Al Teatro Piccinni di Bari, per la stagione teatrale e di danza del Comune di Bari- Puglia Culture, da oggi e fino a domenica 21 dicembre, in scena “La gatta sul tetto che scotta”, di Tennessee Williams.
Le repliche dello spettacolo, per il quale Valentina Picello è stata premiata con l’UBU 2025 come miglior attrice, si terranno oggi, giovedì 18 alle ore 19.30; domani, venerdì 19, alle ore 18 e 21; sabato 20, alle ore 20, e domenica 21, alle ore 18.
Con questo lavoro Leonardo Lidi porta in scena la crepa di una famiglia tra desiderio, verità negate e fame d’eredità. Una festa di compleanno che somiglia a un congedo, una casa che diventa ring, una famiglia che si scopre incapace di dirsi la verità.
La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams arriva in scena in un nuovo allestimento firmato da Leonardo Lidi, produzione Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale, con un cast corale guidato da Valentina Picello, Fausto Cabra, Nicola Pannelli, Orietta Notari.
Tradotta da Monica Capuani, la celebre partitura di Williams si addentra nel cuore della famiglia Pollitt, ricca dinastia del Sud degli Stati Uniti riunita nell’immensa proprietà di Big Daddy per celebrarne il compleanno. Ma dietro il rito della convivialità, si addensa l’ombra dell'”ultima festa”: l’uomo, ignaro, è gravemente malato di cancro al colon. È in questo clima sospeso che affiorano con brutalità l’avidità e le fragilità dei figli, Gooper e soprattutto Brick, e la condizione di Margaret (Maggie), moglie innamorata e ostinata di Brick, intrappolata in un matrimonio senza intimità e senza ascolto.
Attorno al letto di un patriarca destinato a lasciare il trono, la famiglia si frantuma in manovre, silenzi, accuse: Gooper e sua moglie Mae puntano all’eredità, mentre Maggie lotta per non precipitare “giù”, come una gatta su un tetto che scotta, aggrappata a una posizione sociale conquistata con fatica e alla speranza, anche quando assume la forma di una bugia. Nel confronto con Brick esplode una ferita più profonda del denaro: il lutto per Skipper, l’amico perduto, e la fuga di Brick nell’alcol, nel rifiuto della verità, nel terrore di nominare desiderio e dolore.
Il dramma si chiude sul confine sottile tra menzogna e sopravvivenza: Maggie fa credere a Big Daddy di essere incinta, nel tentativo disperato di trasformare l’invenzione in destino, e invita Brick a tornare alla vita, al corpo, a un amore possibile.
Williams costruisce così una tragedia domestica di tensione altissima, dove la famiglia diventa il luogo in cui tutto si negozia – affetto, potere, identità – e in cui la verità, quando arriva, brucia.
SCHEDA IN SINTESI
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
Valentina Picello, Fausto Cabra, Nicola Pannelli, Orietta Notari
LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA
di Tennessee Williams
traduzione Monica Capuani
con Giuliana Vigogna, Giordano Agrusta, Riccardo Micheletti, Greta Petronillo, Nicolò Tomassini
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
suono Claudio Tortorici
assistente regia Alba Maria Porto
regia Leonardo Lidi
La gatta sul tetto che scotta racconta la storia della famiglia Pollitt, una ricca famiglia del Sud degli Stati Uniti che vive una profonda crisi di fronte all’imminente morte del padre, Big Daddy. La famiglia si è riunita nell’immensa proprietà terriera di Big Daddy per festeggiare il suo compleanno: l’uomo non sa che questa sarà la sua ultima festa, essendo lui ammalato, senza saperlo, di cancro al colon. In questo contesto vengono in luce l’avidità e la debolezza dei figli, Gooper e Brick, e in particolare la situazione di quest’ultimo e di sua moglie Margaret. I due vivono un matrimonio senza intimità: Maggie è profondamente innamorata, ma Brick è distante, è da tempo un alcolizzato, e non la degna di considerazione.
Gooper e Mae, interessati all’eredità di Big Daddy, cercano di approfittare della situazione.
Durante un conflitto con Brick, Maggie dice di sentirsi come “una gatta su un tetto che scotta”, decisa a non cadere giù: ha, infatti, conquistato con fatica una posizione sociale e non vuole tornare nelle sofferenze della povertà. Accusa il marito di essere un alcolista per la perdita di Skipper, il suo più caro amico, morto suicida per l’amore inconfessato tra i due. Brick rifiuta di affrontare la verità sulla sua sessualità e sul suo dolore. Alla fine, Maggie fa credere a Big Daddy di essere incinta, continuando a sperare di riuscire a trasformare questa sua bugia in realtà. Il dramma si chiude con lei che invita Brick a consumare il loro amore.













