Il trionfo dell’arte a Trani: la stagione artistica di Palazzo delle Arti Beltrani chiude con un bilancio importante

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Cala il sipario su una stagione che non è stata semplicemente un calendario di eventi, ma una vera e propria immersione polifonica nell’universo della cultura. Il Palazzo delle Arti Beltrani di Trani ha chiuso il suo ciclo artistico 2025 e i numeri parlano chiaro: 6 mesi di programmazione; più di 40 eventi; 239 artisti e protagonisti provenienti da tutto il mondo, tra cui Ucraina, Giappone, Cina, Stati Uniti, Brasile, Francia, Belgio, Italia, dalle città di Milano, Genova, Ferrara, Rimini, Roma, Sassari, Area metropolitana di Bari, Crotone e Trani; circa 7.000 persone che hanno varcato la soglia di questo prestigioso centro culturale tra aprile e settembre, confermando la formula vincente di una proposta che sa essere allo stesso tempo popolare e raffinata.

Quando il direttore artistico Niki Battaglia aveva annunciato la stagione come un “giro di boa” e un “punto di partenza” verso i 100mila accessi, l’aveva fatto con la consapevolezza di un programma audace. E quell’audacia è stata premiata da un pubblico che ha risposto con entusiasmo, trasformando la magnifica Corte “Davide Santorsola” e le sale interne in un pulsante crocevia di arte e spettacolo.

Se c’è un elemento che ha tessuto la trama di questa stagione è la sua capacità di spaziare, senza mai perdere in qualità. Due nomi, in particolare, hanno illuminato il percorso, attirando l’attenzione nazionale: l’omaggio alla maestria della fotografia e la celebrazione di una leggenda del Jazz.

La mostra “Storie di Puglia” dall’archivio di Gianni Berengo Gardin è stata un autentico colpo d’ala. Fino al 31 agosto, l’esposizione ha offerto uno sguardo intimo e potente sulla nostra terra, attraverso l’obiettivo di un gigante del reportage che proprio a inizi agosto di quest’anno ci ha lasciato. Un’occasione irripetibile arricchita da incontri collaterali, tra cui la tavola rotonda con la figlia del grande reportagista, Susanna Berengo Gardin, che hanno trasformato la mostra in un vivace laboratorio di riflessione sull’immagine.

Sul fronte musicale, la data da segnare negli annali è senza dubbio il 6 luglio, quando è salito sul palco un pezzo di storia: Lino Patruno e la sua Italiana Big Band. Il suo jazz show ha incantato gli amanti del genere, con un’eleganza e una vitalità che hanno confermato il carisma inossidabile della leggenda italiana e internazionale del jazz. Un evento memorabile che ha onorato la tradizione e l’alta qualità della proposta musicale del Palazzo. Gardin e Patruno sono state pietre miliari di un cartellone da incorniciare.

Ma la stagione ha visto anche il vibrante smooth jazz dei Cappuccio Collective con le special star Mark Sherman, Ramon Montagner e Dario Deidda, e il raffinato omaggio a Nina Simone con “Saffronia” di Cinzia Eramo e Donatello D’Attoma.

La musica, cuore pulsante del Palazzo, ha saputo accontentare ogni palato, dal Belcanto al pop d’autore. La rassegna “Arie Celebri”, in collaborazione con il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, ha offerto momenti di squisita lirica, mentre il ciclo “Eccellenze”, in collaborazione con il Conservatorio Nino Rota di Monopoli e il Conservatorio di Bari, ha dato spazio ai giovani talenti di due delle migliori istituzioni musicali di Puglia, testimoniando l’impegno verso la nuova generazione di artisti. Un plauso speciale va al virtuoso Alfonso Soldano, concertista di caratura internazionale e figura di riferimento per le nuove generazioni di interpreti, e alla sua performance “Metamorfosi” (27 giugno), un progetto pianistico di rara intensità, uno degli appuntamenti più audaci e sofisticati della stagione concertistica.

Non sono mancati gli omaggi alla canzone d’autore che hanno scaldato il cuore del pubblico. Dal tributo a De Gregori dei Tienamente (“Canzoni che parlano di te”) allo show di Antonio Bucci dedicato a Paolo Conte e Vinicio Capossela, fino all’emozionante ricordo di Ivan Graziani con Filippo Graziani e il suo Trio Acustico. La stagione si è spinta fino alla dolce esoticità della bossanova con Rosalia De Souza e ha sorpreso con l’originale fusione di generi di Roberto Angelini e Pier Cortese in “Discoverland”.

Il cartellone teatrale ha riservato gemme preziose. Il 5 luglio, il palco si è acceso con “È semplice”, la commedia scritta, diretta e interpretata da Ilenia Costanza, affiancata da Marta Iacopini e Lorena Vetro. Un viaggio teatrale tra ironia e commozione, che ha toccato con delicatezza temi come maternità, identità di genere, disabilità e autismo. Uno spettacolo che ha fatto il pieno di emozioni, dimostrando che la semplicità, quando è autentica, sa essere rivoluzionaria.

