BARI – Il volto malizioso di Marilyn Monroe, un bacio sfiorato riflesso in uno specchietto, un delicato passo di danza tra le pozzanghere di una Parigi bagnata dalla pioggia: questi sono solo alcuni dei momenti catturati nell’affascinante mondo in bianco e nero di Elliott Erwitt, protagonista della mostra fotografica esclusiva “Icons” che si terrà al Teatro Margherita di Bari dal 28 dicembre al 31 marzo 2024.
Organizzata e promossa da CIME in collaborazione con Sudest57, curata da Biba Giacchetti e sostenuta dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari, la mostra è il concentrato della genialità di Elliott Erwitt, un percorso fotografico che racchiude la sua lunga vita professionale attraverso le sue più celebri fotografie: quelle da lui stesso predilette. Uno spaccato della storia e del costume, interpretati con l’ironia ineffabile di Erwitt e con la sua vena surreale, talvolta potentemente romantica. Un’esposizione che rappresenta il primo autentico tributo alla sua memoria ad esattamente un mese dalla sua scomparsa, avvenuta il 29 novembre scorso.
Un omaggio affettuoso e un’occasione unica per il pubblico di immergersi nell’eredità visiva di un grande maestro. Noto per il suo sguardo poetico sulla vita quotidiana e per la sua capacità di trasformare momenti fugaci in opere d’arte, Erwitt ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della fotografia. Da qui la necessità di onorare, per la prima volta, la vita e l’eredità di un artista che ha saputo catturare l’anima del nostro tempo con la sua lente unica: un addio commovente e, allo stesso tempo, un’opportunità per celebrare la carriera di un uomo che ha saputo fermare il tempo attraverso il suo obiettivo, regalando al mondo una collezione di icone indimenticabili.
Dai suoi famosi cani antropomorfi ai potenti della terra, dalle grandi star del cinema, una su tutte Marilyn Monroe, ai suoi bambini: il percorso espositivo rappresenta un compendio unico di umanità, leggerezza e profondità. Si incontrano i famosi ritratti di Che Guevara, di Kerouac, di Marlene Dietrich e fotografie che hanno fatto la storia, come quella che immortala il diverbio tra Nixon e Krusciov, il funerale di Kennedy, il grande match tra Frazier e Alì, così come le icone più amate dal pubblico per la loro forza romantica: tra queste la celeberrima immagine nota come California Kiss, o quelle più intime e private, come lo scatto che ritrae la sua primogenita neonata, osservata sul letto dalla mamma.
Le immagini esposte raccontano le miserie e le passioni che scandiscono la vita, narrate come solo Elliott Erwitt sa fare, con il suo tocco magico, la sua grande capacità compositiva, il suo omaggio all’assurdo e a ciò che può apparire ambiguo. Le fotografie di Erwitt si avvicinano con leggerezza, ma lasciano poi tracce profonde di dialogo introspettivo e riflessione.
La parte conclusiva della mostra ci restituisce infine una dimensione profondamente umana dell’uomo dietro l’obiettivo. Una collezione di autoritratti ci svela un’inedita prospettiva del grande fotografo: irriverente e stravagante, animato dallo spirito del gioco e dal gusto per l’ironia.
grande professionista persino nel prendersi gioco di sé stesso.
“Siamo onorati di presentare a Bari la mostra di Elliott Erwitt, la prima dopo la sua recente scomparsa – spiega Vito Cramarossa, direttore di CIME – un’opportunità straordinaria per celebrare il genio di un fotografo che ha catturato l’essenza della vita attraverso il suo obiettivo unico. ‘Icons’ è un omaggio a un maestro che ha plasmato il panorama della fotografia e ha influenzato generazioni di artisti. Organizzare la mostra di un eminente maestro della fotografia come Elliott Erwitt a Bari rappresenta un passo fondamentale in un lungo percorso intrapreso da CIME nel corso degli anni sul territorio. La nostra missione è avvicinare la comunità all’arte visiva e alle storie che essa racconta, portando il mondo e la Storia direttamente nelle nostre case. Bari – prosegue Vito Cramarossa – è il luogo di nascita di CIME, e attraverso i nostri progetti, miriamo a contribuire in modo significativo allo sviluppo culturale del nostro territorio. La mostra di Erwitt è un’opportunità di condividere con la nostra comunità un’esperienza straordinaria e di continuare a coltivare la nostra passione per la cultura visiva. Invitiamo tutti gli amanti dell’arte e della fotografia a unirsi a noi in questo viaggio attraverso le immagini senza tempo di Elliott Erwitt”.
