Da domenica 4 a sabato 10 settembre “Li Ucci Festival” a Cutrofiano

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CUTROFIANO (Lecce) – Da domenica 4 a sabato 10 settembre (con un prologo domenica 18 settembre) a Cutrofiano, in provincia di Lecce, appuntamento con la dodicesima edizione de Li Ucci Festival, manifestazione organizzata da Sud Ethnic Aps, con la direzione artistica e organizzativa di Antonio Melegari, in collaborazione con il Comune di Cutrofiano con il patrocinio di Provincia di Lecce, Regione Puglia, Camera di Commercio di Lecce, Istituto Diego Carpitella, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, Puglia Promozione, I Concerti del Chiostro di Galatina e altri partner pubblici e privati.

Dopo una settimana di concerti con Alexian Group, Mino De Santis, Antonio Amato, Alessia Tondo, Folkabbestia, Uccio Aloisi Gruppu, la sezione di mostre “Li ucci tra musica e colore”, presentazioni di libri con Nandu Popu e Manuel De Carli, il riconoscimento “Cultura d’onore” assegnato ai fotografi Fernando Bevilacqua e Luigi Cesari, una bicicletta culturale e le degustazioni a Km0 con gli Assaggiucci, sabato 10 settembre il gran finale del Festival si celebrerà finalmente in Piazza Municipio. Dopo due anni di ingressi limitati, torna infatti il Concerto-evento alla Rimesa con l’esibizione di Amakorà, band vincitrice del Premio Folk & World (Nuove Generazioni e Nuovo Imaie), promosso da Sud Ethnic e Li Ucci Festival in collaborazione con Mei di Faenza e Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli con il patrocinio di La Musica nelle Aie e BlogFoolk e con il sostegno del  bando “Premi e concorsi” del NuovoImaie, e con l’atteso concerto de Li Ucci Orkestra, progetto nato nel 2013 e formato da musicisti, uniti dalla voglia di costruire in note e in musica gli insegnamenti e la tradizione lasciata dai cantori salentini.

PROGRAMMA
Domenica 4 settembre il festival prenderà il via alle 9 (raduno alle 8:30) nei pressi di Villa Santa Barbara con “Li Ucci in bicicletta”, tradizionale percorso tra cultura e natura tra le campagne di Cutrofiano, promosso in collaborazione con la Pro Loco, per trasmettere un senso di relax ai partecipanti. La biciclettata sarà l’occasione per scoprire luoghi di interesse storico, per ascoltare delizie musicali popolari e per degustare i prodotti della terra grazie al progetto “Assaggiucci”. Alle 21:30 in Piazza Municipio, in collaborazione con I Concerti del Chiostro di Galatina, la giornata inaugurale si concluderà con l’esibizione di Alexian Group, un percorso musicale e canoro nella lingua romaní dei Rom italiani di antico insediamento, per un viaggio ideale attraverso l’intimità di un’arte assolutamente originale. Suoni, parole e colori rievocano le radici di un popolo millenario, caratterizzato da tante sfumature e intensissime emozioni.

Lunedì 5 settembre alle 19:30 presso l’Ex Mercato Coperto sarà inaugurata “Li ucci tra musica e colore”, sezione dedicata all’arte. La mostra (aperta fino a venerdì dalle 19:30 alle 21) ospiterà una selezione degli oltre 400 piatti realizzati in questi anni per “L’Arte nel Piatto”, esperienza nata dal connubio tra l’artigianato figulo e tantissimi artisti che con svariate tecniche hanno realizzato delle opere su piatti grezzi di terracotta. Questa edizione sarà dedicata a Maurizio Marioli, artista lombardo di recente scomparso e sempre presente con la sua arte nonostante la distanza, al quale sarà riservato uno spazio con le sue opere donate al Festival con la sua collezione “Ferro Riciclato in Musica”. Ed ancora la mostra fotografica “Eterni Cantori” con gli scatti di Fernando Bevilacqua e Luigi Cesari. Dalle 20 al via l’estemporanea di pittura con alcuni ragazzi della Scuola Media “Don Bosco”, guidati dal professore Carlo Dicillo. Dalle 21:30 nell’attigua via Milite Ignoto spazio all’inconfondibile musica del cantautore Mino De Santis. In scaletta, oltre ai suoi brani divenuti ormai “classici” e qualche inedito, anche le canzoni di “Sassidacqua”, ultimo progetto discografico pubblicato nel 2020 dall’etichetta Il Cantiere con la produzione esecutiva dell’Associazione Civilia. Passano gli anni ma De Santis resta un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.

