Il Comune di Alberobello è pronto per ospitare il convegno dal titolo “Il brigantaggio: tra storiografia e letteratura”, previsto per venerdì 23 maggio 2025 alle ore 18:00 presso l’ex Conceria “Centro Culturale Giovanni Galiani”.
L’evento si inserisce nel quadro delle celebrazioni della XIX edizione de “La Notte dei Briganti”, una rievocazione storica che ogni anno richiama l’attenzione sulla complessa vicenda del brigantaggio nel Mezzogiorno e sulla sua importanza nella formazione dell’Italia unita.
“A questo appuntamento annuale siamo particolarmente legati sia come comunità sia come amministratori poiché – spiega Valeria Sabatelli, Assessora alle Manifestazioni e alla Cultura – contribuisce nel dare valore alla storia del nostro territorio e nel contempo alla sua diffusione presso il grande pubblico. Non un semplice esercizio di ricerca storiografica bensì un vibrante risveglio della memoria collettiva”.
Il tavolo di confronto prende spunto dal volume del Prof. Carmine Pinto, docente dell’Università di Salerno e autore di “La guerra per il Mezzogiorno”, un’opera fondamentale che smonta le interpretazioni più semplicistiche e ideologiche sulla nascita del Regno d’Italia e sul fenomeno del brigantaggio. Pinto evidenzia come, fin dalla fine del XVIII secolo, il Sud abbia vissuto tensioni e rivolte, e come il brigantaggio rappresenti l’ultima fase di una lunga lotta sociale e politica, radicata in condizioni di povertà e disuguaglianza, e non semplicemente una guerra tra oppressori e oppressi.
Negli ultimi anni, nel Mezzogiorno, si è diffusa una visione dell’unificazione italiana come una conquista da parte del Regno di Sardegna e dei Savoia a danno del Regno delle Due Sicilie, interpretata come una sopraffazione o addirittura una colonizzazione. Questa narrazione vede il brigantaggio come una guerra di popolo contro i nuovi dominatori, simbolo di resistenza e di lotta per l’indipendenza, e come precursore delle lotte di liberazione del Novecento. Tuttavia, il volume di Carmine Pinto fa chiarezza su questa visione, contestualizzando i fatti nel loro tempo e mostrando la complessità del conflitto.
Pinto spiega che il Mezzogiorno aveva già vissuto tensioni e rivolte fin dalla fine del XVIII secolo, con una lunga storia di lotte contro le repressioni borboniche e le tensioni politiche interne. La reazione armata al processo di unificazione, culminata nel brigantaggio, non fu una semplice guerra civile tra oppressori e oppressi, ma un conflitto complesso, spesso alimentato da interessi personali e sociali, e radicato in condizioni di povertà e disuguaglianza. La guerra fu anche una “guerra patriottica” per i borbonici e un momento di forte nazionalismo per gli unitari, che usarono la violenza per consolidare il nuovo Stato.
Il brigantaggio rappresentò quindi l’ultima fase di una lunga lotta sociale e politica nel Sud, caratterizzata da conflitti tra classi e da una società rurale attraversata da profonde tensioni. La nascita del Regno d’Italia si avviò anche attraverso iniziative ideologiche e sociali, come la campagna per le vittime del brigantaggio, che contribuì a rafforzare l’identità nazionale e a integrare le classi meridionali nel nuovo Stato. La politica parlamentare e il sistema costituzionale favorirono l’inclusione delle élite meridionali e la discussione sui problemi sociali, anche se le tensioni tra Nord e Sud rimasero.
“Siamo pronti per affrontare un nuovo viaggio attraverso la storia – conclude Luca De Felice Presidente dell’Associazione Sylva Tour and Didactics – che di anno in anno oltre ad approfondire le vicende del nostro recente passato, partendo dall’analisi documentale di fatti realmente accaduti, ci permette di portare in scena i protagonisti del nostro “recente” passato. La Verità storica incontra la collettività attraverso un’interpretazione teatrale molto vicina al verismo verghiano di fine ‘800″.
La storia del Brigantaggio invita a riflettere sull’attualità, in particolare sul valore dell’unità nazionale, messa alla prova da tensioni e spinte centrifughe. La storia del Mezzogiorno e del brigantaggio ci aiuta a comprendere le radici delle sfide italiane di oggi, come le questioni identitarie e di coesione sociale, e ci ricorda quanto sia importante mantenere vivo il senso di unità in un mondo sempre più globalizzato e competitivo.
Il convegno vedrà alternarsi interventi di studiosi e autori, e sarà un’occasione per approfondire le radici storiche di un fenomeno che ancora oggi influisce sul senso di identità e coesione nazionale. Verranno inoltre presentate anticipazioni sulla prossima edizione de “La Notte dei Briganti 2025”, contribuendo a mantenere vivo il ricordo e la riflessione su questa pagina cruciale della nostra storia.
Programma:
Saluti istituzionali a cura dell’Assessora alla Cultura Valeria Sabatelli
Introduzione al tema e presentazione degli ospiti a cura di Roberta Manfredi
Interventi:
Prof. Carmine Pinto, Università di Salerno
Prof. Alessandro Capone, Università di Salerno
Letture a cura di Giuseppina Martellotta, Gianna Perrini e Rosa Elettrico
Presentazione della XIX edizione de “La Notte dei Briganti” a cura di Luca De Felice
Conclusioni del Sindaco Francesco De Carlo