Sabato 6 dicembre “Quello che non c’è” di Giulia Scotti per la stagione Per un teatro umano del progetto Teatri del Nord Salento

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Sabato 6 dicembre (ore 20:45 | ingresso 10 – 8 euro) il Teatro Comunale di Leverano, per la stagione Per un teatro umano del progetto Teatri del Nord Salento – promosso da Factory Compagnia Transadriatica in collaborazione con BlaBlaBla – ospita Quello che non c’è di Giulia Scotti. Lo spettacolo – vincitore del Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2023 e menzione speciale del bando Odiolestate 2023 – nasce da una vicenda familiare taciuta per anni: la morte della zia Daniela, una presenza rimossa dalla memoria collettiva e mai raccontata apertamente. Attraverso un racconto intimo e lucido, l’autrice ricostruisce la storia ascoltata dal padre a venticinque anni, intrecciando memorie d’infanzia, silenzi domestici e verità a lungo celate. «Non ho ricordi di lei da viva, ne di noi due insieme. C’è una sua fotografia, quella sì la ricordo, non mi è mai piaciuta, è un po’ sgranata, un po’ anonima, e la faccia di mia zia è gialla, o almeno così mi sembrava quando la guardavo da bambina. È la foto che si consegna agli amici e ai parenti il giorno del funerale», sottolinea Giulia Scotti. «Poi un giorno, avevo venticinque anni, mio padre è venuto da me e mi ha raccontato la storia di Daniela. Lo ha fatto senza fermarsi, senza omettere niente, come se aspettasse quel momento da tutta la vita. Questa è la storia di mia zia come l’ho saputa da mio papà, è la storia di un uomo che vuole salvare sua sorella dalla morte ma non ci riesce. Quasi tutto è vero, alcuni pezzi sono inventati».  Il risultato è un viaggio nella memoria e nel dolore familiare, dove il confine tra realtà e invenzione diventa spazio narrativo per restituire voce a chi è stato dimenticato. In scena, la storia si trasforma in un dialogo tra generazioni, tra ciò che è stato taciuto e ciò che finalmente può essere detto.

LA RASSEGNA
Prosegue dunque la stagione Per un teatro umano del progetto Teatri del Nord Salento, promosso da Factory Compagnia Transadriatica, in collaborazione con Blablabla, con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Puglia Culture, Trac – Teatri di residenza artistica contemporanea e i comuni di Novoli, Leverano, Campi Salentina, Guagnano, Trepuzzi e Brindisi.

PROSSIMO APPUNTAMENTO
Lunedì 22 dicembre (ore 20:45 | ingresso 10 – 8 euro) al Teatro Carmelo Bene di Campi Salentina da non perdere Il tango delle capinere di Atto Unico/Sud Costa Occidentale con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco per la regia di Emma Dante. Una vecchina fruga dentro un baule. Estrae un flacone di pillole, un velo da sposa, un telecomando, tanti palloncini colorati. Da un altro baule arriva la musica di un carillon. Compare un uomo anziano.  Indossa un vecchio abito da cerimonia liso dal tempo. L’uomo guarda la donna e sorride. Subito la raggiunge. L’abbraccia. La donna appoggia la testa sulla spalla di lui.  Lui le fa una carezza. Lei lo tiene stretto per non perdere l’equilibrio. Lui la sostiene. Ballano. Lui estrae dalla tasca un orologio da taschino: meno cinque… meno quattro… meno tre… meno due… meno uno… e al rintocco della mezzanotte lui fa scoppiare un petardo. Si baciano. Lui lancia in aria una manciata di coriandoli. La festa ha inizio. Buon anno, amore mio! Lui e lei adesso hanno sedici anni. In costume da bagno si promettono amore eterno. Sulle note di vecchie canzoni festeggiano l’arrivo dell’anno nuovo ballando a ritroso la loro storia d’amore. Il tango delle capinere è l’approfondimento di uno studio, Ballarini, che apparteneva alla trilogia degli occhiali. È il componimento di un mosaico dei ricordi che rende sopportabile la solitudine di chi disgraziatamente sopravvive all’altro.