Martedì 6 settembre alle 10 nel parcheggio della Caffetteria Manco gli Assaggiucci ospiteranno un Laboratorio di Orecchiette Caserecce. Dalle 21 in Piazza Cavallotti il concerto di Antonio Amato, artista eclettico, voce dell’Orchestra della Notte della Taranta, che si è saputo affermare nel corso della sua lunga carriera come uno dei cantanti-interpreti più rappresentativi del Salento. Inizia a cantare da bambino accompagnando il nonno, grande cantore di storie e leggende del mondo popolare, durante le dure giornate di lavoro senza disdegnare le feste e la goliardia; qui apprende i canti, originali, di una tradizione ancora oggi viva e vitale. Nel corso del tempo affina le sue doti canore attraverso l’incontro con “altri” personaggi popolari che gli insegnano, attraverso la trasmissione orale e l’esperienza diretta, le modalità dell’emissione vocale, della respirazione e dell’interpretazione dei canti popolari. Conosce così il repertorio, dalle serenate alle pizziche, dai canti di lavoro e protesta agli stornelli, dalle ninna nanne ai canti di morte, facendolo suo, personalizzandolo e divenendo perciò portatore della tradizione musicale e non asettico interprete. Nel tempo questa sua vocazione e passione per il canto, che spesso accompagna con il suo tamburello, viene scoperta e colta da operatori della ricerca etnomusicologica, che lo portano a fondare un suo gruppo di riproposta che subito diviene punto di riferimento per le giovani generazioni che si affacciano a questo nuovo ma antichissimo mondo musicale.

Mercoledì 7 settembre alle 21 nel Parco degli Aranci in Contrada Sirgole il festival ospiterà la presentazione del libro “Li Menati” di Nandu Popu (Radici Future), autore e cantante dei Sud Sound System, che poi si esibirà in uno show acustico accompagnato da Papa Leu. Li menati in Salento sono i reietti, letteralmente gente da buttare, da evitare. Raramente però finiscono in discarica e anzi, affondano le loro radici nel territorio rendendolo marcio e inospitale. Molti dei menati che Fernando Blasi, in arte Nandu Popu, racconta in questo suo secondo libro, subiscono una metamorfosi profonda e irrefrenabile tanto da diventare boss della Sacra Corona Unita. Una metamorfosi che riguarda tutti, non solo i menati. Riguarda chi la incoraggia, chi sta a guardare, chi si rende invisibile lasciando il territorio alla loro mercé. Nandu Popu regala al lettore un racconto che attraversa il tempo e le vite di chi ha vissuto la Puglia soprattutto in determinati anni. Uno squarcio sul passato di una parte del territorio salentino, Casalabate in particolare, e sui trascorsi autobiografici dell’autore. Un continuo cammino tra passato e presente, tra credenze e storia, un atto d’amore nei confronti della propria terra e un avvertimento alle nuove generazioni affinché imparino a non restare a guardare e a intervenire, per cambiare le cose senza subirle. Durante la serata saranno presentati anche i vini A Sud che Sud Sound System e Cantine Due Palme hanno realizzato per raccontare più di trent’anni di successi delle due realtà.

Giovedì 8 settembre la lunga serata si aprirà alle 21 nelle Scuderie di Palazzo Filomarini con la cantante e musicista Alessia Tondo che presenterà i brani del suo fortunato esordio solista “Sita” (Ipe Ipe), vincitore del Premio Loano Giovani, riservato al miglior disco di musicisti under 35. Dopo una carriera a fianco di collaborazioni con altri artisti, la cantante – voce del Canzoniere Grecanico Salentino – decide di fare un passo avanti per dire la sua con dei brani originali, scritti di suo pugno in cui affida la propria voce a originali intrecci vocali e ballate, tutte in dialetto salentino. Brani originali, parole e musica, che riprendono i modi della tradizione e li trasfigurano in una sorta di camerismo che ha l’eleganza della musica colta e l’emozione di quella popolare. Passato e futuro, tradizione e avanguardia, quotidiano ed eterno in un esperimento audace, enigmatico, rivelatorio. A seguire in Piazza Cavallotti il travolgente ritmo dei Folkabbestia. Il loro stile trae ispirazione dalla musica popolare italiana, spaziando dal folk al punk e dallo ska al rock, permeato di cultura popolare proveniente dall’Irlanda, passando per i Balcani. La band è entrata nei Guinness dei primati nel novembre del 2003, per aver suonato a Milano la stessa canzone per trenta ore consecutive (battendo il record stabilito in precedenza da Elio e le Storie Tese).

Venerdì 9 settembre alle 21 l’atrio delle Scuderie di Palazzo Filomarini accoglierà la doppia presentazione dei volumi “La Tarantella” e “Il Grande Danzatore”, editi da Kurumuny nella collana Piccola biblioteca sul tarantismo curata da Manuel De Carli e la consegna del Premio Riconoscimento Cultura d’Onore assegnato ai fotografi Fernando Bevilacqua e Luigi Cesari. Alle 22 in Piazza Cavallotti il concerto di “Uccio Aloisi Gruppu” con le danze tradizionali di Romolo Crudo, Maria Rimini, Roberto Pulli e Manuela Fersini e, a seguire, ronda popolare. Uccio Aloisi è stato un cantore di musica popolare, tra i personaggi più carismatici, conosciuti e apprezzati della tradizione musicale salentina. Ha calcato i palchi più importanti della musica popolare collaborando con artisti di fama internazionale e artisti italiani, tra cui Buena Vista Social Club, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Stewart Copeland, Giuliano Sangiorgi e tanti altri. Nel 2005 è stato uno dei personaggi principali del film documentario Craj di Davide Marengo. Dopo l’intensa avventura con gli “Ucci”, ha dato vita a “Uccio Aloisi Gruppu” esibendosi in Salento e su tutto il territorio nazionale fino alla sua scomparsa nel 2010. Dopo la sua morte, il gruppo ha proseguito nel solco tracciato dal suo fondatore.

