ANPE – Verso la giornata mondiale dell’educazione e la generazione Covid 19

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LECCE – La giornata mondiale dell’educazione che si svolge, il 24 gennaio 2021, ha questo anno un senso e una valenza molto diversa rispetto al passato. La situazione pandemica che stiamo vivendo, le problematiche sociali, culturali, relazionali, mettono in evidenza il ruolo fondamentale dell’educazione per l’umanità.  E’ bene sfatare il mito dell’educazione come mero apprendimento di conoscenze limitato al solo periodo legato all’istruzione scolastica, ed è necessario ribadire il concetto di “ long life learning” vale a dire educazione per  tutto l’arco della vita. L’UNESCO nelle giornate del 23 e 24 gennaio ha promosso una conferenza dal titolo “Recuperare e rivitalizzare l’educazione per la generazione Covid 19”. Questo monito solleva numeroso riflessioni pedagogiche che se tenute in conto porteranno alla rivisitazione di approcci educativi e formativi. Prima fra tutte è importante chiedersi chi è la generazione Covid 19 e quali le sue caratteristiche , ma soprattutto quali bisogni educativi porteranno alla luce. Se è vero che l’impatto sociale dell’esperienza pandemica è assimilabile a quello di una guerra, il dopo pandemia troverà una società avida di tutte quelle mancanze a cui l’emergenza ci ha purtroppo abituati. Il primo è più importante aspetto educativo con cui la scuola, le istituzioni, i luoghi di aggregazione ecc. dovranno fare i conti e la “ fame “ di socialità e di relazioni umane senza limiti . l’uomo è un essere sociale e per crescere, apprendere e costruire se stesso ha bisogni degli altri, le restrizioni causate dalla vicenda pandemica ci metteranno di fronte a vuoti evolutivi e a dinamiche comportamentali e valoriali nuove. I giovani, oggi, costretti a vivere dentro mura domestiche a limitare contatti tra pari, anche a causa della lunga chiusura delle scuole, costretti  a non sperimentare emozioni e sentimenti, a non sviluppare la mente collettiva ed emozionale, rischiano di avere difficoltà nella comunicazione interpersonale e nella relazione fisica e sociale con l’altro. Usciti fuori dall’emergenza alla pedagogia si chiederà di attivare processi educativi sui gruppi e sui singoli per rielaborare quella relazione educativa bidirezionale e promuovere la socialità, la solidarietà e il bene comune. Notevole e lodevole da questo punto di vista è il ruolo della scuola dell’infanzia che restando aperta sta salvando una generazione dall’individualismo e dall’egoismo continuando a promuovere apprendimenti sociali, emozionali, collettivi. La giornata mondiale dell’educazione  oltre ad essere una giornata di riflessioni, per la pedagogia è oggi anche una giornata di progettazione e di prevenzione per mettere in campo le azioni necessarie affinché l’hominis socialis non vada in via di estinzione.