“Il Fuoco Sacro di San Nicola”: presentata l’edizione 2019 del Corteo storico

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BARI – Ad accompagnare il Corteo di terra, due anni fa il cielo, l’anno scorso il mare, quest’anno il fuoco: “il Fuoco Sacro di San Nicola”. Scenicamente, sarà dunque l’ardere di fiamme e vampe a connotare il corteo storico 2019, a chiusura di una trilogia degli elementi concepita dalla direttrice artistica Elisa Barucchieri per Doc Servizi – Bari, vincitrice del bando biennale 2018-19 per l’organizzazione dell’evento.

 

“Un fuoco che, declinato in vario modo – spiega Barucchieri – sorprenderà subito con una spettacolare soluzione scenica in apertura e accompagnerà vari momenti dell’evento. Che, quanto ai contenuti – che fondono tradizione, fede e contemporaneità del messaggio – si poggerà su due cardini, altrettanti fil rouge. Il primo è il Santo e i bambini, di cui è protettore. Dopo gli archetipi del femminino nel 2017 e del nuovo uomo nel 2018, lo sguardo si posa ora sui più piccoli: in tempi di abbandono, offesa e violenza all’infanzia, sono i portatori di un messaggio di pace e speranza. Il nostro futuro, la scintilla generatrice di un mondo migliore. E anche quest’anno emerge da solo il legame con le ultime cronache (come i picchi delle violenze di genere in concomitanza della scorsa edizione): pensiamo a giovani come Greta in Svezia; alle lotte per l’istruzione delle bambine pakistane della giovane Nobel Malala Yousafzai; alla 18enne Emma González, che dopo una strage nella sua scuola in Florida ha co-fondato il gruppo contro l’uso delle armi Never Again; ma anche da noi, al mare di studenti mobilitatisi in tutto Italia – come nel mondo – per le sorti del pianeta, o alla capacità critica del giovane Simone, sulla questione Rom a Torre Maura. Le nuove generazioni, insomma, si stanno attivando”.

Il secondo cardine è San Nicola nel mondo. “Un anno fa – continua – la visione fu incentrata su ponte tra Oriente e Occidente, stavolta si allarga anche al Sud e Nord del pianeta, declinando simbolicamente culti e tradizioni legate al Santo di fatto più celebrato al mondo. Il culto nicolaiano attraversa i confini geografici, riunendo i fedeli sotto il segno della benevolenza e della protezione degli ultimi, dei più svantaggiati. La sua missione si fa dunque universale. Dall’Argentina alla Siberia, dall’Indonesia alla Scandinavia, la sua luce arriva ovunque, unisce il mondo”. Una visione che tra l’altro precorre l’incontro Mediterraneo, frontiera di pace in programma a Bari il prossimo febbraio, quando si riuniranno in una sorta di Sinodo tutte le Chiese del Mediterraneo: dal Nord Africa a Italia, Francia e Spagna; dal Medio Oriente ai Balcani passando per Malta e Cipro.

 

A sancire la crescita del corteo, quest’anno anche l’impegno della Regione Puglia nell’ambito del Patto per la Puglia – FSC 2014/2020 e delle specifiche attività finalizzate alla valorizzazione degli attrattori culturali e dei tratti identitari del territorio. Un riconoscimento che, unito al supporto dei main sponsor Coop Alleanza 3.0, Banca Credito Cooperativo Bari, Nouvelle Esthétique Academy e Volkswagen Zentrum Bari e a quello di una vasta rete di partner, si rifletterà anche a livello visivo, grazie allo svilupparsi di 7 quadri scenici e ben 3 spettacoli, aumentando novità e momenti di forte suggestione. A cominciare dai nuovi, spettacolari apporti coreografici, con la collaborazione di compagnie di caratura internazionale: lungo il corteo si ammirerà ad esempio la sway pole, con le performer della compagnia Elementz che fluttuano su alti pali flessibili, e una danzatrice sospesa sul mare su un grappolo a molecola di palloncini (Molecole show). E, ancora, tutti con lo sguardo in alto per la danza verticale di 8 performer aerei sulla facciata del Piccinni delle compagnie Cafèlulè, che si affiancherà alla danza aerea, tratto distintivo di Barucchieri, e alle discipline di acrobatica, con la novità del parkour dell’Accademia Rhizai. Senza dimenticare gli effetti legati al fuoco e le grandi soluzioni scenografiche e la fascinazione del video mapping proiettato sul piazzale della Basilica. Il tutto tra oltre 500 figuranti in costume, cavalli e – altra novità – falconieri, timpanisti, sbandieratori, acrobati, trampolieri e danzatori.

Le parole del Santo saranno quest’anno interpretate, nello spettacolo sul sagrato della Basilica, dalle piccole nipoti di Nino Manfredi, le attrici Matilde e Margherita Manfredi, protagoniste della serie Rai Che Dio ci aiuti.

 

Questo, in sintesi, il taglio dell’edizione 2019 del corteo storico: un appuntamento che rimarca ogni anno l’identità di una comunità pronta ad aprire le porte ai fedeli di tutto il mondo. Un valore enorme per la città e per i baresi: non solo una ricostruzione storica o una festa patronale, ma un vero momento di aggregazione, riconoscimento e orgoglio cittadino. Dalla traslazione delle reliquie, nel 1087, a oggi, Bari è divenuta meta del pellegrinaggio in onore del Santo da parte di fedeli da tutto il mondo, consolidando una forte identità religiosa, storica e culturale. Il corteo incarna la Traslazione delle spoglie di un uomo le cui gesta, da sempre in difesa dei più deboli, hanno portato a generare quel senso di pietà, religiosa ed etica, e di devozione popolare che contribuisce alla crescita di un popolo.

 

Dunque una Bari epicentro di valori – quest’anno testimoniata anche dalla collaborazione con la rete dei centri dell’assessorato comunale al Welfare, oltre che dai laboratori di preparazione nelle scuole Verga, Don Bosco e Marconi – chiamata ad attivarsi sempre più per essere all’altezza di incarnare il messaggio nicolaiano.

 

L’articolato progetto di Doc Servizi Bari – in collaborazione con la compagnia ResExtensa e l’agenzia di comunicazione Pooya – partirà già il 6 maggio, con la rievocazione dello sbarco delle reliquie e animazione nel Borgo antico, prologo dell’evento del giorno successivo.