Il mito di Anfitrione in scena al teatro Kismet

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BARI – Grottesco e farsesco si mescolano nei linguaggi degli attori, mentre sul palco tra mondo divino e umano si ambienta una storia tramandata dalla mitologia greca. Va in scena sabato 7 marzo, Anfitrione, produzione Teatri di Bari/Kismet in programma al teatro Kismet di Bari alle ore 21. Un adattamento dell’immortale opera plautina che vede la drammaturgia e la regia di Teresa Ludovico, per il settimo appuntamento della Stagione di prosa 2019/2020 Teatri di Bari al Kismet.

La rappresentazione al Kismet segna l’avvio della tournée di Anfitrione, che fino ad aprile sarà anche a Monopoli (Teatro Radar), Salerno (Teatro Ghirelli), Genova (Teatro della Tosse), Bergamo (Teatro Sociale), Milano (Teatro Menotti) e Monza (TeatrOreno Vimercate).

anfitrione

scritto e diretto da Teresa Ludovico

con Michele Cipriani, Irene Grasso,Demi Licata, Alessandro Lussiana, Michele Schiano Di Cola, Giovanni Serratore/Marco Falcomatà

musiche di M° Michele Jamil Marzella eseguite dal vivo dal M° Francesco Ludovico

spazio scenico e luci Vincent Longuemare

costumi Cristina Bari e Teresa Ludovico

coreografia Elisabetta di Terlizzi

collaborazione letteraria Lucia Pasetti

 

Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio me può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Nessuno mi riconosce più, e tutti mi sbeffeggiano a piacere. Non so più chi sono!

Queste sono alcune delle domande che tormentano sia i protagonisti dell’Anfitrione, scritto da Plauto più di 2000 anni fa, che molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia, perché gli accadimenti riguardano dei, padroni e schiavi. In essa il sommo Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali, vegetali, naturali, decide, per la prima volta, di camuffarsi da uomo. Assume le sembianze di Anfitrione, lontano da casa, per potersi accoppiare con sua moglie, la bella Alcmena, e generare con lei il semidio Ercole.

L’ingresso è a pagamento. Il botteghino del Kismet – Teatri di Bari è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18.