Esce oggi il disco di esordio del compositore barese Onofrio Cellamare, ispirato e dedicato alla città

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Dieci tracce – composizioni originali per pianoforte – nate ciascuna da un’emozione diversa che lega il compositore alla sua città. È Urban frames, disco di esordio del pianista barese Onofrio Cellamare, che si presenta oggi al pubblico con l’etichetta INRI Classic, del gruppo Metatron. Ispirato dal flusso di una Bari quanto mai dinamica e vivace nel suo essere città metropolitana, ma anche nostalgica e riflessiva nel silenzio delle sue strade di notte e nelle luci al di là delle finestre, Urban frames racconta, sotto varie angolazioni, il legame identitario che connette l’uomo al suo contesto, che lo fa sentire tassello di un tutto che a volte è sfuggente, a volte è ingombrante, ma di cui sempre sente di essere parte.

 

La musica racconta così nell’album di Onofrio Cellamare, il conforto che giunge dal suono ovattato di un pianoforte suonato dal vicino di casa (Neighbor’s piano), una storia d’amore esplosa fra le strade della città (Alive), la claustrofobica nostalgia delle strade vuote e silenziose durante il lockdown (Silent road). Questi i primi tre singoli che hanno anticipato l’uscita del disco, a cui è seguito, a fine settembre, Out of Place, composizione melodica dai toni sospesi, come la sensazione di chi affronta un cammino verso qualcosa di nuovo: fuori dal proprio contesto, fuori dalla propria città: fuori posto, appunto. Qui, il caos di via Brigata Bari fa da sfondo indefinito ai primi piani, immobili, delle protagoniste; il ponte Adriatico scorre sotto i loro piedi, nel flusso delle automobili; un parcheggio le vede avviarsi, valige alla mano, verso il proprio salto nel vuoto. E poi ancora il lungomare, i palazzi più alti della periferia, la fermata di un bus, il tavolino di un fast food diventano luoghi di riflessione e di legame con la propria storia, di identificazione con le emozioni di chi condivide quel passo.

 

E poi l’omonimo Urban frames, brano ispirato alle luci delle case, come stelle accese di notte, come schermi attraverso cui godere di attimi di quotidianità: tutte diverse, come in un contrappunto musicale, le vite all’interno di quei piccoli fori di luce che illuminano i palazzi, si sviluppano contemporaneamente con trame singolari, ignorandosi a volte; incrociandosi altre. E poi Bari, che è sullo sfondo ma anche e soprattutto nelle vite dei protagonisti dei video che presentano i singoli del disco: giovani donne e giovani uomini legati alla città da un filo invisibile fatto di emozioni, vissuti, ricordi, partenze, arrivi, ritorni. Una città, Bari, che si fa simbolo e metafora di tutte le altre città del mondo, dalle più piccole alle grandi metropoli, in cui palazzi strade e scorci sono il perimetro entro cui scorre il nostro flusso quotidiano, fatto di abitudini, incombenze, ma anche e soprattutto di emozioni e di legami.

 

Dopo il grande successo dei primi singoli che, su YouTube e Spotify hanno superato le 200mila visualizzazioni e sono stati aggiunti dagli utenti in migliaia di playlist, l’intero album Urban frames è disponibile da oggi sulle stesse piattaforme di streaming.