Non c’è sipario, né scena. Solo luce che vibra e gesti che respirano. A Palazzo Della Marra, dove la pittura impressionista di Giuseppe De Nittis ha trovato dimora e la fugacità del moderno si è fatta colore, oggi è il teatro a trasformarsi in fotografia. Ma il tempo stringe. Ancora pochi giorni per fruire di “Scatti di Scena. Quando l’arte fotografica incontra il palcoscenico”, la mostra del fotografo internazionale Cosimo Mirco Magliocca. In origine prevista fino al 30 settembre, la mostra, allestita presso Palazzo della Marra, è stata prorogata fino a domenica prossima (orari di apertura 3 e 4 ottobre, dalle ore 9:00 – 19:00, domenica 5 ottobre, giorno del finissage, dalle ore 9:00 alle ore 20:00). In considerazione della chiusura temporanea del Palazzo dal 30 settembre al 2 ottobre per consentire i lavori di allestimento della Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”, la proroga si è resa necessaria per permettere ancora al visitatore di immergersi in venti scatti che non documentano, ma interpretano. Ogni immagine è un racconto visivo, una confessione silenziosa, un attimo che si fa eterno.
Magliocca – contemporaneamente impegnato nella prestigiosa mostra “BLU: I Fondamenti dello Spirito”, dedicata a Yves Klein e ad altri protagonisti dell’arte contemporanea, in programma dal 6 settembre al 30 novembre 2025 a San Giovanni Rotondo – torna nella sua Barletta con uno sguardo che ha attraversato i più grandi palcoscenici d’Europa. E proprio dalla Francia arriva uno degli scatti più recenti e intensi: “Giulio Cesare in Egitto” di Händel, catturato al Théâtre du Capitole di Tolosa nel 2025. Attraverso l’occhio poetico di Magliocca, lo scatto di una delle scene più iconiche dell’opera lirica che ha inaugurato di recente la stagione lirica del Teatro Petruzzelli di Bari, è capace di restituire la tensione drammatica e l’intensità emozionale del capolavoro handeliano.
“Scatti di Scena” è più di una mostra: è un viaggio nell’anima del teatro. Nell’elegante sala di Palazzo Della Marra, ogni fotografia è tempo dilatato, tensione del corpo, eco di una nota. Il teatro non si guarda: si ascolta con gli occhi. E in questi ultimi giorni, Barletta si fa crocevia di linguaggi, dove la pittura incontra la fotografia, e il gesto si fa luce.
L’esposizione, curata dalla dott.ssa Angela Vitrani, sta registrando uno straordinario successo di pubblico dal 3 settembre, giorno della sua inaugurazione, con un’affluenza costante e appassionata. A renderlo ancora più significativo è la presenza di numerosi turisti stranieri, attratti dalla bellezza del centro storico, dalla Pinacoteca De Nittis e dall’intensità poetica delle fotografie esposte. “Scatti di Scena” è diventata tappa obbligata per chi visita Barletta, un’esperienza che unisce arte, emozione e scoperta.
Il manifesto della mostra, dedicato a “La Traviata”, opera immortale di Giuseppe Verdi, è già di per sé una dichiarazione d’amore per il teatro e per l’arte. E la scelta di Palazzo Della Marra, casa della Pinacoteca De Nittis, è un omaggio a due artisti barlettani che, in tempi e con strumenti diversi, hanno saputo cogliere l’attimo e trasformarlo in bellezza. Due autori, due epoche, due linguaggi, la pittura impressionista e la fotografia di scena, ma un’unica visione: quella di raccontare la bellezza, l’emozione, il movimento. De Nittis, con i suoi quadri, ha immortalato la Parigi vibrante dell’Ottocento e non solo; Magliocca, con la sua macchina fotografica, ci porta sulla scena del teatro contemporaneo, dove ogni gesto è carico di significato.
Tra le opere esposte, spiccano tre fotografie che celebrano l’identità cittadina: “La Disputa”, evocazione della celebre Disfida di Barletta, con i figuranti del gruppo storico “I Fieramosca” in abiti d’epoca; “Il Trabucco”, simbolo della tradizione marinara; e “Il Teatro Curci”, cuore pulsante della vita culturale barlettana.
Ogni scatto in mostra è accompagnato da un QR code che ne racconta la storia, creando un dialogo tra memoria e contemporaneità.
