Alla scoperta del Salento: Piazza Mazzini

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Piazza Mazzini, situata nel cuore dello shopping della città, è la croce e delizia dei leccesi. Un po’ la si ama, un po’ la si odia, i motivi sono vari e variegati, in alcuni casi si tratta semplicemente di questioni estetiche, in altri invece il dibattito verte su temi legati alla vivibilità della zona, ma anche al livello di “ospitalità” della piazza stessa.

Piazza Mazzini ha vissuto i suoi anni d’oro e sicuramente quando fu edificata rispecchiava egregiamente il gusto architettonico del XX secolo e soprattutto aveva il merito di creare una cesura netta tra lo sfarzo barocco del centro storico e i nuovi palazzi che pian piano stavano sorgendo creando la seconda faccia di Lecce: lineare, moderna, votata al lavoro e per questo agile, immediata.

La forma quadrangolare della piazza è smussata e alleggerita dalla presenza di alberi che crescono rigogliosi lungo il perimetro, offrendo ombra a chi decide di dedicare a se stesso del tempo per riposare seduto sulle panchine in pietra che in ogni stagione sono mute testimoni di incontri, amori, amicizie.

Una seconda fila di alberi, palme per la precisione, arricchiva i quattro angoli interni della piazza, ma il punteruolo rosso (altro flagello abbattutosi sul Salento alcuni anni addietro) non ha avuto pietà di loro e oggi, quelle aiuole, per troppo tempo vuote, sono state riempite con nuovi, giovani alberi.

La forma e gli spazi della pizza furono studiati appositamente per renderla un contenitore ideale per ospitare eventi che richiamassero una notevole quantità di persone e la prova fu superata a pieni voti nel 1956, anno in cui il Congresso Eucaristico Internazionale portò in piazza oltre 300mila persone.

Fu un evento unico, talmente sorprendente da meritare di essere ricordato dando alla piazza un secondo nome: Piazza Trecentomila.

Ciò che rende Piazza Mazzini unica nel suo genere, è la fontana che negli Anni ‘70 fu eretta proprio al centro, una monumentale costruzione rivestita in marmo opera di Antonio Lezzi.

La fontana, con forme aggraziate, pur nella loro linearità stilizzata, offre un ipnotico spettacolo acquatico, mentre lo sguardo cade sulle 4 statue poste agli angoli, pensate inizialmente come figure asessuate, poi caratterizzate dall’aggiunta del seno.

In origine, negli Anni ‘70, i giochi d’acqua erano accompagnati da un’illuminazione poi purtroppo eliminata.

Oggi molti sono i progetti proposti per un ammodernamento della piazza, ma in attesa di vederle indossare un abito nuovo, non resta che godere del sole che ogni giorno la bacia, seduti sulle panchine, magari dopo avere visitato le decine di negozi sparsi lungo le vie circostanti, o semplicemente riposando dopo una giornata di lavoro.