saluto istituzionale, il dott. Aldo Patruno (direttore del Dipartimento Cultura della Regione Puglia), Antonio Parente (direttore di Apulia Film Commission), Pasquale Loiacono (Sindaco di Conversano), Francesco Magistà (Assessore alla Cultura del Comune di Conversano).

Anche quest’anno, rispetto al panorama dei festival nazionali di settore, Imaginaria consegue numeri da record.

Dalle oltre 2500 iscrizioni sono stati selezionati 99 cortometraggi per la sezione competitiva di cui 59 saranno presentati per la prima volta in Italia.

Sarà presente la prestigiosa Giuria (Luca Raffaelli, Spela Cadez e Barbara Canepa) che avrà il compito di premiare il miglior corto in concorso (Best Animated Short Film) e il miglior corto realizzato dagli allievi delle scuole di cinema d’animazione (Best student animated short film) ed infine una chicca del festival ovvero la “Giuria dei Bambini” che assegnerà il premio “Best animated short film for kids”.

Fra le anteprime si segnalano: Woody & Woody di Jaume Carrió, vincitore del Premio Goya 2018, che propone un tributo al grande cineasta newyorkese, con dialoghi frenetici impregnati di ironia e arguzia e con disegni a tratti vibranti che sembrano muoversi al ritmo del jazz. Fresco del Primo premio ad Annecy 2018 è Bloomstreet 11 di Nienke Deutz un ritratto delicato sui tempi adolescenziali della pubertà. Love he Said di Inès Sedan, film ibrido tra il poema visivo e il documentario, tra il mondo surreale e la realtà, che invita lo spettatore a immergersi nell’anima di uno scrittore di protesta, cinico e volgare, come Charles Bukowski. Sempre da Annecy arrivano Cyclists (2018) del croato Veljko Popovic, commedia ispirata all’arte di Vasko Lipovac, che con colori vivaci e un tocco erotico cattura lo spirito di una piccola città mediterranea e Mermaids and Rhinos di Viktoria Traub (Ungheria, 2017), storia di Matilda, una ragazzina di otto anni la cui vita è segnata da visioni surreali che legano la sua famiglia a personaggi grotteschi e bizzarri in un’atmosfera di malinconia, desiderio, passione e tristezza; lo svizzero Travelogue Tel Aviv di Samuel Patthey (2017), film autobiografico, un taccuino empatico, in cui un giovane studente d’arte di origine svizzera, attraverso il disegno, imparerà ad analizzare e a liberarsi delle contraddizioni di un paese come quello di Tel Aviv e l’italiano Mercurio di Michele Bernardi, film che ci riporta indietro nel periodo della dittatura fascista e che racconta di un giovane uomo che soltanto grazie alle passioni che coltiva da bambino, riesce a sfuggire alla condizione di alienazione fisica e mentale a cui sottoponeva la dittatura. Out of Touch di Arash Akhgari (2018), che esplora la condizione dell’uomo in cerca di una via d’uscita al di là della routine quotidiana.

Si parte il 21 agosto, alla presenza del regista Marco Giolo, con la proiezione di Somalia94 – il caso Ilaria Alpi. L’opera propone di ricordare ai più giovani questa storia accompagnandoli a riflettere sul coraggio dei due giornalisti, sul traffico di rifiuti nei paesi del terzo mondo, sugli interessi economici legati alle guerre nel mondo. Il film racconta la storia vera dei due giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 mentre stavano indagando su un traffico illegale di armi e rifiuti tossici ai danni dei paesi del terzo mondo.

Si raccontano le ultime settimane di vita dei due giornalisti, dei loro spostamenti tra l’Italia e la Somalia, le loro ultime interviste, fino alla commissione d’inchiesta del 2006.

Il 22 agosto sarà presentato La Casa Lobo dei video artisti cileni Cristobal León e Joaquín Cociña un lungometraggio d’animazione in continua mutazione, una pellicola sperimentale a passo uno che richiama Švankmajer e i fratelli Quay, surreale, onirica, minuziosamente caotica.

Un’immersione nella storia cilena, tra gli orrori della dittatura, in quel terribile buco nero che è stato il Cile di Augusto Pinochet. Animazione volutamente imprecisa, sporca, in perenne movimento instabile e creativo.

Arriva dalla Cina l’incantevole Big Fish & Begonia realizzato da Xuan Liang e Chun Zhang che verrà presentato la sera del 23 agosto. Il film funge da trait d’union tra passato e presente: regalando sequenze artisticamente incantevoli, il film ricorda le fondamenta del cinema d’animazione, recentemente dominato dalla computer grafica, attraverso una favola che racconta di una rinascita. In un sistema fantastico dove il mare della nostra Terra è separato dal cielo di un altro mondo semplicemente da una spessa coltre di nuvole, aria e acqua sono un unico elemento: solo così le anime degli uomini, sotto forma di delfini, ritornano all’elemento primordiale per librarsi nel cielo di un mondo sottostante.

E ancora si prosegue con un film che ha conquistato il pubblico internazionale grazie alla tecnica utilizzata che richiama quella utilizzata dal protagonista di chiara fama internazionale qual è Vincent Van Gogh.

Il film è Loving Vincent di Dorota Kobiela e Hugh Welchman, un’opera prodotta con tenace e minuzioso lavorio in cui più di 100 artisti, con la tecnica del Painting Animation Work Station hanno animato un thriller interamente costituito da pittura che coinvolge totalmente lo spettatore.

Infine il Festival propone il 25 agosto The Breadwinner di Nora Towney, un film pluripremiato all’ultimo festival di Annecy tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice canadese Deborah Ellis (pubblicato in Italia con il titolo Sotto il burqa), primo libro della cosiddetta trilogia di Parvana. La protagonista è proprio lei Parvana, una bambina afghana di 11 anni che si trova ad affrontare la responsabilità di prendersi cura della sua famiglia in seguito all’arresto del padre, inviso ai talebani. The Breadwinner riesce a raccontare in modo incisivo la storia di un’infanzia dolorosa, attraverso l’innocente punto di vista di una bambina, sullo scenario di un terribile conflitto.