Il 20 settembre la terza giornata del Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera

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La terza giornata del Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera, organizzato da APS Mediterraneo è Cultura, con la direzione artistica di Annalisa Mentana, sabato 20 settembre, si apre con la leggerezza profonda dei bambini e si chiude con la densità di un dialogo tra parole, vite e radici. È il giorno in cui la “fatica di restare”, tema del festival, si fa espressione corale, si espande negli spazi della città e diventa visibile, vissuta, condivisa. Un viaggio che comincia al mattino tra le mani dei più piccoli e si compie la sera con tre voci potenti della cultura italiana contemporanea.

Alle ore 10, presso l’IC “Manzoni-Radice”, prosegue il laboratorio “Cartoline da una restanza”, curato da Eva Montanari, autrice e illustratrice di fama internazionale, e Gerardo Di Feo, storico dell’arte, docente e ricercatore. I bambini, accompagnati dai due artisti, concluderanno il percorso laboratoriale che li ha guidati alla scoperta del senso del restare attraverso il disegno, il racconto e la fantasia. Un’esperienza che culminerà in una performance pubblica in Piazza Duomo, una restituzione collettiva in cui la voce dell’infanzia diventa protagonista di un racconto visivo e simbolico sul senso dell’abitare i luoghi. È un momento emozionante, in cui la creatività diventa veicolo di cittadinanza e di immaginazione sociale.

Nel corso del Festival, Montanari e Di Feo si affermano come presenze fondamentali nella costruzione di un ponte tra arte e partecipazione. Eva Montanari, con i suoi oltre trenta libri pubblicati e tradotti in tutto il mondo, e Gerardo Di Feo, autore di saggi e progetti educativi legati alla narrazione visiva e al gioco, dimostrano come la cultura possa essere uno strumento vivo, accessibile e trasversale, capace di parlare a ogni età.

In serata, alle ore 19 in Via M. Ardito, arriva il momento più atteso di questa edizione: un grande dialogo sul tema “La fatica di restare”, con la partecipazione di tre ospiti straordinari. La cantante, attrice e scrittrice Saba Anglana, il narratore e sceneggiatore Andrea Piva e la poetessa e drammaturga Ilaria Caffio si confronteranno in un incontro moderato dal giornalista e scrittore Tony Di Corcia.

Saba Anglana, nata a Mogadiscio e cresciuta tra due mondi, ha costruito la sua identità artistica esplorando le radici familiari e culturali, tra l’Italia e l’Africa Orientale. I suoi album musicali sono stati distribuiti in oltre 60 Paesi, e i suoi lavori teatrali – come Mogadishow e Abebech – uniscono parola, suono e memoria in un canto di appartenenza e guarigione. Finalista al Premio Strega 2025, è una voce necessaria in questo tempo di confini e attraversamenti.

Andrea Piva, autore e sceneggiatore, ha esordito nel cinema con LaCapaGira, film cult recitato interamente in dialetto barese e vincitore di numerosi premi, tra cui il David di Donatello. Nei suoi romanzi (Apocalisse da camera, L’animale notturno, La ragazza eterna) racconta la periferia, la solitudine urbana, le derive umane con uno stile asciutto e penetrante.

Ilaria Caffio, poetessa e autrice teatrale originaria di Taranto, è una delle voci più intense della nuova poesia italiana. Le sue liriche sono state tradotte in America Latina, Stati Uniti, Australia e Medio Oriente. Nei suoi testi si incontrano il corpo e la parola, la ferita e la cura, in un gesto poetico che si fa anche politico.

A guidare l’incontro sarà Tony Di Corcia, firma lucida e appassionata del giornalismo culturale, capace di portare alla luce il senso profondo delle esperienze umane e artistiche attraverso l’ascolto e il racconto.

Questo appuntamento si preannuncia come il cuore simbolico del Festival. Tre esperienze di “restanza” diverse e complementari si incontrano, dando vita a una conversazione intima e pubblica, che invita il pubblico non solo ad ascoltare, ma a sentirsi parte di una comunità in cammino.