SAN CESARIO DI LECCE – Martedì 4 agosto (ore 21 – Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria 3892105991 – teatro@astragali.org) nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce con lo spettacolo “Longa è a jurnata” di Salvatore Arena (attore e regista calabrese, vincitore del Premio Ubu e del Premio Eolo) prosegue “Gli spiriti di San Cesario”, calendario di attività dell’estate di Alchimie. Il progetto sostenuto da Fondazione con il Sud, in collaborazione con il Comune di San Cesario, è promosso da Centro italiano dell’International Theatre Institute – Unesco, Astràgali Teatro, Espéro, Teatro dei Veleni, Teatro Zemrude, VariArti e NovaVita.
Nello spettacolo – prodotto da Mana Chuma Teatro – Salvatore Arena è affiancato in scena da Massimo Barilla e dalle incursioni musicali di Luigi Polimeni. Un luogo angusto. Un basso, una cantina, un seminterrato alla fine degli anni ‘70. Unico rifugio e spazio condiviso per due uomini legati da una antica amicizia, impegnati a sopravvivere, a rimandare di giorno in giorno l’inevitabile. Vanni vive quasi da recluso, da quando un incidente sul lavoro lo ha reso infermo ad un braccio. Eppure sogna, con pura ingenuità. Di tornare a lavoro, a una vita migliore. Di andare al mare e di catturare u surici, il topolino invisibile, ma continuamente evocato da qualsiasi rumore. Peppi passa da precario da un piccolo lavoro a un altro, ma senza riuscire a sbarcare il lunario. Un giorno il cerchio intorno a loro sembra stringersi più in fretta del solito, e anche le ultime risorse paiono consumarsi come le candele accese a compensare la mancanza improvvisa della luce elettrica. Non c’è più tempo per rimandare l’ultimo decisivo, in un senso o nell’altro, tentativo di riscatto. Tutto in un giorno, l’ultimo lungo interminabile giorno.
Salvatore Arena nasce a Platì in Calabria nel 1965 da padre carabiniere e madre casalinga. Studia tra Barcellona e Messina, vive a Reggio Emilia. Siciliano di origine emiliano d’adozione. Attore regista e drammaturgo ha collaborato con artisti importanti quali Marco Baliani (Giufà, San Francesco di Saramago, Bertoldo, Terra Promessa), Letizia Quintavalla (Fango, Il Pinguino senza frac), Scimone e Sframeli (La busta, Pali, Giù). Dal 2002 codirige Mana Chuma Teatro, sviluppando con Massimo Barilla, un percorso di ricerca tra forme altre di narrazione e nuova drammaturgia (Trilogia “A sud della memoria”: Il mondo offeso, Di terra e di sangue, ‘70voltesud, L’ultimo Inganno; Terribìlio di mare; Historia du surdatu; Spine; Lunga notte di Medea). Scrive con Massimo Barilla e dirige Spine, spettacolo finalista Premio Ustica 2003. Scrive il testo Longa è a jurnata con il quale è finalista al Premio Riccione nel 2005. Come attore vince con lo spettacolo “Per la strada” il Premio Eolo nel 2006, migliore spettacolo italiano per l’infanzia. Come attore vince nel 2009 il Premio Ubu con lo spettacolo Pali come migliore novità teatrale italiana. Scrive e dirige lo spettacolo La cisterna con Massimo Zaccaria, spettacolo finalista al Premio Ustica 2009.