Una serata di gala in omaggio al canto lirico italiano, due anni fa proclamato patrimonio dell’umanità dell’Unesco. È infatti un «Invito all’Opera» il concerto con il soprano Teresa Di Bari, il tenore Nico Franchini (al posto dell’indisponibile Aldo Caputo, per motivi personali) e il pianista Roberto Corlianò che il Barletta Piano Festival diretto da Pasquale Iannone propone martedì 25 novembre, alle 20.30, all’interno della stagione del Teatro Curci promossa dall’amministrazione comunale con Puglia Culture. Ma non sarà soltanto l’Italia a parlare in musica con alcune pagine memorabili dalle due opere più rappresentate al mondo, vale a dire «La traviata» di Giuseppe Verdi e «Bohème» di Giacomo Puccini. Perché, con ulteriori escursioni pucciniane e un paio tra romanze e canzoni di Francesco Paolo Tosti, il più rappresentativo tra gli autori di musica vocale da camera tra Ottocento e Novecento, il recital prevede anche un omaggio alla «Carmen» di Georges Bizet, altro titolo tra i più eseguiti in assoluto nei teatri d’opera, alla «canción» spagnola di Agustín Lara e quella centroamericana del panamense Guadalupe Pineda.
Insomma, una grande serata dedicata al canto con pagine tra le più popolari e amate dal pubblico, che verrà deliziato in apertura con due pezzi di Tosti, «L’ultimo bacio» e «L’ultima canzone», rispettivamente affidati a Teresa Di Bari e Nico Franchini, che poi introdurranno il pubblico nell’universo verdiano. Si partirà con «Sempre libera», la cabaletta da «Traviata» aperta da un recitativo in cui Violetta, in un crescendo di scale e gorgheggi sempre più acuti, sente che si sta innamorando di Alfredo, ma decide di mettere a tacere questo sentimento, perché incompatibile con la sua vita di cortigiana e il suo spirito di libertà. Seguirà l’aria «De’ miei bollenti spiriti» in cui Alfredo esprime il suo amore per Violetta e la felicità che gli ha saputo dare, rinunciando alla mondanità per vivere con lui.
Ci sarà quindi un intermezzo strumentale firmato da Corlianò, una Parafrasi per pianoforte su temi della stessa «Traviata», che fara da collante con la «Bohème» di Puccini, dalla quale si ascolteranno tre passi in successione tra i più celebri del repertorio operistico: l’aria «Che gelida manina» in cui Rodolfo incontra casualmente la mano di Mimì, offrendosi di riscaldarla, «Sì, mi chiamano Mimì» in cui lei si presenta a Rodolfo in un’atmosfera sognante, e il duetto «O soave fanciulla» in cui i due protagonisti si dichiarano reciproco amore con grande trasporto.
L’omaggio alla «Carmen» di Bizet arriverà dalla voce di Nico Franchini, che interpreterà l’aria «La fleur que tu m’avais jetée» in cui José esprime dolore, tormento, rimorso, ma anche devozione e amore appassionato per l’amata sigaraia, che però gli preferirà il torero Escamillo.
Si tornerà a Puccini con Teresa Di Bari e «Chi il bel sogno di Doretta», la celebre aria in cui la protagonista dell’opera «La rodine» sogna per una sola notte l’amore romantico. Poi, un’altra Parafarsi di Corlianò, stavolta sulla «Turandot», farà da gancio con il finale ispano-americano sulle note di «Granada» di Agustín Lara e «Historia de un amor» di Guadalupe Pineda.













