Un esperimento pluri-drammaturgico e fuori dal comune, realizzato utilizzando le cuffie bluetooth a teatro per un’esperienza intima e immersiva, fruita in maniera disgiunta da un pubblico ristretto di famiglie. I ragazzi ascoltano una trama, i genitori un’altra. La storia è quella della fiaba «Il pifferaio magico» dei fratelli Grimm, alla quale è liberamente ispirato «Hamelin» della Factory Compagnia Transadriatica, spettacolo «tout public» vincitore del Premio Eolo 2023 e in arrivo a Taranto per un appuntamento speciale della rassegna «Favole & Tamburi» firmata dal Crest con il sostegno della Regione Puglia. Per la sua particolare natura «Hamelin» necessita di uno spazio raccolto per creare la giusta atmosfera con gli spettatori, che potranno essere al massimo 70 per ogni recita. Pertanto, lo spettacolo, che viene realizzato in collaborazione con il Comune di Taranto per il progetto «Città in gioco», andrà in scena sabato 6 dicembre alle ore 17 e domenica 7 dicembre, in doppia rappresentazione, alle 16.30 e alle 18.30, nel più adatto Centro polivalente Giovanni Paolo II (in via Lisippo 8), sempre al quartiere Tamburi.
Scritto e diretto da Tonio De Nitto per l’interpretazione di Fabio Tinella sulle musiche originali di Paolo Coletta, con la voce fuori campo di Sara Bevilacqua, le scene di Iole Cilento, i costumi di Lapi Lou e i pupazzi di Michela Marrazzi, «Hamelin» prende spunto dall’enigma dei bambini scomparsi nella fiaba dei fratelli Grimm.
La storia del pifferaio è ancora oggi avvolta nel mistero e rievoca una vicenda tra leggenda e realtà accaduta ad Hamelin, cittadina del nord della Germania dove secoli fa finzione e cronaca si sono intrecciate attorno alla sparizione di centotrenta bambini, in un episodio ricordato anche dalla targa affissa sulla cosiddetta casa dell’accalappiatopi. Un fatto trasformatosi nel tempo in fiaba, prima attraverso la tradizione orale, poi nella raccolta di saghe germaniche dei fratelli Grimm.
Elemento centrale dello spettacolo è l’ascolto in cuffia: grazie a un sistema audio dedicato, gli adulti e i bambini ricevono narrazioni differenti dello stesso evento scenico, così da seguire la storia da prospettive diverse. I più piccoli possono ascoltare la voce del pifferaio, mentre gli adulti vengono guidati verso riflessioni più profonde sul ruolo dell’artista e della società.
Ad Hamelin vige ancora il divieto assoluto di suonare musica nella via Senzatamburi. Ma cosa è successo ai bambini di Hamelin? Dove finisce la realtà e dove inizia la finzione? Nel rispondere a queste domande il tempo buio di oggi trova un’eco stupefacente nel buio attraversato dalla cittadina di Hamelin a causa del morbo portato dai topi. Pertanto, lo spettacolo prova a raccontare e ripercorrere l’origine di questo mistero giocando su diversi piani percettivi della storia, facendo in modo che il pifferaio possa portare una visione diversa da quella degli adulti, lasciando spazio per la sorpresa e il rapimento della bellezza appartenenti all’infanzia. Così, se da un lato il pifferaio strappa con la musica i bambini ai divieti, alle restrizioni e alla protezione che impedisce loro di crescere, dall’altro, con il suo carretto simile ad un reperto dell’antico teatro viaggiante, innesca una profonda riflessione sul ruolo dell’artista nella società di oggi.
Info e prenotazioni al numero 333.2694897 (anche con WhatsApp), Biglietto unico 7 euro (6 euro per nuclei familiari composti da almeno 4 persone).













