Domenica 16 maggio si riparte dal Teatro van Westerhout di Mola di Bari. Per il festival estivo attesi Morgan, David Riondino e Dario Vergassola, Petra Magoni e Andra Dindo, la Banda Osiris e le voci soliste del Teatro alla Scala

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MOLA DI BARI – Domenica 16 maggio, con un concerto del trio ArmoniEnsemble, riapre il Teatro van Westerhout di Mola di Bari per il ciclo-anteprima dell’Agìmus, che sino al 18 giugno propone 6 appuntamenti in vista del festival estivo, del quale saranno ospiti Morgan in un viaggio per voce sola e pianoforte attraverso la storia del pop e della canzone d’autore, David Riondino e Dario Vergassola con un omaggio irriverente a «La traviata» e a «La signora delle camelie», le voci soliste del Teatro alla Scala, la cantante Petra Magoni e il pianista Andrea Dindo in un tributo a Kurt Weill e Cole Porter e la Banda Osiris con lo show celebrativo dei quarant’anni di carriera.

«Ritorniamo alla musica e al suo potere terapeutico – dice il direttore artistico dell’Agìmus, Piero Rotolo – per ritrovare il senso delle cose di fronte all’imprevisto smarrimento collettivo che sta segnando le nostre vite in maniera indelebile. Un ritorno atteso, al quale non arriviamo impreparati, pur sapendo di dover continuare per chissà quanto a fare i conti con l’incertezza. In tutti questi mesi abbiamo concentrato le nostre energie in previsione di questo momento, che ci auguriamo possa rappresentare finalmente lo spartiacque nella corsa alla riconquista di una normalità che dovrà inevitabilmente fare i conti con la confusione dalla quale siamo stati inaspettatamente travolti dall’inizio della pandemia. È il momento di farsi contagiare da una nuova energia, la stessa che abbiamo profuso nel disegnare questo cartellone, così ricco di proposte per essere all’altezza delle aspettative del nostro pubblico, sempre più esigente. Ma al tempo stesso questo fitto calendario di appuntamenti, venti da maggio a settembre, rappresenta, nel suo piccolo, un concreto atto di fiducia per una subitanea ripresa di un comparto duramente colpito dall’emergenza sanitaria».

Dunque, si parte domenica 16 maggio (ore 20, Teatro van Westerhout), con il concerto «danzante» dell’AmoniEnsemble Piano Trio, formazione composta da Palma Di Gaetano (flauto), Giordano Muolo (clarinetto) e Danilo Panico (pianoforte), impegnati in un viaggio dai «Souvenir» di Louis Moreau Gottschalk, l’americano di New Orleans che già nell’Ottocento ispirò il piano jazz, alle «Danze ungheresi» di Johannes Brahms, il compositore che portò nella musica colta una delle più importanti tradizioni popolari europee.

Si prosegue sabato 22 maggio (ore 20, Teatro van Westerhout), con il recital di Angelica Disanto (soprano) e Caterina Dellaere (mezzosoprano), vincitrici del Premio internazionale di canto lirico «Valerio Gentile», accompagnate al pianoforte da Vincenzo Cicchelli, mentre domenica 30 maggio (ore 20, Castello Angioino) l’Agìmus propone l’esplorazione del repertorio più moderno per chitarra e pianoforte con gli specialisti dei rispettivi strumenti Lapo Vannucci e Luca Torrigiani, impegnati in un excursus tra le musiche di Tarrega, Torroba, Procaccini, Castelnuovo-Tedesco e molti altri ancora.

Il calendario prevede domenica 6 giugno (ore 20, Teatro van Westerhout) il tributo a Giuseppe Verdi del duo pianistico formato dai fratelli Aurelio e Paolo Pollice, che rileggono la «trilogia popolare» («Rigoletto», «Trovatore» e «Traviata») mettendo d’accordo melomani e cultori del recital pianistico.

Sabato 12 giugno (ore 20, Teatro van Westerhout) si recupera un omaggio a Beethoven nel 250esimo anniversario della nascita che la pandemia non ha consentito di celebrare lo scorso anno. Il tributo è dei musicisti pugliesi Giovanni Zonno (violino), Nicola Fiorino (violoncello) e Filippo Balducci (pianoforte), che per l’occasione propongono i due Trii dell’op. 70, tra le vette di tutta la produzione cameristica del genio di Bonn.

Chiusura dell’anteprima venerdì 18 giugno (ore 20.30, Teatro van Westerhout) con l’attore Maurizio Pellegrini e il pianista Piero Rotolo in una produzione originale del melologo «Enoch Arden» di Richard Strauss, capolavoro del teatro musicale del primo Novecento che, dopo aver ispirato nel 1911 uno dei padri del cinema americano, David Wark Griffith, in tempi più recenti ha suggerito la trama del film «Cast Away» interpretato dal premio Oscar Tom Hanks.