Tra le chicche della stagione, come non citare l’evento del 28 luglio con il maestro del teatro fisico e trasformista Paolo Nani in scena con l’iconica performance “La lettera”. Un’incredibile successione di colpi di scena e gag fisiche che ha dimostrato come l’assenza di parole possa sprigionare una comicità universale e di altissimo livello.

Da menzionare anche l’avventurosa vita di Franco Califano, raccontata in “Califano, un bastardo venuto dal Sud”, con la regia del compianto e indimenticato Pietro Genuardi, e la riflessione attualissima sull’incubo tecnologico di “Algo Ritmo” con Raffaello Tullo e Martina Salvatore. Un’offerta teatrale che colpisce e fa riflettere.

Non sono mancati appuntamenti fuori cartellone che hanno visto la grande lirica tornare a Trani come i tre sold out di travolgente successo de “La bohème”. Tre serate con tre diversi cast internazionali della Premiere Opera Vocal Arts Institute di New York, organizzate da DELLE ARTI ODV ETS, in collaborazione con Premiere Opera Foundation di New York, Orchestra Sinfonica Federiciana, Fondazione Aldo Ciccolini ETS, l’Associazione Musicale Culturale “Domenico Sarro” Aps – Ets e Città di Trani.

Palazzo delle Arti Beltrani ha inoltre celebrato un anniversario storico: i 50 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Cina. Lo ha fatto accogliendo dal primo al 3 luglio “Inchiostro, Colore e Anima”, tappa italiana della mostra itinerante europea che ha portato a Trani la poesia visiva di quattro grandi artisti cinesi contemporanei. Dalle calligrafie sigillari di Jiang Meng alle xilografie evocative di Zhang Liangwu, passando per la delicatezza floreale di Zeng Yi e le vibrazioni cromatiche di Jin Gege, il pubblico ha vissuto un’esperienza immersiva tra tradizione millenaria e sensibilità moderna. Un vero e proprio abbraccio culturale, dove l’inchiostro ha tracciato nuove rotte di dialogo.

A suggellare il respiro profondo di una stagione artistica che ha saputo intrecciare bellezza, pensiero e orizzonte, Palazzo delle Arti Beltrani ha ospitato due appuntamenti letterari che hanno arricchito il dialogo culturale con la forza della parola scritta e del confronto civile. La presentazione del libro “Loro dicono, noi diciamo” ha acceso i riflettori su temi di giustizia, legalità e narrazione mediatica. Con la presenza autorevole di Armando Spataro, magistrato e coautore del volume, affiancato dai giornalisti Giancarlo Fiume (TGR Puglia) e Domenico Castellaneta (La Repubblica Bari), il pubblico ha potuto immergersi in un dibattito lucido e appassionato, dove la voce del diritto ha incontrato quella del giornalismo, in un esercizio di verità che non teme la complessità.

Il recital “La storia di una storia” di Alberto Cocco, sul libro dello stesso autore “Il Calendario degli animali”, è stato un racconto intimo e universale, capace di scavare nella memoria attraverso parole e musica e restituire emozioni stratificate, con la delicatezza di chi sa che ogni storia è anche specchio di chi la ascolta. Un incontro che ha toccato corde profonde, con grazia e intensità.

Ancora visitabile fino al 2 novembre, poi, nel piano nobile del Palazzo, la mostra personale dell’artista visivo e regista francese Fabio Purino “La Nouvelle Vague. Une démarch entre cinéma, figures et formes découpées”, in cui l’autore reinterpreta lo spirito sovversivo del movimento cinematografico francese della fine degli anni ’50 attraverso trenta opere che sembrano fotogrammi di un film interiore. Un’esposizione che trasforma la pittura in linguaggio cinematografico, in cui ogni tela è un atto di resistenza visiva. L’artista costruisce un linguaggio pittorico che frammenta, ricompone e interroga l’immagine, in un dialogo costante tra figurazione e visione, con riferimenti a Saul Bass, all’illustrazione e al fumetto.

Con l’esposizione dell’imponente scultura “Golem” dell’artista Dario Agrimi nella Corte Santorsola, l’omaggio al cinema italiano d’autore tra talk e docufilm (“Ciao Marcello. Mastroianni l’Antidivo” e “Virna Lisi. La donna che rinunciò ad Hollywood”) con il regista e sceneggiatore Fabrizio Corallo e le suggestive notti di astronomia di “Una Notte al Museo”, in collaborazione con Ass. Cieli Stellati di Puglia, Palazzo Beltrani ha dimostrato che la cultura, se proposta con passione e visione, non è un lusso per pochi, ma un motore di aggregazione capace di smuovere masse (7.000 presenze!) e arricchire la comunità.

Così, tra note, emozioni e parole, Palazzo delle Arti Beltrani ha salutato la sua stagione, lasciando in eredità non solo eventi, ma esperienze. La stagione artistica 2025 non è stata solo un successo di pubblico; è stata la conferma che Trani e la Puglia hanno un luogo dove l’incontro tra le arti genera scintille e lascia un segno profondo. La promessa di un nuovo punto di partenza è stata mantenuta, e l’attesa per il prossimo capitolo è già palpabile.