CORIGLIANO D’OTRANTO (Lecce) – Sabato 29 agosto (ore 21:30 – ingresso 7 euro compresa tessera associativa – posti limitati – prenotazione consigliata 3381200398) l’Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto ospita Yarákä Ensemble, un interessante progetto che propone un percorso radicato nella tradizione popolare brasiliana, rivisitazione di autori tradizionali e contemporanei, un lavoro di ricerca attento ad esaltare la componente multietnica, in particolar modo quella matrice ritmica proveniente dall’Africa, contaminazioni che evocano sfumature orientali e del bacino mediterraneo. Yarákä nasce nel 2015 quando il chitarrista Gianni Sciambarruto, appassionato e affascinato dalla varietà culturale brasiliana, decide di riunire una formazione acustica composta da musicisti provenienti da percorsi differenti ma che proprio per questo potessero contribuire a costruire un’idea di suono particolare. La musica proposta dagli Yarákä è un momento di comunicazione e scambio rivolto a tutti coloro che vogliono accogliere a cuore aperto la freschezza della musica brasiliana nel caldo abbraccio d’Africa. Il concerto sarà preceduto (alle 20:30 – prenotazione consigliata), da una cena con primi e secondi, insalatone, verdure, secondo stagionalità e freschezza, accompagnata dai vini delle Cantine Duca Guarini di Scorrano.
Domenica 30 agosto (ore 21:30 – ingresso 12 euro compresa tessera associativa – posti limitati – prenotazione consigliata 3381200398), terzo e ultimo appuntamento della rassegna Le vie del Melograno con “Ghibli”, un concerto che vede unite due delle voci più importanti della world music italiana e del pop di matrice mediterranea: il libanese di origini palestinesi Nabil Bey (voce dei Radiodervish, collaboratore di artisti come Battiato e Noa) e il pugliese Fabrizio Piepoli (ex voce dei Radicanto e collaboratore di Raiz, Teresa De Sio). Insieme intessono una trama di canzoni che abbracciano la storia della musica mediterranea, da antichi canti devozionali Sufi a canzoni d’autore del più raffinato pop mediorientale, mescolando suoni acustici ed elettronica. Un abbraccio musicale che racconta l’unione e la fratellanza, al di là delle laceranti divisioni, un canto di speranza e di convivenza che lenisce le ferite dei conflitti e, attraversando il passato fino alla contemporaneità, si fa portavoce di una nuova storia di pace.