Kurumuny, “Santu Lazzaru e dintorni” racconta le tradizioni della Pasqua salentina. Domani, sabato 27 marzo ultima serata della rassegna di canti in filodiffusione per le vie di Cutrofiano

321

CUTROFIANO (Lecce) -Kurumuny Edizioni e l’Associazione Sud Ethnic sono orgogliosi di presentarvi Santu Lazzaru e dintorni…, il libro con cd allegato a cura del musicista e promotore culturale Antonio Melegari che ripercorre i canti e i riti della Settimana Santa nel Salento.

Nel volume, le testimonianze di studiosi, musicisti, cantori, amministratori, organizzatori introducono una vasta proposta di canti (32 brani, divisi in 9 sezioni tra documenti storici, riproposte e canti originali, nel lavoro discografico realizzato in collaborazione con Luigi Russo de “Il Cantiere Lab”) già oggetto di un attento lavoro di recupero e valorizzazione, a partire dal 1991, attraverso la rassegna “Santu Lazzaru” di Cutrofiano (Le), e dal 2005 con la rassegna “Canti di Passione” che si tiene nei comuni della Grecìa Salentina. Un piccolo tesoro della tradizione, ancora poco conosciuto fuori dal Salento, che il progetto di Kurumuny e Sudethnic intende contribuire a valorizzare e tutelare.

La sezione Tra le case con le fotografie di Daniele Coricciati presente all’interno del libro e il documentario Santu Lazzaru e dintorni… nato da un’idea di Antonio Melegari, prodotto da Sud Ethnic e realizzato da MeditFilm per la regia di Fabrizio Lecce (proposto come contenuto extra) permettono di prendere parte all’affascinante rito della visita itinerante delle compagnie dei cantori, un appuntamento che anche quest’anno, come nel 2020, resterà atteso e desiderato a causa della pandemia da Covid19.

Anche quest’anno, come nel 2020, per ovviare all’impossibilità di organizzare eventi pubblici l’associazione Sud Ethnic ha promosso la filodiffusione dei canti di Passione per le strade di Custrofiano, con il patrocinio del Comune di Cutrofiano e la collaborazione attiva dei cittadini che hanno realizzato 38 postazioni dai balconi di casa. Un modo per custodire lo spirito de Lu Santu Lazzaru nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.

Tutti i brani diffusi possono essere ascoltati nel disco Santu Lazzaru e dintorni…

Santu Lazzaru e dintorni…

La Passione, Santu Lazzaru e più in generale il repertorio di canti devozionali della Settimana Santa costituiscono uno dei pilastri più antichi e genuini della tradizione popolare e della cultura contadina del territorio salentino. La vita nelle comunità a base agricola-pastorale era scandita dai grandi avvenimenti rituali: fra questi la Pasqua, con la sua liturgia complessa e piena di simbolismi, quali morte e rinascita-resurrezione, che simboleggiano da sempre il risveglio della natura, il passaggio dall’inverno alla primavera. Allora i nostri contadini smettevano i panni di duri lavoratori della terra per indossare quelli di finissimi cantori, in questo caso de I Passiùna tu Cristù e Santu Lazzaru.

Fin dal 1991, Cutrofiano ha intrapreso un percorso di recupero e valorizzazione della memoria dei canti pasquali con l’istituzione della rassegna “Lu Santu Lazzaru”. Lo stimolo venne per intuizione di alcuni amministratori dell’epoca, per il lavoro di ricerca, documentazione e riproposta di diversi cultori tra cui Giorgio Di Lecce, Luigi Chiriatti, Daniele Durante, Luigi Mengoli e per la straordinaria presenza di cantori come Uccio Bandello, Uccio Aloisi, Narduccio Vergaro, Giovanni Avantaggiato, i fratelli Serra e Lolli. Le diverse amministrazioni succedutesi negli anni hanno poi saputo garantire continuità all’evento, che oggi si qualifica come una delle rassegne più importanti del periodo pasquale. Intanto il testimone è passato nelle mani di Antonio Melegari, operatore poliedrico e appassionato, musicista consapevole che ha curato quest’antologia celebrativa per i trent’anni della rassegna.

