FOGGIA – Il tango argentino in Capitanata rompe gli schemi e si prepara a conquistare i più giovani. Raffaele Ferrante e Maria Simona Gentile, ballerini e maestri professionisti attivi nel territorio da oltre trent’anni e fondatori dell’Encuentro Tango Festival, lanciano “Tango Underground”, un progetto che scardina l’immagine tradizionale del ballo per renderlo un linguaggio urbano, spontaneo e vitale, in dialogo con le culture giovanili.
L’iniziativa, portata avanti da Ferrante e Gentile che operano attraverso accademie stabili a Foggia e Lucera, punta a liberare il tango dalle “sale da milonga” per portarlo nei luoghi della socialità giovanile, rispondendo a un bisogno crescente di autenticità e contatto umano.
Il cuore del progetto è la rottura dello stereotipo che vede il tango come un’arte del passato o distante. “Tango Underground” lo reinterpreta in chiave contemporanea, abbracciando spazi non convenzionali.
“Il nostro luogo più ‘Underground’ non è un posto preciso – spiegano Gentile e Ferrante -, ma ogni spazio che non nasce per il tango e che proprio per questo lo accoglie in modo nuovo: una strada, un parcheggio, una galleria d’arte, un centro sociale. Lì il tango si libera dalle regole tradizionali e torna a essere un linguaggio umano, spontaneo e urbano. Il nostro obiettivo è portare l’abbraccio dove nessuno se lo aspetta”.
Questa visione contemporanea si riflette anche nella musica e nella didattica: “Tango Underground” non è un linguaggio chiuso. Nei laboratori si integrano elementi di musica elettronica, hip-hop, danza contemporanea e improvvisazione, trasformando il tango in un ibrido che dialoga con i suoni e i corpi di oggi.
Il progetto intercetta un tema cruciale per i giovani: il desiderio di relazioni reali in un’era dominata dagli schermi.
“In un mondo dove tutto passa attraverso uno schermo e le relazioni si consumano in chat, il tango offre qualcosa che i giovani non trovano più: presenza, contatto, ascolto reciproco – sottolineano i due maestri -. Per un’ora si spegne il telefono e si accende il corpo: ci si guarda negli occhi, si respira insieme. È tutt’altro che un ballo datato, è un atto contemporaneo di ribellione alla distanza”.
L’autenticità dell’incontro è la vera “leva” del progetto, capace di coinvolgere i giovani senza bisogno di convincerli: “Una volta che sperimentano il piacere di scoprire che dietro ogni passo c’è una persona, non un profilo, tornano. Sentono qualcosa che nessuno schermo può dare”.
Raffaele Ferrante e Maria Simona Gentile invitano i giovani della Capitanata a scoprire il nuovo volto del tango attraverso corsi e appuntamenti in spazi alternativi, rendendo la danza una forma d’espressione vitale e attuale. Gli incontri sono nei giorni di giovedì e venerdì a Foggia e il martedì a Lucera.













