Ci sono parole che diventano musica e musica che si fa professione di fede. Nel Barocco italiano, il Credoè un laboratorio di stile più che un atto liturgico, un terreno in cui i grandi maestri hanno intrecciato retorica musicale e tensione drammatica. Domenica 28 settembre, alle ore 20.30, nella Chiesa di Sant’Anna a Lecce, il “Barocco Festival Leonardo Leo” presenta il concerto “Io credo. Dalla Venezia di Vivaldi alle Puglie di Fago e Leo”, con il Coro Giovanile Pugliese e l’Orchestra Giovanile Magna Grecia, diretti da Luigi Leo.
Il Festival, giunto alla XXVIII edizione, torna a Lecce per il secondo appuntamento nella capitale pugliese del barocco: l’iniziativa è organizzata dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura e la Regione Puglia, con il sostegno della Prefettura di Brindisi. Per il concerto si applica la formula del “biglietto rovesciato”. Il ticket si paga alla fine. Info: T.347 060 4118.
Il programma “Io credo” mette in dialogo tre grandi tradizioni del barocco italiano: quella veneziana, con Antonio Vivaldi, quella napoletana, con Leonardo Leoe Nicola Fago, entrambi originari della Puglia, e quella bolognese di Giovanni Battista Martini. Un confronto che non è solo geografico ma estetico: Venezia, con la sua teatralità e la sua scrittura diretta e incisiva; Napoli, con la raffinatezza del contrappunto e la tensione espressiva della scuola partenopea; Bologna, con la severità intellettuale e l’equilibrio del linguaggio ecclesiastico.
Il concerto si apre con il Credo RV 591 di Antonio Vivaldi, in mi minore, probabilmente composto per l’Ospedale della Pietà tra il 1715 e il 1720: un’opera di grande compattezza, costruita in quattro sezioni, nella quale l’omoritmia si alterna a fugati rapidi e la retorica musicale diventa strumento di chiarezza e potenza comunicativa. Segue il Magnificat a 4 concertato di Giovanni Battista Martini, padre della scuola bolognese e teorico influentissimo del Settecento europeo: qui il contrappunto severo incontra un impianto concertante che stempera la rigidità con aperture armoniche di sorprendente modernità.
Il cuore del programma è affidato a due prime esecuzioni in epoca moderna: il Credo in mi minore di Nicola Fago, scritto probabilmente nel primo quarto del XVIII secolo, esempio magistrale di quella “scuola dei maestri” che a Napoli formava generazioni di compositori. La scrittura alterna rigore contrappuntistico e momenti di intensa espressività armonica, con un equilibrio costante tra coro e orchestra. A questo si affianca il Credo di Leonardo Leo, più tardo e maturo, che mostra la piena consapevolezza stilistica del compositore di San Vito dei Normanni: chiarezza formale, uso sapiente del cromatismo e una scrittura vocale idiomatica che esalta il testo liturgico con sobria intensità.
A chiudere il programma, Vivaldi ritorna con il Salmo Laetatus sum RV 607, mottetto corale che esprime un clima di solenne gioia liturgica, con ricco impiego delle risorse contrappuntistiche e timbriche dell’ensemble. Una pagina che, come scriveva Benedetto Marcello parlando del compositore veneziano, «rende la devozione non meno viva della scena teatrale». Il concerto è dunque un percorso nella fede tradotta in suono, nella musica come espressione di identità culturale e spirituale. È la conferma di quanto il Barocco, pur distante secoli, sappia ancora parlare con immediatezza trasformando la liturgia in esperienza estetica universale.
Lecce – Domenica 28 settembre, ore 20.30, Chiesa di Sant’Anna
Io credo. Dalla Venezia di Vivaldi alle Puglie di Fago e Leo
Coro Giovanile Pugliese | Luigi LeoDirettore:
Musiche diLeonardo Leo, AntonioVivaldi, Nicola Fago, Giovanni Battista Martini