Nasce “E ora che faccio?”: a Grottaglie uno spazio per mamme e donne in attesa

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Un’esperienza personale che diventa progetto collettivo. Da questa intuizione nasce “E ora che faccio?”, un percorso dedicato alle donne che vivono la maternità nelle sue molteplici dimensioni: emotive, fisiche, relazionali, organizzative. Una fase della vita spesso raccontata come naturale e immediatamente felice, ma che nella realtà porta con sé domande profonde, paure, cambiamenti inattesi, senso di solitudine e la difficoltà, talvolta, di potersi riconoscere nel nuovo ruolo.

L’assessorato alle politiche sociali e della famiglia, in collaborazione con un ampio gruppo di professioniste e professionisti del territorio, promuove un ciclo di incontri mensili, per un anno, presso la Biblioteca Comunale “G. Pignatelli”, con l’obiettivo di offrire uno spazio di ascolto, confronto e sostegno per madri, future madri e per tutte le donne che desiderano condividere la propria esperienza.
Alla base dell’iniziativa c’è quella domanda che un po’ tutte le mamme ci siamo sempre poste e che accomuna moltissime donne: “E ora che faccio?”. Una frase che racchiude dubbi, fragilità, aspettative e la richiesta implicita di una rete capace di sostenere.
Da qui la volontà di creare un luogo di incontro reale, in cui poter parlare liberamente della gestione delle difficoltà quotidiane, dei cambiamenti del corpo, del rapporto con il partner e con la famiglia, delle emozioni spesso ambivalenti che accompagnano la maternità, ma anche degli aspetti più luminosi e positivi.
Il percorso prenderà il via venerdì 21 noembre 2025 alle ore 18:00 affrontando temi fondamentali per comprendere la complessità della maternità oggi: essere mamma oggi: sfide e difficoltà quotidiane; la condivisione del ruolo genitoriale e il rapporto di coppia; lo sviluppo cognitivo e affettivo dei bambini, l’empatia e l’intelligenza emotiva nei primi anni di vita
Il progetto si avvale della disponibilità gratuita di numerose figure professionali, che nel corso dei mesi affronteranno i diversi aspetti del benessere psicofisico e relazionale:
Dott.ssa Mary Lenti, pedagogista, formatrice, docente e istruttrice di Mindfulness;
Dott.ssa Amelia Trani, psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale;
Dott.ssa Nunzia D’ettorre, psicologa e psicoterapeuta sistemico-familiare;
Dott. Giandomenico Rosa, docente laureato in Scienze Motorie;
Dott.ssa Nunzia Lattanzio, pedagogista giuridico ed esperta in criminologia;
Dott.ssa Danila Testa, nutrizionista;
Dott.ssa Anna Ursoleo, osteopata;
Dott.ssa Enza Scatigna, pedagogista e arteterapeuta;
Prof. Domenico Carlucci, musico terapeuta e docente di chitarra;
Dott. Bryan Laddomada, consulente informatico e di business;
Dott.ssa Serena Annicchiarico, logopedista;
Maestra Maddalena Blasi, insegnante di scuola dell’infanzia;
Dott.ssa Federica Cipriano, educatrice e pedagogista;
Dott.ssa Matilde Pagano, pedagogista e formatrice.
Queste professioniste e questi professionisti mettono a disposizione tempo e competenze per costruire una comunità solidale, capace di riconoscere la complessità del diventare madre e di sostenere chi affronta questo percorso.
“E ora che faccio?” rappresenta un progetto sociale innovativo, che mira a rafforzare la rete territoriale di cura, contrastare l’isolamento, promuovere benessere, empowerment e autoconsapevolezza.
Gli incontri, aperti e gratuiti, saranno sempre accompagnati da momenti di dialogo e confronto diretto con le partecipanti.
Inoltre, grazie alla collaborazione con gli operatori della Biblioteca comunale, durante i successivi incontri le mamme potranno portare con sé i propri bambini e bambine, che saranno accolti al piano superiore per attività di lettura dedicate ai più piccoli. Un modo per rendere lo spazio davvero accessibile, inclusivo e a misura di tutte.
“Questo progetto nasce da un vissuto personale, da una domanda che molte donne conoscono bene e che spesso non hanno lo spazio per pronunciare: E ora che faccio? — dichiara l’assessora alle politiche sociali e pari opportunità. La maternità è un’esperienza meravigliosa, ma non sempre semplice. Richiede una rete, che ascolta e sostiene. Con questo percorso vogliamo restituire alle madri un luogo dove sentirsi comprese, accompagnate e mai giudicate. È un impegno che come amministrazione assumiamo con convinzione: sostenere il benessere delle donne significa sostenere le relazioni, le famiglie e il futuro di chi cresce accanto a noi”.