“La mostra Elliott Erwitt Icons che incontrerà il pubblico di Bari al Teatro Margherita, assume un significato storico tutto particolare per essere la prima mostra postuma di questo grande fotografo – aggiunge Biba Giacchetti, curatrice della mostra – Il mio amico e maestro ci ha lasciato nei giorni scorsi dopo una vita avventurosa e ricca che ha costantemente documentato nelle sue immagini intramontabili, sia pubbliche, come nella narrazione dei grandi della terra da Kennedy a Che Guevara, da Marilyn a Grace Kelly, quanto intime e private, come le immagini indimenticabili della sua prima bambina sul letto osservata dalla madre. Questa mostra, concentrato della sua genialità, è curata da me, ma soprattutto da Erwitt stesso, perché le immagini le abbiamo selezionate insieme, le sue preferite di sempre ed inevitabilmente anche le mie. Con Elliott – prosegue – ho avuto un rapporto privilegiato durato 26 anni di quotidiani insegnamenti e di intima amicizia, gli devo tutto, e la genesi di questa mostra nasce proprio dall’esigenza di continuare il dialogo tra un’allieva appassionata ed il suo grande imperituro maestro, per rinnovare la gioia di condividere questo straordinario percorso con tutti gli amici che verranno a visitarla”.
“La fotografia è un mezzo potente che, anche grazie ai tanti archivi storici, patrimonio culturale inestimabile, ancora oggi ci permette di conoscere e comprendere tanto il passato quanto il presente attraverso la sensibilità e lo sguardo di chi cattura le immagini – commenta Ines Pierucci, assessora alle Culture del Comune di Bari –. Rappresentando la metafora dello specchio, la fotografia è di fatto una finestra privilegiata sulla storia nella sua dimensione materiale: la sua capacità di non mentire, se correttamente interrogata, può diventare uno strumento fondamentale per indagare passato nel quale ci riconosciamo e, dunque, aiutarci a leggere il presente. Lo sguardo di Elliott Erwitt, la sua speciale ironia, il suo tocco originale hanno la indiscutibile capacità di attraversare la storia utilizzando i tanti colori del bianco e nero. Le persone al centro delle tante opere che esporremo al Margherita, icone di un passato neanche troppo lontano, sono la rappresentazione del piano umano che prevale sullo sfondo della storia”.
“È con grande entusiasmo che accogliamo e sosteniamo la mostra “Icons” di Elliott Erwitt, la prima esposizione dopo la scomparsa di questo luminare della fotografia, che si terrà al Teatro Margherita di Bari dal 28 dicembre 2023 al 31 marzo 2024 – dichiara Grazia di Bari, Consigliera con delega alla Cultura della Regione Puglia – Il territorio pugliese ha da sempre rappresentato una culla di cultura e storia e la mostra di Erwitt rappresenta un’opportunità straordinaria per arricchire ulteriormente questo patrimonio. Il Teatro Margherita, quale contenitore culturale di indiscussa importanza strategica per il nostro territorio, sarà la cornice ideale per celebrare l’eredità visiva di un maestro che ha immortalato con maestria la complessità e la bellezza della vita umana. La mostra “Icons” – prosegue – non è solo un tributo all’illustre carriera di Erwitt, ma costituisce un capitolo significativo nella nostra continua missione di promuovere la cultura visiva nella Regione Puglia. La sua opera, permeata di umorismo, profondità e visione unica, sarà uno specchio attraverso il quale il pubblico potrà contemplare la storia e la contemporaneità in un contesto locale. Attraverso iniziative culturali di questa portata, miriamo a favorire la crescita e la connessione della nostra comunità con l’arte e la creatività. La mostra di Elliott Erwitt rappresenta un punto di riferimento cruciale, un’opportunità per i cittadini di Bari e della Puglia di immergersi nelle emozioni catturate dall’obiettivo di un maestro senza tempo. Invito, pertanto, tutti i residenti e i visitatori a partecipare attivamente a questo evento straordinario, esplorando le immagini che catturano l’anima della nostra umanità con una profondità senza pari. “Icons” di Elliott Erwitt sarà un faro culturale che continuerà a brillare nel cuore della nostra comunità, contribuendo al crescente prestigio della Regione Puglia come polo culturale di rilievo”, conclude Grazia di Bari.
