Al via stasera a Bari il Fringe Festival con tre giornate di musica jazz gratuite e aperte a tutti

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Al via stasera il Fringe Festival, una tre giorni di musica jazz organizzata nell’ambito della settimana dell’European Jazz Conference 2025, tra i più rilevanti appuntamenti internazionali dedicati al mondo del jazz e delle musiche creative.

Bari ospiterà tre giorni di musica live, tutti aperti e gratuiti, pensati per affiancare e ampliare l’esperienza della conferenza, aprendola al territorio e alla cittadinanza, attraverso una proposta artistica che racconta la vitalità, la pluralità e l’eccellenza del jazz italiano contemporaneo. Concepito con l’obiettivo di valorizzare la straordinaria varietà di linguaggi e visioni che compongono oggi il panorama jazzistico nazionale, il Fringe si fa portavoce di un’idea di jazz inclusiva, plurale, innovativa, capace di dialogare con le comunità locali e internazionali, e di restituire l’immagine di un’Italia musicale viva, consapevole, e profondamente connessa con le trasformazioni del nostro tempo.

 

Si parte stasera, alle ore 21, in via Sparano con angolo corso Vittorio Emanuele, con la serata inaugurale dedicata a due vere e proprie “istituzioni” che da oltre quarant’anni coltivano e trasmettono il jazz con passione e qualità didattica, ciascuna con le proprie peculiarità: la Scuola di Musica Jazz del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari e il Pentagramma, coordinate rispettivamente da Roberto Ottaviano e Guido Di Leone.

In un dialogo fertile tra docenti e studenti, le due realtà si integreranno sul palco dando vita a un mosaico sonoro ricco di sorprese. Al centro della serata una delle pratiche più antiche e vitali di questa tradizione musicale, la jam session, in cui l’improvvisazione diventa linguaggio comune e terreno d’incontro.

Non mancherà, inoltre, una selezione di brani scelti ad hoc per mettere in risalto tanto le potenzialità collettive quanto quelle individuali degli artisti coinvolti, offrendo al pubblico un’esperienza jazz viva, autentica e in continua trasformazione.

 

Si entra nel vivo domani, venerdì 26 settembre, con una giornata fitta di appuntamenti live, sempre a ingresso gratuito.

 

Alle ore 21, all’Auditorium Vallisa, il concerto di Zoe Pia & le Sculture Sonanti, il progetto in cui la musicista sarda suona l’opera scultorea dell’artista Luca Zarattini, uno dei sorprendenti strumenti musicali ibridati con ceramica smaltata e trasformati in veri e propri pezzi d’arte. Nel suo set si aggiungono poi clarinetto tradizionale, launeddas, campanacci sardi e soundscape. La generazione di paesaggi sonori e commistioni artistiche danno forma a una kermesse unica nel suo genere, con una panoramica a 360° sul jazz, le musiche improvvisate ad ampio raggio, i suoni etnici, le contaminazioni più stimolanti. Una rigenerante immersione tra suoni familiari e inusuali, artigianato e musica d’arte.

 

Sempre alle ore 21, al Kursaal Santalucia, il live di Pierluigi Balducci Ensemble feat. Badrya Razem – KOSMOS & CHAOS, KOSMOS & CHAOS, il nuovo ensemble guidato dal bassista e compositore Pierluigi Balducci in collaborazione con la cantante Badrya Razem. Canzoni visionarie, finestre verso un “altrove” fatto di suoni e silenzi, musica “cosmica” per l’anima, un repertorio di grande impatto evocativo. I temi fluidi, creativi, emozionali si impongono per poesia e ispirazione. Le composizioni, intrise di danza, rivelano presto la loro natura di sogni raccontati con le note, che scorrono come un flusso motivato e potente. Nel repertorio si ritrovano, assieme alle composizioni di Balducci, capolavori di Jan Garbarek e John Taylor. Ad interpretarli, un quintetto completato dalla presenza preziosa di grandi musicisti quali il chitarrista Fabrizio Savino, il vibrafonista Vitantonio Gasparro e il batterista Dario Congedo.

 

Alle ore 21.40, all’Auditorium Vallisa, Federica Michisanti Trio. Il nuovo progetto della contrabbassista e compositrice Federica Michisanti è una formazione con vibrafono, suonato da Gianluca Manfredonia, e batteria, suonata da Alessandro Marzi. Il trio propone per lo più composizioni di Michisanti, che mantengono una sonorità che attinge dalla musica colta europea e dall’avanguardia jazzistica, lasciando molto spazio all’improvvisazione estemporanea.

