Sarà Tancredi di Gioachino Rossini ad inaugurare il 51° Festival della Valle d’Itria, venerdì 18 luglio (ore 21) nel cortile di Palazzo Ducale di Martina Franca (repliche 26, 29 luglio e 2 agosto, ore 21). La guerra militare sullo sfondo e la guerra d’amore, scatenata da incomprensioni e sospetti fra i personaggi principali, scandiscono l’incedere del “melodramma eroico” in due atti, su libretto di Gaetano Rossi, che ha segnato uno dei primi grandi successi del Cigno di Pesaro, che la compose poco più che ventenne. Particolarità della nuova produzione, sarà l’esecuzione consecutiva dei due finali appartenenti a due diverse versioni approntate da Rossini: la prima composta per il Teatro La Fenice di Venezia e andata in scena il 6 febbraio 1813, e la versione per il Teatro Comunale di Ferrara, rappresentata poche settimane dopo, il 21 marzo 1813 con il finale tragico anziché lieto come nella versione originale. Ascoltare i due finali nella stessa recita permetterà di seguire il processo compositivo all’origine di uno dei capolavori del pesarese, decimo dei trentanove titoli che compongono la sua parabola creativa. Edizione di riferimento sarà quella di Philip Gossett per la Fondazione Rossini.
L’opera torna a splendere a Martina Franca 49 anni dopo aver inaugurato il Festival della Valle d’Itria nel 1976.
A dirigere l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, formazione che accoglie i più promettenti e talentuosi musicisti da tutto il mondo, sarà Sesto Quatrini, nato professionalmente al Festival della Valle d’Itria, per il quale ha già diretto diverse produzioni. Firma la regia Andrea Bernard, giovane talento affermatosi nei principali teatri italiani ed europei, insignito nel 2024 del Premio Abbiati per la regia, cui si affiancano Giuseppe Stellato per le scene e Ilaria Ariemme per i costumi.
A causa di una improvvisa indisposizione della signora Goryachova, nel ruolo del titolo debutta il giovane talento di Yulia Vakula, mezzosoprano russo, allieva dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, scelta che conferma l’importanza della formazione e del sostegno dei giovani talenti da parte della Fondazione Paolo Grassi e del Festival della Valle d’Itria. Affiancano la Vakula il soprano Francesca Pia Vitale (Amenaide), il mezzosoprano Hinano Yorimitsu (Isaura, nella data del 2 agosto sarà Marcela Vidra) il tenore Dave Monaco (Argirio), il basso Adolfo Corrado (Orbazzano) e il mezzosoprano Giulia Alletto (Roggiero) per un cast di indubbio valore; Luigi Leo dirige L.A. Chorus, Lucania & Apulia Chorus.
LE DICHIARAZIONI
Guarda profondamente al presente la regia di Andrea Bernard: “Tancredi è un’opera quanto mai contemporanea. In un mondo attraversato da conflitti reali e informativi, dove il rumore della guerra rende difficile distinguere il vero dal falso, anche la sfera privata si contamina. I personaggi non sono liberi di amare, di scegliere, di comprendere”. La vicenda, prosegue il regista “è ambientata in un tempo presente ma sospeso, in un luogo che è insieme concreto e simbolico: un parco giochi devastato dalle bombe. Un luogo che non dovrebbe mai essere toccato dalla violenza, e che proprio per questo ne rivela tutta l’assurdità. Uno spazio dove la guerra è già passata, dove resta solo il segno della distruzione”. La sfida di allestire i due finali trova una sua ragione drammaturgica nello sguardo esterno di un bambino, “uno sguardo incontaminato, capace di trasformare la tragedia in possibilità, la morte in rinascita”.
Alla sua sesta presenza al Festival e a dieci anni di distanza dal suo debutto che avvenne proprio a Martina Franca, Sesto Quatrini ha un legame molto intenso con il Valle d’Itria. Rossini, inoltre, è fra i compositori cardine del suo percorso artistico e racconta: “Il suo teatro e la sua musica richiedono un coinvolgimento intellettuale profondo e consapevole per comprendere la complessità e le molteplici sfumature. L’assenza di retorica nelle emozioni raccontate, la poetica del paradosso, del nonsense, la costruzione perfetta quasi fosse un architetto prima di essere compositore, la costante ricerca dell’eleganza, un canto che viene ornato talvolta fino all’inverosimile. Eppure questa apparente chiarezza nasconde un tratto distintivo: l’aleatorietà che Rossini, più di qualunque altro compositore, affida alla sua musica. Caratteristica questa che implica una richiesta di complicità nella riscrittura e nella partecipazione attiva della sua stessa musica rispettivamente a chi la interpreta e a chi la ascolta”.