BIOGRAFIA
Elliott Erwitt nasce a Parigi da una famiglia di emigrati russi, nel 1928. Passa i suoi primi anni in Italia, a Milano. A 10 anni, si trasferisce in Francia con la sua famiglia e da qui negli Stati Uniti, nel 1939, prima a New York e, due anni dopo, a Los Angeles. Durante i suoi studi alla Hollywood High School, lavora in un laboratorio di fotografia che sviluppa stampe “firmate” per i fan delle star di Hollywood. La grande opportunità gli viene offerta dall’incontro con personalità come Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker, che amano le sue fotografie al punto da diventare i suoi mentori. Nel 1949 torna in Europa, viaggiando e immortalando realtà e volti in Italia e Francia. Questi anni segnano l’inizio della sua carriera di fotografo professionista. Chiamato dall’esercito americano nel 1951, continua a lavorare per varie pubblicazioni e, contemporaneamente, anche per l’esercito stesso, mentre soggiorna in New Jersey, Germania e Francia. Nel 1953, congedato dall’esercito, Elliott Erwitt viene invitato da Robert Capa, socio fondatore, a unirsi a Magnum Photos in qualità di membro fino a diventarne presidente nel 1968 per tre mandati. Oggi Erwitt è riconosciuto come uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi. I libri di Erwitt, i saggi giornalistici, le illustrazioni e le sue campagne pubblicitarie sono apparse su pubblicazioni di tutto il mondo per oltre quarant’anni. Pur continuando il suo lavoro di fotografo, Elliott Erwitt negli anni Settanta comincia a girare film. Tra i suoi documentari, si ricordano Beauty Knows No Pain (1971), Red White and Blue Grass (1973), il premiato dall’American Film Institute The Glass Maker of Herat (1997). Negli anni Ottanta Elliott Erwitt produce diciassette commedie satiriche per la televisione per la Home Box Office. Ad oggi, i libri di fotografia pubblicati da Erwitt sono più di 45, tra cui The Private Experience (1974), Son of Bitch (1974), Museum Watching (1998), Personal Best (2006), Elliott Erwitt’s Kolor (2013), Found, not Lost (2021). Tra le sedi espositive più prestigiose dove Erwitt ha presentato i suoi lavori si segnala: Museum of Modern Art e International Centre of Photography a New York, Scavi Scaligeri a Verona, The Chicago Art Institute, The Smithsonian Institution a Washington, The Museum of Modern Art a Parigi (Palais de Tokyo), The Maison Européenne de la Photographie di Parigi, Museo Reina Sofia Museum di Madrid, The Barbican a Londra, Casa dei Tre Oci a Venezia, Palazzo Ducale a Genova, altre diverse sedi asiatiche e molte altre.
ORARI
Lunedì, martedì, mercoledì e giovedì: 10.00 – 21.00
Venerdì e sabato: 10.00 – 22.00
Domenica: 10.00 – 21.00
(La biglietteria chiude 30 minuti prima)
Giovedì 28 dicembre apertura al pubblico dalle 20.30 alle 23.00.
TICKET
INTERO: € 10,00
UNDER 30 | OVER 65: € 7,50
GIORNALISTI/E CON TESSERINO: € 7,50
GUIDE TURISTICHE CON TESSERINO: € 7,50
RIDOTTO INSEGNANTI: € 7,50
RAGAZZI (dagli 8 ai 17 anni): € 5,00
SCUOLE: € 4,00
MERCOLEDÌ UNIVERSITARIO: € 6,00
RIDOTTO FAMIGLIA 1 (2 adulti + 2 ragazzi): € 25,00
RIDOTTO FAMIGLIA 2 (1 adulto + 2 ragazzi): € 15,00
GRUPPI (min 15 persone con prenotazione.
Per ogni 15 visitatori il 16° riceverà un biglietto omaggio): € 8,00
CATALOGO: € 29,00
INGRESSO GRATUITO: Persone con disabilità e loro accompagnatori. Bambini fino ai 7 anni.
Giornalisti con tesserino in corso di validità che abbiano fatto richiesta di accredito stampa almeno 48h prima tramite una mail all’indirizzo press@elliotterwittbari.it, con i dati necessari: nome e cognome, testata, e-mail.
L’accredito necessita di una conferma da parte dello staff e non è valido nelle giornate del sabato, della domenica e dei festivi.