Cosimo Mirco Magliocca, barlettano di nascita e parigino d’elezione, ha attraversato i palcoscenici più prestigiosi: dalla Comédie Française all’Opéra National de Paris, dal Théâtre du Capitole de Toulouse al Grand Théâtre de Dijon. Le sue fotografie non si limitano a documentare: raccontano, interpretano, emozionano. E Scatti di Scena è il suo tributo al teatro, alla bellezza e alla sua città. Una mostra che trasforma lo spazio espositivo in un palcoscenico di emozioni visive.
Tra le opere più acclamate, “Rusalka”, vincitrice dell’International Festival Around The World 2022 e “La passione secondo San Giovanni”, Auditorium di Digione, 2024, con cui Magliocca ha vinto un altro premio prestigioso.
Magliocca racconta la contemporaneità teatrale con uno sguardo empatico e poetico, dando vita a un dialogo ideale tra epoche e linguaggi.
«La mostra ‘Scatti di scena’ – ha evidenziato il fotografo internazionale – nasce dalla volontà di far conoscere al pubblico l’arte sottesa alla fotografia di scena teatrale. Con i miei scatti ho creato immagini che catturano momenti fugaci con precisione, trasmettono l’essenza di uno spettacolo, fanno rivivere le emozioni del teatro, immortalando per sempre momenti unici e irripetibili. Quando scatto in teatro ciò che mi ispira per il mio flusso creativo è indubbiamente la musica. Mi lascio emozionare».
Mancano pochi giorni. E come ogni grande spettacolo, anche questa mostra merita di essere vissuta fino all’ultima replica. Perché il teatro, quando si fa immagine, non smette mai di parlare.
“Scatti di Scena. Quando l’arte fotografica incontra il palcoscenico” di Cosimo Mirco Magliocca, dal 3 settembre al 5 ottobre 2025 – Palazzo della Marra, Barletta (BT), dalle ore 09:00–19:00, solo per domenica 5 ottobre dalle ore 09:00 alle 20:00. Ingresso libero.
Info: attoprimo@gmail.com
Biografia
Cosimo Mirco Magliocca, nasce a Barletta. Il suo primo incontro con la fotografia avviene durante l’adolescenza.
Agli inizi degli anni ’90 si trasferisce a Parigi, irresistibilmente attratto dalla Ville Lumière. Qui scopre l’ambiente magico delle scenografie e dei palcoscenici e realizza il suo sogno: diventare fotografo di scena. La Comédie Française gli affida così i primi lavori che daranno vita ad un connubio professionale che durerà diversi anni. Al contempo si svilupperà una stretta collaborazione con l’Opera National de Paris che si avvarrà del suo know-how tecnico e dei suoi servizi fotografici. In questo mondo affascinante, affina e perfeziona le proprie tecniche e la propria arte fotografica, producendo straordinarie immagini di attori e cantanti che si esibiscono su alcuni dei palcoscenici più prestigiosi del mondo.
Tra le più importanti collaborazioni, Mirco annovera quella con il direttore del Théâtre du Capitole Christophe Ghristi, che gli affida, fin dal suo arrivo a Toulouse, la fotografia delle proprie produzioni teatrali. Diventerà, così, testimone e memoria fedele in chiave artistica anche di questo palcoscenico.
A questa esperienza verrà dedicata una grande esposizione nella prestigiosa Mediateca Nazionale di Toulouse.
Anche il direttore del Teatro dell’Opera di Digione, Dominique Pitoiset, richiederà la medesima collaborazione artistico-professionale che, sulla scorta dell’esperienza comune già dai tempi del debutto con l’Opera National de Paris, avrà durata ventennale.
Un’altra avventura inizia con il Grand Palais de Paris, importante luogo del patrimonio nazionale francese, dove realizza da oltre dieci anni reportage fotografici per Saut Hermès, Paris Photo ed altri autorevoli brand.
Mirco, però, ha allargato i propri orizzonti artistici anche verso ambiti diversi. Uno straordinario incontro con la Guardia Repubblicana, l’equivalente dei nostri prestigiosi Corazzieri, si rivelerà, infatti, una nuova, grande fonte di ispirazione.
Uno dei suoi ultimi progetti ha riguardato la possibilità di immortalare eventi storici di particolare importanza come la famosa Disfida di Barletta. In quest’ultimo caso Mirco ha potuto avvalersi della collaborazione di gruppi di rievocazioni storiche.
Questo progetto ha ricevuto ampi consensi e attenzione da parte del pubblico internazionale, dimostrando la capacità dell’artista di unire la storia e la contemporaneità attraverso la fotografia.