Domenica 23 novembre al Teatro van Westerhout “Vico dei miracoli”, dal libro di Veneziani spettacolo musicale sul grande filosofo

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La vita oscura e tormentata del più grande pensatore italiano raccontata come in un romanzo storico e filosofico attraverso un viaggio musicale, sentimentale e civile nella Napoli a cavallo tra Seicento e Settecento. Il filosofo in questione è Giambattista Vico, genio frainteso e negato del pensiero italiano e crocevia della cultura europea, cui un intellettuale dei nostri giorni, lo scrittore e giornalista Marcello Veneziani, ha dedicato il libro «Vico dei miracoli» che adesso è uno spettacolo per metà musicale, partito in tour e domenica 23 novembre, alle 19.15, atteso al Teatro van Westerhout di Mola di Bari per la stagione 2025-2026 dell’Agìmus diretta da Piero Rotolo.

L’evento sarà costituito da un florilegio di musiche scelte e suonate al pianoforte da Francesco Nicolosi per arricchire il racconto di Veneziani e le letture di Luca Violini tratte proprio dal libro dello scrittore pugliese, uscito nel 2023 nelle edizioni Rizzoli e nel 2025 nella collana Bur. Con le parole dei due narratori, Nicolosi intesse un dialogo sulle note di due compositori coevi di Vico, Benedetto Marcello (Adagio e presto dal Concerto per oboe in re minore nella trascrizione di Bach) e Domenico Scarlatti (Sonata in do maggiore «Pastorale» K 513). Ma il programma include anche pagine tra Ottocento e Novecento di Giuseppe Martucci (Notturno italiano op. 70 n. 1), Ottorino Respighi («Siciliana» da Antiche danze e arie) e Mario Castelnuovo-Tedesco («Voce luntana. Fenesta che lucive»), anche queste scelte per evocare atmosfere, accompagnare e amplificare la narrazione intorno alla figura del grande pensatore partenopeo.

Dunque, sarà un viaggio tra musica e narrazione nella Napoli del Settecento, nella storia e nel pensiero di quegli anni, nella vita tormentata di Vico e della sua famiglia, ma soprattutto nell’opera di questo grande autore a partire dal suo capolavoro assoluto, la «Scienza Nuova», della quale quest’anno ricorrono i trecento anni dalla prima pubblicazione. Lo spettacolo si propone, infatti, di celebrare l’originalità del pensiero di Vico, le intuizioni e la visione delle origini dell’umanità, il ruolo della fantasia creatrice e della tradizione italica, i miti e la storia, la poesia e il mondo classico, gli antichi e i moderni e la Provvidenza divina.