 

Alle ore 21.50, al Kursaal Santalucia, Mike Rubini ‘Extensive Quartet’ feat. Andrea Andreoli. Il Mike Rubini Extensive Quartet nasce dal desiderio di intrecciare scrittura e improvvisazione in modo organico. Guidato dal sassofonista Mike Rubini, il gruppo riunisce alcuni dei musicisti più originali della scena pugliese per dare vita a un suono personale, ispirato tanto al repertorio classico quanto alla musica contemporanea. Forte di esperienze maturate su palchi di riferimento per il jazz italiano, il quartetto torna con una nuova formazione arricchita dalla presenza speciale di Andrea Andreoli al trombone, per un set in cui libertà e struttura convivono senza forzature.

 

Alle ore 22.20, all’Auditorium Vallisa, Sliders. Atipica formazione musicale che non ha precedenti nella storia del jazz italiano, Sliders è un trio di tromboni fondato nel 2018 da Filippo Vignato, Federico Pierantoni e Lorenzo Manfredini, tra i più rilevanti e riconosciuti giovani esponenti del proprio strumento nella scena italiana ed europea. Se nella tradizione della musica classica esiste il quintetto d’ottoni o il quartetto di tromboni, qui i tre musicisti hanno voluto andare all’essenza di quel concetto, trasfigurando e riadattando le consuetudini del suono e del linguaggio jazzistico e improvvisativo ad una formazione ridotta all’osso, composta da soli tre strumenti, come tre sono le note di una triade maggiore. Se il trombone può essere considerato lo strumento più vicino alla voce umana, allo stesso modo è uno strumento dalle infinite possibilità musicali, sonore ed effettistiche, sviscerate dai tre in una continua sperimentazione attraversando blues, libera improvvisazione, folk music, musica contemporanea e molto altro. Gli Sliders possono essere considerati un’orchestra in miniatura: scintillante come l’ottone forgiato dei propri strumenti, capace di sussurrare, gridare, ruggire, sorprendere, divertire e, perché no, commuovere. Il debutto discografico omonimo, pubblicato per HORA Records il 21 novembre 2024 e realizzato con il contributo di Nuovo Imaie, vede, accanto alle composizioni originali dei tre musicisti, quattro riletture di brani di importanti compositori della storia del jazz come John Coltrane, Egberto Gismonti, Carla Bley, Duke Ellington.

 

Alle ore 22.40, al Kursaal Santalucia, Lisa Manosperti ‘Uncaged Bird’.”Dal profondo amore per questa grandissima interprete, compositrice e songwriter è nata l’esigenza di incidere questo disco. La voce di Abbey Lincoln si è distinta da quella di tutte le altre grandi interpreti del jazz per l’essenzialità della sua timbrica vocale, la drammaticità e a volte anche l’ironia delle sue interpretazioni. In questo lavoro si è voluto privilegiare la Lincoln songwriter e compositrice, caratteristiche che a differenza di molte sue illustrissime colleghe le hanno permesso di avere uno stile personalissimo nelle scelte artistiche e politiche. Abbey Lincoln è tra le più grandi cantanti jazz del secolo scorso, eppure poco nota al grande pubblico.

 

Alle ore 23.00, all’Auditorium Vallisa, Alberto Parmegiani ‘Millennium’ feat. Donatella Montinaro. Il progetto nasce da un progetto di estetica musicale che per Parmegiani comincia nel 2018 con l’album “Under a Shimmery Grace”, in cui l’idea del jazz è fortemente contaminata dalle nuove generazioni esposte al jazz, alla musica indie e all’elettronica. Questo album ci trasporta in un mondo in cui i suoni ci guidano verso un sogno lucido, dove i colori degli strumenti acustici ed elettronici forniscono il magma sonoro nel quale la visione si manifesta.

