Gli studenti pugliesi affrontano oggi la prima prova degli esami di maturità: Ungaretti, Stajano e Sciascia tra le tracce.
“Il porto sepolto”, confluita nel 1942 nella raccolta L’allegria, di Giuseppe Ungaretti. È questa una delle tracce per la prima prova scritta dell’esame di maturità 2019. Corrado Stajano e “Eredità del Novecento”. E anche Leonardo Sciascia, sono tra le altre tracce.
“Il porto sepolto” è una breve poesia che porta il titolo della prima e omonima raccolta di Ungaretti, pubblicata a Udine nel 1916. La poesia, assieme alle altre del Porto sepolto, confluirà poi nella Allegria di naufragi del 1919 e poi nelle successive edizioni della raccolta, diventando una delle più note della poesia ungarettiana. Il titolo del componimento è fondamentale per comprendere il senso della poetica ungarettiana: il porto è infatti simbolo del viaggio introspettivo del poeta alla ricerca del mistero dell’essere umano. Il poeta stesso ha spiegato più volte nei suoi scritti il senso del titolo di questa raccolta: da ragazzo conobbe dei giovani ingegneri francesi che gli parlarono di un porto sommerso esistente ad Alessandria d’Egitto, città natale dell’autore. Ungaretti rimase profondamente colpito da questa storia proprio perché queste rovine sarebbero rimaste nascoste per sempre: il titolo indica quindi qualcosa di oscuro ed indecifrabile.
“Il giorno della civetta” fu terminato nel 1960 e pubblicato per la prima volta nel 1961 dalla casa editrice Einaudi. Trae spunto da un episodio reale di cronaca: l’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia per mano della mafia, avvenuto a Sciacca nel 1947. L’ispirazione a fatti reali e di cronaca è un elemento tipico della scrittura di Sciascia. Sciascia, da sempre interessato alla situazione socio-economica della sua terra d’origine, era da tempo impegnato nella denuncia della mafia, che imperversava ignorata e impunita su tutto il territorio. Lo scrittore decise così di servirsi del genere romanzo giallo – cui spesso ritornerà per le sue opere successive – per poter esprimere il suo risentimento e trasporre in una cornice letteraria la cronaca di un fatto realmente avvenuto.
“Istruzioni per l’uso del futuro” partendo da un testo dello storico dell’arte e saggista Tomaso Montanari è una delle tracce della maturità. Anche il ciclista Gino Bartali e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso in un attentato mafioso a Palermo nel 1982 sono tra i protagonisti dell’esame scritto di Italiano che i maturandi stanno affrontando stamane.