SALENTO – Chiunque si trovi a passare da Santa Maria al Bagno, frazione di Nardò, non può evitare di soffermarsi sulle Quattro Colonne, una antica struttura difensiva che ora ospita all’interno anche un rinomato locale per ricevimenti e sala da ballo. Si tratta in realtà delle quattro torri angolari bastionate e scarpate, superstiti di una struttura fortificata un tempo più imponente, realizzata a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo, allo scopo di difendere la limitrofa sorgente di acqua dolce, dalle frequenti incursioni dei pirati ottomani. Infatti il nome originale della struttura era Torre del Fiume.
Il progetto della fortezza, che più che di una torre si trattava in realtà di un piccolo castello, rientrava nel programma di difesa delle coste del Regno di Napoli, con l’erezione di diverse torri costiere lungo il litorale, quali baluardi contro i pirati. I lavori di costruzione durarono otto anni, infatti ebbero inizio nel 1597 e si conclusero nel 1605. Il maniero, a pianta quadrangolare, era costituito da quattro cortine non più esistenti, lunghe 18 metri, spesse 9 alla base ed alte 22, con le quattro torri bastionate agli angoli. Due tori marcapiano correvano lungo il perimetro mentre la parte superiore era coronata con beccatelli e mensole che reggevano il cammino di ronda, avanzato rispetto al perimetro del complesso, mentre piombatoi e caditoie, per la difesa piombante, e feritoie, per il tiro con armi da fuoco, completavano i dispositivi difensivi.
Al piano terra del maniero era posta una cisterna che garantiva l’approvvigionamento idrico per le truppe all’interno, mentre l’accesso avveniva, per motivi di ulteriore sicurezza, al primo piano mediante una normale scala a pioli lignea che, successivamente, veniva ritirata all’interno. Con ogni probabilità nella torre erano presenti, oltre alle armi portatili come archibugi e spingarde, anche piccoli pezzi di artiglieria come falconetti e bombardelle.
Diminuiti i rischi di incursioni dal mare, le funzioni della struttura furono dirottate verso il controllo e lotta al contrabbando, in special modo del sale.
Non sappiamo per quale motivo crollarono le quattro cortine, molto probabilmente fu a causa di eventi sismici, di sicuro però sappiamo che, nell’intervallo fra i due conflitti mondiali, esse arrivavano sino al primo piano.
di Cosimo Enrico Marseglia
Cosimo Enrico Marseglia
Nato a Lecce, città in cui vive. Ha frequentato i corsi regolari dell’Accademia Militare dell’Esercito Italiano in Modena e della Scuola di Applicazione dell’Arma TRAMAT presso la cittadella militare Cecchignola in Roma, ed ha prestato servizio come ufficiale dell’Esercito presso il 3° Battaglione Logistico di Manovra in Milano, il Distretto Militare di Lecce ed il Battaglione Logistico della Brigata Pinerolo in Bari. Dopo otto anni in servizio permanente effettivo, ha lasciato la carriera militare, dedicandosi alla musica jazz ed al teatro. Attualmente collabora con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università del Salento, come esperto di Storia Militare, e dal 2009 è ufficiale commissario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Scrive per L’Autiere, organo ufficiale dell’ANAI (Associazione Nazionale Autieri d’Italia), Sallentina Tellus (Rivista dell’Ordine del Santo Sepolcro), per L’Idomeneo (Rivista dell’Associazione di Storia Patria) e per altre testate. Ha già pubblicato Les Enfants de la Patrie. La Rivoluzione Francese ed il Primo Impero vissuti sui campi di battaglia (2007), Il Flagello Militare. L’Arte della Guerra in Giovan Battista Martena, artigliere del XVII secolo (2009), Battaglie e fatti d’arme in Puglia. La regione come teatro di scontro dall’antichità all’età contemporanea (2011), Devoto ad Ippocrate. Rodolfo Foscarini ufficiale medico C.R.I. fra ricerca e grande guerra (2015), Marseglia. Storia di una famiglia attraverso i secoli (2016) per la Edit Santoro, e Attacco a Maruggio. 13 giugno 1637. Cronaca di una giornata di pirateria turca nel contesto politico-sociale europeo (2010) per la Apulus, quest’ultimo insieme al Dott. Tonino Filomena. Ha conseguito il Diploma Universitario in Scienze Strategiche presso l’Università di Modena e Reggio.