 

Alle ore 23.30, al Kursaal Santalucia, Giuseppe Bassi Quartet. Il nuovo quartetto di Giuseppe Bassi riunisce alcuni tra i più importanti musicisti della scena jazz internazionale, dando vita a un progetto dal sound raffinato e innovativo. Il repertorio alterna composizioni originali a brani di autori tedeschi, francesi e giapponesi, intrecciando culture e sensibilità diverse in un viaggio musicale suggestivo. Al centro del progetto, il tema universale dell’amore, esplorato nelle sue molteplici sfumature attraverso la musica, diventa filo conduttore e chiave di lettura emotiva. Il primo album della band, prodotto in Giappone da Carlo Lomaglio e registrato dal vivo in Svezia, ha ispirato le opere del pittore Hiroyuki Kimura, e della fotografa Yoshie Nishikawa, dando origine a un progetto multimediale in cui musica e arti visive si fondono in un’esperienza estetica unica.

 

Sabato 27 settembre

 

Alle ore 21, in piazza del Ferrarese Gaetano Partipilo ‘Boom Collective’ feat. Hermon Mehari. Dopo i consensi riscossi con la pubblicazione dei primi due album e gli oltre sessanta concerti tra Italia, Croazia, Albania e Brasile, Boom Collective torna con prepotenza sulla scena italiana con un nuovo repertorio che vede la partecipazione speciale del trombettista americano Hermon Mehari. Sin dai suoi esordi nel 2018, è alla ricerca della fusione tra differenti stili e sonorità, mantenendosi in contatto costante con ciò che accade nel mondo musicale contemporaneo, sempre attraverso il filtro della sensibilità di musicisti jazz che vivono il proprio tempo e la propria terra. Il live show sarà una vera esplosione di suoni, capace di conquistare il pubblico più esigente.

 

Alle ore 21.50, sempre in piazza del Ferrarese, Raffaele Casarano ‘Anì Live’. Casarano prende spunto inevitabilmente dalla sua terra, il Salento, che ha visto partire una intera generazione negli anni del dopoguerra a cercare fortuna e che ora si trova ad essere terra d’accoglienza per i nuovi migranti.

Terra di mezzo tra Oriente e Occidente, ha assorbito per decenni tutte le sfumature di coloro che vi sono giunti attraverso quel mare, il Mediterraneo, confine ma nello stesso tempo connessione, ricco di bellezza e nello stesso tempo testimonianza continua di dolore.

Così Casarano supera lo stereotipo del jazzista e il suono limpido del suo sassofono diviene voce narrante, sviluppando il suo racconto su un tappeto che mischia sonorità acustiche ed elettroniche. Melodie che si ripetono come dei loop e che diventano dei mantra con l’intento di liberare la mente dell’ascoltatore dai propri confini interiori.

 

Alle ore 22.40 Nicola Conte ‘Umoja’UMOJA, che nell’antica lingua swahili dell’Africa occidentale significa Unità, un’unità spirituale tra il popolo e le alte sfere. Il progetto live trae ispirazione direttamente dal gruppo che ha partecipato alle sessioni di registrazione dell’album pubblicato dall’etichetta britannica FAR OUT e pubblicato nell’estate del 2023 e di nuovo nell’estate del 2024 in una speciale versione rivisitata dal leggendario produttore afroamericano Joaquyin Claussell. Incentrato sull’esigenza di rappresentare un’idea diversa di società basata su uguaglianza, libertà e progresso, evoca le antiche danze e i riti tribali, inserendoli in un contesto contemporaneo.

La musica di Umoja attinge alle profonde sonorità spiritual e free jazz indipendenti degli anni ’70, ai dischi soul di etichette private e ai ritmi africani e afro-caraibici. Ma riconosce anche il suo debito verso molte delle icone musicali più celebri del decennio, come i maestri nordamericani del cosmic jazz Lonnie Liston Smith e Gary Bartz, e i padri dell’afrobeat Fela Kuti e Tony Allen.

 

Infine, alle ore 23.40 Artchipel Orchestra & Guestsl con ospiti eccellenti: Roberto Ottaviano al sax soprano, Gianluca Petrella al trombone e Luisiana Lo Russo al violino. Il repertorio verterà su arrangiamenti originali per orchestra di composizioni e brani di Hugh Hopper, Frank Zappa e Ferdinando Faraò. L’esperimento Artchipel ha dato risultati eccellenti, apprezzati sia dal pubblico sia dalla critica, tanto che al Top Jazz, il referendum annuale della critica italiana indetto dalla rivista Musica Jazz, è stata giudicata come “Miglior Formazione dell’Anno” nel 2012, 2017, 2022 e seconda migliore formazione nella classifica della stessa categoria nel 2014 e 2024.