Dall’8 al 10 aprile nel nome di Ciccio (Formaggio) con i Virtuosi di San Martino

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BARI – I Virtuosi di San Martino tornano a Bari con il loro storico spettacolo «Nel nome di Ciccio», una produzione Diaghilev che la stessa compagnia presenta nell’ambito della rassegna «Teatro Studio» venerdì 8 e sabato 9 aprile alle ore 21 e domenica 10 aprile alle ore 19, nell’auditorium Vallisa di Bari. È l’omaggio a Nino Taranto e all’Avanspettacolo dell’ensemble da camera fondato a Napoli nel 1994 dal violoncellista genovese Federico Odling e dal cantattore Roberto Del Gaudio, artefice di un teatro musicale intriso di dissacrante ironia e raffinata ricerca culturale, che lo ha resi unico nel suo genere e apprezzato in tutta Italia.

La formazione, guidata da Odling e da Del Gaudio, rispettivamente autori della drammaturgia e delle elaborazioni musicali, e completata da Vittorio Ricciardi (flauto), Vito Palazzo (chitarra) e Salvatore Morisco (violino), propone una sorta di spiazzante, vorticoso e sfuggente blob cosmico che trita, maciulla, impasta e frulla gli ultimi residui di arte e civiltà, e con l’eleganza sobria del quintetto in dolcevita nero contrappuntano strali verbali con cliché sonori, scagliati con studiata leggerezza e impassibile disincanto.

«Nel nome di Ciccio», in ricordo di Ciccio Formaggio e del suo alter ego Nino Taranto, fa riferimento all’immenso patrimonio canoro e macchiettistico del caffè-concerto, del varietà e dei suoi maestri indiscussi, Nicola Maldacea, Peppino Villani, Gaetano Pasquariello e, per l’appunto, Nino Taranto. Con ritmi ruffiani e rocamboleschi e surreali calembour, ecco andare in scena una galleria di tipi talmente improbabili da conoscerli tutti. Si chiamano Carlo Mazza, Pezza, Pizzo, Quagliarulo, Agata e Luana (figlia di cubana). Il doppio senso, impietoso, è costantemente in agguato, suggerito e mai detto. E I Virtuosi, si tuffano letteralmente in questo universo, facendo affiorare, echi, schegge, memorie, citazioni, in un ammiccante mosaico di incastri che fagocita Schönberg e il liscio, la rumba e Stravinskij, Kurt Weill e Rossini, Eduardo e Carmelo Bene. La comicità che ne scaturisce è incontenibile. Ma possiede il gran pregio di essere al tempo stesso sofisticata e popolare.

 Biglietti 10 euro – online sul circuito vivaticket.