LECCE – Domenica 24 ottobre alle Officine Cantelmo di Lecce si conclude, tra musica e danza, “La festa di Uasc!”, promossa dall’agenzia salentina di concerti e booking con il sostegno della Regione Puglia nel Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo. La serata finale (ingresso gratuito con green pass obbligatorio) prenderà il via alle 18 con la restituzione del Laboratorio di musica e costruzione di strumenti per bambine e bambini a cura del percussionista Vito De Lorenzi, promosso in collaborazione con l’associazione Fermenti Lattici e il progetto Storie cucite a mano, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Sul palco i piccoli musicisti si esibiranno con gli strumenti costruiti assemblando e rimodellando materiali di riciclo di uso quotidiano (bottiglie in plastica, bicchieri di yogurt, cannucce, elastici, guanti in lattice e molto altro). Alle 19 appuntamento con un Laboratorio di Pizzica Pizzica a cura dell’associazione Tarantarte. Il metodo di studio prevede un iniziale esercizio di ascolto del proprio corpo e di scoperta delle possibilità di movimento di ciascuno, per poi mettere in relazione il proprio movimento con l’altro e con il gruppo. La pizzica pizzica è una musica, un ballo, una tradizione. Un tempo si ballava in occasioni familiari o nelle feste della comunità, in coppia tra persone dello stesso sesso o tra uomo e donna. A differenza di quanto si pensa dunque, la pizzica non è solo un ballo di corteggiamento. Poteva infatti assumere diverse valenze, di divertimento, di scherno, di sfida (tra uomini soprattutto). La pizzica pizzica, fatta di piccoli passi scanditi dal ritmo terzinato del tamburello, è un ballo ricco di figure e simbolismi, legati al mondo contadino di un tempo e al mondo mediterraneo da cui attinge la stessa radice. Alle 20:30, infine, concerto del trio composto dal fisarmonicista Rocco Nigro, dal violoncellista Redi Hasa e dal percussionista Vito De Lorenzi con un repertorio di brani che congiungono due sponde dell’Adriatico, evocando sonorità ancestrali che attingono dalla grande tradizione dei Balcani e del Sud Italia e la portano verso esiti molto vicini alle invenzioni e al clima della migliore musica contemporanea.
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