Al Teatro Fusco di Taranto doppio appuntamento con il pianista Roberto Cappello

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TARANTO – Con Roberto Cappello, virtuoso dalla tecnica trascendentale, gli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” inaugurano, martedì 14 gennaio (ore 21), al Teatro Fusco di Taranto, il trittico di appuntamenti della 76a Stagione dedicato ai grandi del pianoforte, ciclo che prevede a seguire i concerti del duo di jazzisti cubani Marialy Pacheco & Omar Sosa (22 gennaio) e del ribelle della tastiera Ivo Pogorelich (22 marzo). Tra l’altro, il giorno prima, lunedì 13 gennaio, sempre al Fusco (ore 18), Roberto Cappello sarà protagonista della prima «Lezione di musica» della Stagione, che verrà introdotta da Giusi Francavilla, già docente di pianoforte all’Istituto Musicale “Paisiello” di Taranto e socia del sodalizio ionico.

Vincitore del Premio Busoni nel 1976 e musicista dalla sensibilità artistica e spirituale raffinatissima, Roberto Cappello è considerato tra i maggiori interpreti di Liszt. E il pianista salentino (classe 1951) suonerà proprio due trascrizioni del grande innovatore della musica Ottocentesca, del quale si ascolteranno le riduzioni per pianoforte del ciclo completo dello Schwanengesang (Il canto del cigno) di Schubert e della Quinta Sinfonia di Beethoven, del quale quest’anno si celebrano i 250 anni dalla nascita.

Pubblicata nel 1829, pochi mesi dopo la morte dell’autore, la raccolta di 14 lieder Schwanengesang di Schubert venne ripensata per pianoforte nel 1840 da Liszt, che con Schubert ebbe un rapporto profondo, sfociato in trascrizioni da un lato fedeli alla partitura originale, ma dall’altro capaci di innovarla sostanzialmente. Dunque, trascrizioni come invenzioni. L’intensità del rapporto fra le composizioni di Schubert e l’opera di Liszt venne sottolineata da Ferruccio Busoni (cui è intitolato il prestigioso Premio vinto da Cappello), il quale disse che, se con le Rapsodie ungheresi Liszt aveva stregato gli ascoltatori, con le trascrizioni di Schubert li aveva incantati. Tra l’altro, il catalogo di Liszt ha una sezione così estesa di parafrasi e trascrizioni – e tra queste c’è la Quinta Sinfonia di Beethoven in programma nella seconda parte del recital – che a volte le composizioni originali del pianista ungherese rischiano di essere messe in ombra.

In Liszt il virtuosismo strumentale diventa il mezzo privilegiato per attingere a una sfera di superiore poeticità, che Roberto Cappello è in grado di restituire in modo mirabile. Musicista che ha caratterizzato la propria carriera attraverso un impegno culturale ed intellettuale nella scelta del repertorio, volto ad esaltarne i più alti contenuti, Cappello si è posto sin dagli esordi ai vertici del concertismo contemporaneo. Bambino prodigio, allievo del padre musicista, esordisce a sei anni nientemeno che alla Konzerthaus di Vienna e, all’età di sette anni, suona per la prima volta a Taranto per gli Amici della Musica, il 17 marzo 1959 per la 15ª Stagione. Dopo la vittoria del Premio Busoni, inizia una grande e nobile carriera che lo vede acclamato protagonista nelle sale più prestigiose di tutto il mondo, sia nelle vesti di solista, che con orchestre e formazioni da camera. Molti lo considerano anche l’iniziatore se non proprio di una «scuola», perlomeno di una tradizione pianistica pugliese. Infatti, dopo di lui, nella regione sono nati tanti grandi pianisti, da Benedetto Lupo a Emanuele Arciuli, da Francesco Libetta a Pasquale Iannone, da Andrea De Padova ad Alessio Bax, sino a Beatrice Rana, l’ultimo (ma solo in ordine di tempo) grande talento nato e cresciuto in Terra di Puglia.

Biglietti euro 25/20/12. Prevendite sul circuito liveticket, Amici della Musica “Arcangelo Speranza”, via Toscana n. 22/a e Teatro Fusco in via Giovinazzi.

La 76ª Stagione Concertistica, organizzata sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento dello Spettacolo dal vivo, si avvale dei contributi della Regione Puglia e del Comune di Taranto insieme al patrocinio della Provincia.