Terza settimana di programmazione per “Di voce in voce”, la rassegna dedicata alle produzioni musicali originali, organizzata dall’Associazione Culturale Radicanto con il contributo a sostegno del Ministero della Cultura (FNSV), della Regione Puglia, dei Comuni di Bari e Bitonto e di Puglia Culture, nell’ambito del protocollo d’intesa tra la Rete Italiana World Music e Puglia Sounds e con il patrocinio del Comune di Binetto. Dopo il successo dei primi due fine settimana ospitati dal Teatro Abeliano di Bari, la XVII edizione del festival si sposta, da giovedì 2 a sabato 4 ottobre, nella Sala Polifunzionale della Fondazione Santi Medici di Bitonto, dove le serate seguiranno il consueto format dei due spettacoli consecutivi, a partire dalle 20.30.
Si parte giovedì 2 ottobre alle 20.30 con il cantautore e attore Davide Ceddia in scena con lo spettacolo “Se fossi quello che tu cerchi”, viaggio emozionante tra musica e poesia dove toccanti storie di vita fanno da sfondo a riflessioni e canzoni inedite. I testi, molti dei quali nati in collaborazione con i talentuosi ragazzi della Cooperativa sociale Zip.h di Bitonto, esplorano temi universali, strettamente legati fra loro e al profondo significato dell’inclusione. Lo spettacolo, un prezioso scrigno di ricordi, sentimenti, ironia e leggerezza, sarà arricchito da ospiti a sorpresa e coinvolgimento del pubblico. A seguire, la prima nazionale di “Pasolini, solo l’amare”: sul palco l’Ensemble di Chiara Casarico per uno spettacolo che rende omaggio a Pier Paolo Pasolini nel cinquantesimo della sua morte attraversando, tra parole, ritmi e racconti, la produzione poetica dell’autore. Due voci e una fisarmonica daranno vita a un percorso emozionale in cui la forza evocativa dei testi si fonde con la potenza della musica, restituendo la dimensione più intima e universale dell’autore. Dai versi de Il pianto della scavatrice, agli estratti da Scritti Corsari e Lettere Luterane, fino ai brani musicali scritti da o dedicati a Pasolini – tra cui Cristo al Mandrione, Cosa sono le nuvole, Lamento per la morte di Pasolini e ‘A Pà – lo spettacolo crea un dialogo vivo e appassionato tra letteratura e tradizione popolare.
Venerdì 3 ottobre la rassegna riprenderà il via con la prima nazionale di “Pastorale”, di Maddalena Scagnelli & Enerbia: un concerto dedicato alla musica per il ballo con un particolare focus sul mondo anglosassone, dove sono documentate numerose raccolte di country dances, quasi sempre anonime, che a partire dalla metà del Seicento vengono sempre arricchite per adattarsi alle nuove mode musicali così presenti nella letteratura di Jane Austen. La più celebre di queste raccolte è quella di John Playford, più volte ristampata e aggiornata, celebre per la sua piacevolezza. Il concerto farà percorrere un viaggio musicale nel repertorio per la danza a partire dai modelli antichi documentati da compositori europei come Praetorius e Arbeau, per toccare poi le più belle danze di Playford. Un percorso gioioso che arriverà infine ai primi valzer ottocenteschi, dalle danze di corte a quelle borghesi e popolane. A seguire, sul palco Maurizio Pellegrini con “Suonno Mio”, un insolito concerto per mandolino e chitarra, con una voce lontana che racconta di Napoli, della sua gente e dei personaggi che l’hanno resa grande. Un viaggio nella produzione poetica e musicale napoletana dal Vincenzo De Pretore di eduardiana memoria alle strofe di Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo, intervallate dai brani più celebri del repertorio umoristico della coppia Pisano-Cioffi e di Armando Gill. Maurizio Pellegrini, attore e cantante di poliedrica eccentricità, darà voce ai sogni di questo spettacolo insieme al mandolino di Valerio Fusillo e alla chitarra di Nicola Nesta.
Sabato 4 ottobre sarà la volta di Samuel Mele con lo spettacolo dal titolo “Il Santo Sforzo di capire cosa sia l’Amore”, dal suo primo lavoro discografico, in cui il seme della forma autoriale, cantautoriale, acquisisce radici tradizionali, folk e di world music. Uno spettacolo musicale dall’ambientazione di grande intimità, data anche da un utilizzo della chitarra classica che è frutto di uno studio delle armonie di musica proveniente dal Sud America e che contribuiscono ad apportare un gusto jazzistico e a creare uno spazio dolce: il punto di unione tra una generazione giovane, immersa nella contemporaneità e uno sguardo sull’importanza delle cose essenziali e non sempre visibili alla vita. Protagonista della seconda parte della serata, invece, sarà Giovanni Seneca con “Escanes trio”, in cui le chitarre e le composizioni ci guidano in un percorso che fonde la tradizione classica con quella popolare utilizzando stilemi che provengono da diverse aree musicali. La voce versatile di Anissa si fonde con gli strumenti interpretando alcuni canti tradizionali che abbracciano
l’insieme delle tradizioni mediterranee in varie lingue e dialetti: ladino, francese, greco, serbo-croato, arabo, napoletano, pugliese, abruzzese, marchigiano. L’utilizzo di diversi tipi di chitarre (classica, battente e flamenca) esalta le sfumature di ogni composizione. Di particolare interesse l’utilizzo della chitarra battente, tipica della tradizione del sud Italia fin dal XIV secolo. Il suono di questo antico strumento è inconfondibile ed è diametralmente opposto a quello delle normali chitarre ed è più simile ad un clavicembalo o un saz. Le tarante e i saltarelli si uniscono così alle culture del mediterraneo e alle composizioni originali in un un contrasto cangiante di stili, citazioni e suggestioni
musicali sintetizzate in un linguaggio personalissimo.
Il festival si concluderà con due serate gratuite ospitate nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Binetto:sabato 11 ottobre sul palco la musica tradizionale di Maria Moramarco con il suo spettacolo dal titolo “Cantar di Murgia”, che racconta attraverso il canto di tradizione dell’Alta Murgia Barese le ancestrali storie del popolo delle pietre. Per finire, domenica 12 ottobre lo spettacolo musicale di Paolo Pace dal titolo “Confini Labili”. Un concerto, costruito intorno all’esperienza d’autore e popolare condotta in questi anni da Giuseppe De Trizio e Paolo Pace musicisti del progetto Radicanto, con l’intento di riannodare i legami profondi e inossidabili tra la cultura meridionale, in particolare quella pugliese, e le culture del Mediterraneo. I brani interpretati dalle corde, dai fiati e dalle venature vocali di Giuseppe De Trizio e Paolo Pace, si muovono con discrezione per accompagnare lo spettatore in un territorio senza delimitazioni.
IL FESTIVAL
Da diciassette anni il festival “Di Voce in Voce”, organizzato e diretto dall’associazione culturale Radicanto, punta a riscoprire i contatti e i confini che si snodano attraverso le regioni pan-mediterranee in un percorso affascinante e diacronico, unite da un vento che sa parlarci di tradizione e innovazione, di continuità e modernità, dalla musica antica alla tradizione meridionale, dal canto a distesa alla polifonia pugliese, dai ritmi cadenzati agli spigoli dei tempi balcanici.
Biglietti disponibili su Vivaticket:
https://www.vivaticket.com/it/tour/di-voce-in-voce-festival-2025/4265