Sabato 10 settembre dalle 21 il Festival si concluderà, dunque, con il Concerto-evento alla Rimesa (antico nome della centrale Piazza Municipio) con l’esibizione dei calabresi Amakorà (band vincitrice del Premio Folk & World Nuove Generazioni e del Premio NuovoImaie) e con il concerto de Li Ucci Orkestra con tante voci ospiti.

Gli Amakorà tracciano un loro personale percorso per ricreare sentieri musicali perduti e per reinventare armonie. Le loro melodie fatte da strumenti ancestrali, hanno i segni di una cultura forse mai tramontata. Gli argomenti approfonditi nei testi parlano di una terra e della sua gente, del passato ma anche del presente difficile e dell’incerto futuro.

Li Ucci Orkestra è formata, con la direzione artistica di Antonio Melegari, da Antonio Murciano (batteria), Matteo Coppola (set-drum), Marco Giaffreda (percussioni), Marco Verardo (basso), Sergio Pizza (tamburi a cornice), Alessio Giannotta (tamburello e ukelele), Marco Garrapa (tamburello), Francesca Falcone (chitarra), Giacomo Casciaro (mandola), Ylenia Giaffreda (violino), Vittorio Chittano (fisarmonica), Gianmichele De Filippo (basso tuba e trombone), Simone Scarpina (tromba), Diego Vergari (sax), Stefano Blanco (flauto traverso), Gigi Russo (piano e sequenze), Giovanni Palma, Ilaria Costantino e Michela Sicuro (cori) con le voci di Antonio Polimeno, Antonio Melegari, Marina Leuzzi, Giovanni Palma, Ilaria Costantino, Gino Nuzzo, Domenico Riso, Totò Cavalera, Michela Sicuro, Giacomo Casciaro, Rocco Borlizzi, Gigi Marra, Lina Bandello, Giorgio D’Aria, Luigi Mengoli, Matteo Gaballo, Tony “Taranta”, Davide Donno, Vincenzo Mancini, Mino Giagnotti e la danza di Andrea Caracuta, Claudio Longo, Sara Albano, Laura Boccadamo, Veronica Calati, Cristina Frassanito.

Domenica 18 settembre dalle 10 alle 17, La Masseria L’Astore di Cutrofiano ospiterà, infine, una giornata extra del festival con la musica tradizionale di “Voci di terra nostra” ma soprattutto con il pranzo sociale a Km0 con il percorso enogastronomico degli “AssaggiUcci”, che propone la promozione dei prodotti tipici pugliesi. Durante tutto il Festival, AssaggiUcci, sostenendo il messaggio della corretta e sana alimentazione accoglierà produttori (con particolare riferimento al Marchio collettivo “Prodotti di Qualità Puglia”), birrai artigianali, cantine vitivinicole, pasticceri, laboratori e degustazioni.

L’immagine de Li Ucci Festival 2022 è stata affidata a Totò De Lorenzis, grafico salentino ma attivo in tutta Italia che vanta sei Awwwards (Website Awards) e otto Css DesignAwards. Nel corso degli anni ha curato l’immagine di molti artisti della discografia italiana (Andrea Bocelli, Negramaro, Elisa, Emma Marrone, Raphael Gualazzi, Umberto Tozzi, Raf, Skin, Malika Ayane, Sud Sound System). Sono oltre 100 le gallerie e i blog digitali che promuovono e mettono in vetrina le sue creazioni in tutto il mondo.

Li Ucci Festival nasce nel 2011, a un anno dalla scomparsa di Uccio Aloisi, con l’intento di ricordare tutti i grandi cantori del Salento che hanno saputo tramandare grazie alla loro cultura orale i canti e le tradizioni del nostro territorio. Un’attenzione particolare è rivolta, da qui il nome del festival, allo storico gruppo “Gli Ucci” di Cutrofiano, ai suoi cantori e a tutti i musicisti che negli anni hanno ruotato intorno a questi custodi degli “stornelli”, dei canti d’amore e di lavoro. Anno dopo anno il festival è, però, cresciuto, ampliando la sua visione e arricchendo il suo programma, coinvolgendo nuove generazioni di musicisti, cantori e artisti capaci di tramandare il patrimonio popolare salentino e trasformandosi in un contenitore di arte, cultura, musica, enogastronomia e turismo a 360° legando al marchio Li Ucci Festival anche diverse attività durante tutto l’anno. Con Li Ucci Festival, a settembre vive e partecipa un intero paese, dal centro alle periferie e dalle campagne al centro urbano. Negli ultimi due anni – a causa delle restrizioni e delle norme anticovid19 – il programma ha subito un po’ di modifiche, mantenendo però lo spirito e la qualità della proposta. Il 2022 sancisce il ritorno in piazza senza restrizioni.