Un grande letto sul palco del teatro biscegliese è stata la scenografia per il primo titolo in programma: “La verità, vi prego, sull’amore” con i quadri teatrali tratti dai grandi classici, a partire dal breve omaggio alla poesia di Wystan Auden da cui è mutuato il titolo.
Uno spettacolo che ha coinvolto il pubblico con una fotografia studiata per dare risalto al grande letto che ha accolto gli attori protagonisti delle varie rappresentazioni, con interpretazioni che hanno lasciato spazio anche ad una nuda carnalità adatta per raccontare lo struggimento amoroso. Un teatro nel teatro che ha dato voce e corpo alla potenza delle parole di Shakespeare con l’amore tormentato dal potere di Antonio e Cleopatra che li porterà a scelte sofferte e dalle conseguenze estreme. Con la storia di un amore omosessuale tra due uomini in Edoardo II Christopher Marlow. Anche “La Prigioniera”, del drammaturgo francese Édouard Bourdet, fece scandalo all’inizio del secolo scorso per aver messo in scena, per la prima volta, l’amore tra due donne. E poi “Fedra”, qui nella versione di Racine, che si innamora perdutamente di Ippolito, ben più giovane di lei e figlio di suo marito. Ma l’amore narrato è anche quello per se stessi di “Narciso”, dalle Metamorfosi di Ovidio, come per un figlio che mai nascerà dal classico “Yerma” di Federico Garcia Lorca. E poi l’iconico “Amore e Psiche”, dal testo di Apuleio, simbolicamente considerata un’unione tra il desiderio e l’anima. In scena Laura Amoruso, Nicola Bovino, Michelangelo Camero, Wilma De Feudis, Gaetano Di Benedetto, Pasqua Di Reda, Pia Ferrante, Cindy Gjergji, Felice La Notte, Marco Jacopo Montaruli, Isa Papagni, Elena Prascina, Carmela Ricchiuti, Sonia Storelli, Angelica Uva. Regista Assistente è Isa Papagni, con la produzione a cura del Teatro del Viaggio in collaborazione con Nuova Accademia Orfeo e Circolo Unione di Bisceglie. Nel secondo spettacolo la nuova accademia Orfeo di Vanna Sasso ha arricchito la scena con la performance musicale che ha accompagnato la rappresentazione dell’ipertesto dedicato alle più famose novelle di Giovanni Verga, riadattate per la scena. Si va da “Cavalleria Rusticana”, a “La lupa” e “Rosso Malpelo” a “La roba”.