LA TRAMA
Il soggetto è tratto dall’omonima tragedia in cinque atti, rappresentata nel 1760, di Voltaire, la cui produzione tragica fu spesso un punto di riferimento per i testi del teatro musicale dell’epoca. Siamo nella Sicilia dell’anno 1005, campo di battaglia di lotte feroci per il potere tra i Bizantini e i Saraceni. Siracusa, città-stato orgogliosa della propria libertà, tenta di conservare la propria indipendenza da entrambi gli occupanti, nonostante sia lacerata da lotte interne fra le famiglie patrizie di Argirio e Orbazzano. Tancredi, giovane nobile di famiglia normanna allontanato dalla città con l’accusa di tradimento, è innamorato, ricambiato, di Amenaide, figlia di Argirio, che però promette in sposa la figlia ad Orbazzano, nel tentativo di appianare le divergenze fra le due famiglie e unirsi alla lotta contro il saraceno Solamir, anche lui con mire su Amenaide. Tornato in patria sotto mentite spoglie, Tancredi scopre il matrimonio programmato, mentre una lettera che Amenaide aveva scritto a Tancredi perché tornasse, viene intercettata da Orbazzano che la mostra a tutti, credendo fosse rivolta a Solamir. Amenaide non svela la verità per non tradire Tancredi e viene arrestata. Argirio è costretto a condannare la figlia, che viene però difesa da un cavaliere sconosciuto (Tancredi) che sfida a duello Orbazzano per liberarla. Orbazzano, sconfitto e ucciso, fa sì che Amenaide sia libera; ma Tancredi la crede ancora spergiura per via della lettera. Intanto i saraceni minacciano i siracusani se Amenaide non sarà offerta sposa a Solamir. Tancredi combatte contro di loro, vince e libera la città. Argirio svela la verità a Tancredi, che torna da Amenaide, chiedendo scusa. L’opera si conclude col giubilo generale. Nel finale della versione di Ferrara (il nuovo testo è probabilmente del conte Luigi Lechi, nei cui archivi è conservato l’autografo rossiniano), Tancredi viene ferito a morte in battaglia, ma spira felice di sapere di essere amato da Amenaide e dalla sua città.
L’ALTRO TANCREDI
Il 26 luglio (ore 18) nel Chiostro del Carmine di Martina Franca, il primo dei tre Concerti del Sorbetto, L’altro Tancredi vedrà Ilaria Narici, musicologa e direttrice scientifica della Fondazione Rossini di Pesaro, raccontare l’opera attraverso le tre versioni esistenti dell’opera (oltre quella di Venezia e Ferrara, Milano, che è la successiva, sempre del 1813) con l’ascolto dei brani musicali non inclusi nel Tancredi del Festival. Protagoniste le giovani voci dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”.
Il 51° Festival della Valle d’Itria è organizzato da Fondazione Paolo Grassi
con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Puglia Promozione, Provincia di Taranto, Comune di Martina Franca, Comune di Cisternino, Camera di Commercio Brindisi-Taranto
in collaborazione con Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, European Festivals Association, Opera Europa, ItaliaFestival, Cidim
Con il contributo di BCC Locorotondo
Platinum Partner Torre Maizza – A Rocco Forte Hotel, EuropSpin
Mediapartnership SKY Classica
Major Partner Basile Srl, Elecronic’s Time, Relmef, Malu, Marraffa, Masseria Croce Piccola, Tagliatore, Werent
Biglietti: da 70 a 35 euro; riduzioni disponibili per Senior, Under 30, Under 15. Tel biglietteria 080 8407250, tutti i giorni ore 10-13 / 17-21, biglietteria@festivaldellavalleditria.it . Acquisto on line su vivaticket.com
Programma su www.festivaldellavalleditria.it
Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it
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Martina Franca, Palazzo Ducale
18, 26, 29 luglio, 2 agosto
TANCREDI
Melodramma eroico in due atti di Gioachino Rossini
su libretto di Gaetano Rossi
tratto dalla tragedia in cinque atti Tancrède (1760) di Voltaire
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 6 febbraio 1813
Edizione critica a cura di Philip Gossett (1984) per la Fondazione Rossini di Pesaro
(in collaborazione con Casa Ricordi)
Esecuzione con il finale della prima versione per il Teatro La Fenice di Venezia (6 febbraio 1813) e della versione per il Teatro Comunale di Ferrara (21 marzo 1813)
Direttore Sesto Quatrini
Regia Andrea Bernard
Scene Giuseppe Stellato
Costumi Ilaria Ariemme
Light designer Pasquale Mari
Dave Monaco Argirio tenore
Argirio Dave Monaco
Tancredi Yulia Vakula
Orbazzano Adolfo Corrado
Amenaide Francesca Pia Vitale
Isaura Hinano Yorimitsu (18, 26, 29/7), Marcela Vidra (2/8)
Roggiero Giulia Alletto
Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala
L.A. Chorus, Lucania & Apulia Chorus
Luigi Leo maestro del coro
Nuova produzione del Festival della Valle d’Itria













