Dalle caldarroste alle zucche, dai funghi al tartufo, è boom di sagre e mercati contadini in Puglia, che accoglieranno oltre 500mila visitatori attratti nei borghi dagli eventi enogastronomici e folkloristici organizzati per raccontare le tradizioni locali della regione. Lo evidenzia un’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione del fine settimana di Ognissanti e dei defunti.
Il cibo resta protagonista delle sagre – sottolinea Coldiretti Puglia – che offrono un’occasione conviviale non solo nelle località più turistiche, ma soprattutto nelle aree interne meno battute, dove i visitatori possono curiosare tra le bancarelle e, spesso, acquistare prodotti tipici.
Comprare un alimento direttamente dal produttore – spiega Coldiretti – significa anche entrare in contatto con la storia, la cultura e le tradizioni che quel prodotto racchiude, grazie alle spiegazioni di chi contribuisce quotidianamente a conservare un patrimonio spesso pari alle bellezze artistiche e naturali del Paese. Scegliere prodotti locali direttamente dai produttori – evidenzia Coldiretti Puglia – è un gesto di attenzione verso il territorio, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, oltre che un sostegno concreto all’economia e all’occupazione locale.
La Puglia conferma il suo ruolo di meta privilegiata per il turismo enogastronomico, anche durante il primo lungo ponte autunnale. Le campagne e gli agriturismi, ricchi di fascino, così come i borghi – tra cui il 33% tra i più belli d’Italia – conservano le antiche tradizioni rurali e ampliano la capacità di valorizzare il patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico della regione. Qui Dop, Igp e i 311 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf vengono coltivati, allevati e trasformati, diventando veri presìdi della biodiversità.
I piccoli comuni pugliesi, 87 tra i più belli d’Italia, comprendono 42 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari. In queste aree sotto i 5.000 abitanti viene prodotta l’80% delle Dop e Igp e delle numerose specialità locali, come la carota giallo-viola di Tiggiano, il barattiere, le lenticchie di Altamura, i lampascioni, i funghi cardoncelli, la Cipolla di Zapponeta, la Fava di Zollino, la Patata di Zapponeta, il Pisello nano di Zollino, il Pomodoro di Morciano, la Fava di Carpino, il Cacioricotta caprino orsarese, il Lardo di Faeto, il Prosciutto di Faeto, il Calzone di Ischitella, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e la Patata novella di Galatina. Questi prodotti rappresentano un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole, con un impegno costante nella salvaguardia delle colture storiche, nella tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e nel mantenimento delle tradizioni alimentari.
I “Sigilli”, censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica, sono prodotti rari, dalle caratteristiche uniche, che il mondo contadino ha sapientemente custodito, opponendosi all’omologazione e alla banalizzazione.













