La voce delle donne e l’amore per il Sud, nel libro d’esordio “Il cammino di donna nel linguaggio dell’anima” di Teresa Lomastro

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C’è una voce che si fa spazio tra le nuove leve poetiche e approfondisce, con i versi, l’appartenenza al Sud e al genere femminile, ma toccando corde dell’anima universali, che riguardano tutti. È quella di Teresa Lomastro, da poco in libreria con la nuova raccolta poetica “Il cammino di donna nel linguaggio dell’anima”, che già in pochi mesi ha suscitato l’interesse di addetti ai lavori, giornalisti ed è stata presentata al pubblico con successo a Laterza, sua città.

«Sono le parole di una donna che ha scelto di immergersi nell’arte poetica, sintonizzandola con la propria anima. La poesia, cercata, voluta, è la compagna indispensabile per Teresa», scrive Giuseppe Aletti nella prefazione scritta per il volume, ricordando lo stretto legame tra Lomastro e le parole, iniziato quand’era ancora una bambina delle medie e affidava al giornalino scolastico le prime rime, già interessanti a dispetto della giovanissima età. Da lì è stato un crescendo di emozioni da consegnare alla poesia, finché un giorno decide di disfarsene, strappando tutti i suoi scritti.

Ritorna, però, alla scrittura dopo aver ripreso in mano proprio quella pagina del giornalino, e sarà un rapporto incessante che avrà come risultato questo libro, pubblicato nella prestigiosa collana “I Diamanti” per Aletti Editore, a cui collaborano anche il maestro Alessandro Quasimodo, il paroliere Alfredo Rapetti Mogol, il poeta e autore di canzoni Francesco Gazzè, l’artista poliedrico Cosimo Damiano Damato, anch’egli pugliese d’origine, e il candidato al Premio Nobel Hafez Haidar, intellettuale libanese tra i maggiori traduttori di Gibran.

È in questa cornice di tutto rispetto che s’inserisce l’opera prima di Teresa, casalinga e madre di due figli maschi, ed ora anche apprezzata poetessa “che, con delicato sguardo femminile, ci ha reso partecipi di intensi frammenti del suo mondo, degli affetti che lo arricchiscono, delle emozioni che lo fanno vibrare, ma anche della gravità che lo rende opaco, delle sofferenze che lo fanno oscurare – scrive ancora Aletti a proposito delle tematiche affrontate -. C’è tanto Sud in queste pagine. Quel Sud che porta luce e colore all’anima, ma che è anche il simbolo di una condizione di fragilità e sfavore, di attesa di un riscatto che tarda ad arrivare”.

La poesia è una lettera d’amore indirizzata al mondo, scriveva Charlie Chaplin. Nella sua, Teresa Lomastro, da donna del sud che empatizza con le donne e con i dolori dell’umanità, non poteva non ricordare anche la sua gente, consegnando incisivi paesaggi di Laterza e Taranto, attraverso un linguaggio che seduce per la sua forza viscerale, che lega sangue, cuore e anima.