CASTRIGNANO DEI GRECI (Lecce) – Domani, sabato 7 settembre, a Castrignano dei Greci la seconda e ultima serata di Alùreja, Il primo festival sulla nuova musica in griko.
Si può usare una lingua antica per parlare di contemporaneità? Da questo quesito sono partiti gli ideatori e direttori artistici Samuel Mele e Claudia De Ventura progettando poi due giornate dedicate alla lingua minoritaria storicamente parlata nell’enclave ellenofona salentina ma con un nuovo approccio, basato non solo sulla conservazione ma soprattutto sulla creazione che mira a ridare vita al griko, ricontestualizzandolo in composizioni contemporanee di musiche tradizionali e non.
Nell’anfiteatro di Castrignano dei Greci, in entrambe le serate alle 18 i laboratori “Jurìzzo Essu-mu”, di scrittura creativa in griko (partecipazione gratuita, consigliata prenotazione: info.alureja@gmail.com, 3278246524 e 3456044764). Alle 21.00, venerdì 6 settembre il concerto Amartìa, di Valerio Daniele e Ninfa Giannuzzi, con Giorgio Distante e Fabio Moschettini, e sabato 7 settembre il concerto Amaryllis, di e con Samuel Mele (oud, laouto, ney e voce) e Mattia Manco (fisarmonica) con Livia Giaffreda (voce e tamburi a cornice) e Francesco Denaro (lira cretese).
Amaryllis è un progetto musicale di Samuel Mele e Mattia Manco, artisti della Grecia Salentina, nato con l’obiettivo di creare e comporre musica originale in lingua grika.
E’ frutto di uno studio condotto a Creta sulle connessioni tra la nostra tradizione e quella greco-cretese, incontrando musicisti e cantanti che rappresentano la musica cretese nel mondo come Ross Daly, Kelly Thoma, Eugenia Toli, Stelios Pretrakis. Fisarmonica, oud, lauto e lira cretese danno vita ad una commistione tra le sonorità del mediterraneo arricchita da testi in lingua grika interpretati dalla cretese Eugenia Toli.
Alùreja incontra il programma del Ministero degli Affari Esteri “Turismo delle Radici” e il progetto Italea dedicato ai discendenti italiani all’estero (dalla parola “talea”, tecnica attraverso la quale una pianta si propaga: tagliando una parte di essa e ripiantandola, si permette alla pianta di rigenerarsi, sviluppando nuove radici).
Alúreja è un neologismo griko, che deriva dal vocativo “Jàmu”, da Ajéra (cielo), Tàlassa (mare), Tragùdi (canto) e Reo (scorrere), e vuole significare “Benedetto il canto che scorre tra cielo e mare”. ALÚREJA simboleggia il processo fluido ed inevitabile di cambiamento e rigenerazione, che la musica e la tradizione compiono costantemente.
Il festival è realizzato dal Comune di Castrignano de Greci, con il coordinamento di Alùreja e il partenariato di KORA, il supporto del Ministero degli Affari Esteri nell’ambito del progetto Turismo delle Radici e la collaborazione di Talìa.
Ingresso ai laboratori e ai concerti gratuito, è gradita la prenotazione per i laboratori.













