Sala Prove festeggia 25 anni di teatro carcere, il progetto entra nella rete nazionale di ‘Per Aspera ad Astra’

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BARI – L’Area teatrale ‘Sala Prove’, curata da Lello Tedeschi per Teatri di Bari, festeggia 25 anni di attività all’interno dell’Istituto penale per i minorenni N. Fornelli di Bari. Un anniversario celebrato con la notizia dell’accettazione in una iniziativa di rilievo nazionale sul teatro carcere. Il progetto di formazione e produzione teatrale per e con i giovani detenuti dell’Ipm diventa parte della quinta edizione di ‘Per Aspera ad Astra. Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza’, che ha l’obiettivo di promuovere e/o rafforzare progetti attivi o di possibile prossima attivazione all’interno degli istituti penitenziari che mirino alla formazione, al recupero, alla rieducazione e alla risocializzazione del detenuto tramite il teatro nonché le arti e i mestieri propri dell’attività teatrale.

Un riconoscimento che amplia l’efficacia d’intervento del progetto Sala Prove nei confronti dei giovani detenuti e della comunità cittadina: verrà infatti creato un corso di formazione professionale su cui incardinare nuove opportunità di sviluppo del progetto stesso, sostenuto da Acri – Associazione di Fondazioni di origine bancaria, che mette in rete 17 realtà di teatro carcere selezionate tra le più significative in Italia, con capofila la Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo.

Il corso

Il corso attivato, che prevede il rilascio di un attestato di frequenza e crediti formativi, forma i partecipanti alle arti e ai mestieri del teatro. Il corso, diretto da Lello Tedeschi, prevede 270 ore complessive, tra recitazione e drammaturgia, a cura dello stesso Tedeschi e la partecipazione di Damiano Nirchio; scenotecnica, a cura di Vittorio Palumbo; trucchi e costumi con Annamaria Lupacchino; audiovisivi a cura di Vincenzo Ardito/Sinapsi Produzioni Partecipate. Il percorso, appena avviato, si concluderà con un evento performativo pubblico finale aperto al pubblico previsto nel mese di aprile, protagonisti i giovani detenuti che partecipano al progetto stesso, che potranno così mostrare e raccontare “poeticamente” alla comunità cittadina gli esiti del percorso.

“Sala Prove, con Teatri di Bari, integrandosi in Per Aspera ad Astra, consolida dunque il proprio obiettivo di realizzare, in un carcere minorile, un centro stabile di formazione e produzione teatrale aperto alla città – spiega Lello Tedeschi – guadagnando un significativo respiro nazionale. Ai giovani detenuti offre un’opportunità concreta di formazione e risocializzazione, alla comunità civile la possibilità che il teatro accomuni tutti, di dentro e di fuori, e trasformi l’esclusione in partecipazione e straordinaria occasione di poesia e bellezza”.

 

Di seguito maggiori informazioni sul progetto:

Progetto Per Aspera Ad Astra V edizione

Corso di formazione professionale

I corsi di formazione professionale sono il cardine principale dell’intero progetto Per aspera ad astra ed assorbono la maggior parte del budget disponibile, suddiviso tra le varie realtà in funzione dell’intensità dei moduli ma con una dimensione minima sufficiente per dare il dovuto spessore formativo all’iniziativa.

Fin dall’inizio il modello ha dato un ampio spazio alla dimensione pratica, individuando nei corsi di formazione professionale lo strumento-principe su cui incardinare ogni possibile opportunità di sviluppo. È anzi il caso di sottolineare come la formazione professionale abbia rappresentato il vero e proprio elemento di innovazione, il punto di rottura rispetto ai trend consolidati e/o all’abbrivo delle nuove esperienze. Le ragioni sono molteplici e investono gran parte dei portatori di interesse convolti:

–> detenuti: i corsi di formazione, aventi ad oggetto diverse “materie” inerenti le arti e i mestieri teatrali, creati con un calendario e erogati da professionisti competenti, assumono la stessa connotazione di un corso scolastico. I detenuti allievi iscritti frequentano i corsi e sono tenuti a registrare una percentuale minima di frequenza perché gli possa essere riconosciuta un’indennità (strumento sia di incentivazione alla partecipazione, ma soprattutto equo riconoscimento all’impegno profuso); il percorso ha pieno valore professionalizzante in quanto i partecipanti sono chiamati a mettere alla prova a livello pratico quanto appreso sia durante il corso quanto alla fine dello stesso, laddove sono state previste delle aperture con esito finale del laboratorio teatrale.

I corsi di formazione professionale devono sempre più rappresentare il ponte verso opportunità lavorative alle quali accedere proprio grazie alle competenze acquisite per il loro tramite. La questione dell’avviamento al lavoro è un elemento cruciale, e questo è dimostrato anche dalla tipologia di progettualità e di linee di finanziamento che il Ministero della Giustizia prevede: il reinserimento del detenuto attraverso l’attività lavorativa, di qualsivoglia natura, è preponderante.

Il progetto è destinato a un numero max di 30 detenuti per ogni carcere.

Finalità: formare i partecipanti alle arti e ai mestieri del teatro. Ciascun corso prevede il rilascio di un attestato di frequenza e di crediti formativi.