Il volume a cura del musicista e promotore culturale Antonio Melegari (a cui si deve l’ideazione del progetto) ospita i contributi di Giuseppe Botrugno, Giuseppe Cesari, Luigi Chiriatti, Gulia Frassante, Imma Giannuzzi, Simone Giannuzzo, Giovanni Leuzzi, Massimo Manera, Totò Matteo; tutti protagonisti che da diverse angolature, ognuno nel proprio ruolo, offrono una ricostruzione puntuale e appassionata dei riti della Settimana Santa a Cutrofiano e più in generale nel Salento. Scopriamo così i retroscena della rassegna cutrofianese e come questa dialoghi con l’artigianato figulino; l’essenza de Lu Santu Lazzaru e de La Passione grica; i diversi riti religiosi e pagani (cuaremma e coddhura) e ancora le origini del festival “Canti di Passione”, che partono proprio da Cutrofiano e Sternatia per poi allargarsi a tutta la Grecìa salentina.

Il cd allegato, a cura di Antonio Melegari realizzato con la collaborazione di Luigi Russo e de Il Cantiere Lab, contiene 32 brani, divisi in 9 sezioni tra documenti storici, riproposte e canti originali di interpreti come Rocco De Santis e Antonio Castrignanò. Si può così ascoltare Lu Santu Lazzaru e I Passiuna tu Christù nelle versioni di vari paesi e cantori. Il disco però abbraccia un vasto repertorio di canti del periodo, religiosi e non, attingendo a materiali già editi, registrazioni dal vivo e inediti, offrendo uno spaccato del canto di passione del territorio.

Completa l’opera un reportage fotografico di Daniele Coricciati che documenta il rituale de Lu Santu Lazzaru portato di casa in casa dalla compagnia Melegari-Stefanizzi la notte tra il Sabato e la Domenica delle Palme.

Il documentario Santu Lazzaru e dintorni… realizzato da Meditfilm per la regia di Fabrizio Lecce, proposto come contenuto extra, è un viaggio tra i riti della Settimana Santa nel Salento, attraversando la tradizione, i luoghi e le usanze nelle notti che precedono la Domenica delle Palme.

Dal libro

«La notte tra il Sabato e la Domenica delle Palme per noi è una notte magica nella quale si aggiungono altri amici musicisti e appassionati per vivere insieme a noi questa magnifica esperienza. Portare il canto in giro anche in trenta/quaranta persone ed essere ospitati nelle case non è semplicissimo proprio per via del numero consistente, ma tutti ci aspettano, ci aprono le porte e ci accolgono nel migliore dei modi. Le tavole imbandite profumano di tradizione: formaggi, salumi, peperonate, pitte, pezzetti di cavallo al sugo, “unguli” (fave verdi), uova sode, dolci, vini e grappe caserecce e tanto tanto altro… fino ad arrivare alle prime luci del mattino, sfiniti ma

con un altro carico di bellissimi ricordi» (Antonio Melegari).

«La poesia popolare grica raggiunge una delle più alte espressioni nelle vicende che narrano la vita e la morte di Cristo. Tutti i linguaggi espressivi di una cultura, canto, poesia, teatro, si sintetizzano in questo dramma umano-divino, essenza stessa del divenire. In questi canti si contemplano gli ultimi istanti della vita di Gesù. Solo di fronte alla morte, solo nella condizione umana, con la propria responsabilità e tragica consapevolezza che l’essenza umana contempla la morte. Nella Grecìa salentina il Canto di Passione ha resistito al tempo e alle mode, consegnandoci, attraverso il suo svolgimento liturgico, l’essenza del divenire umano» (Luigi Chiriatti).