Time Zones, sulla via delle musiche possibili: presentata la XXXVII edizione della rassegna dedicata ai suoni non convenzionali

64

BARI – È stata presentata ieri mattina, a Palazzo di Città, la XXXVII edizione di “Time Zones, sulla via delle musiche possibili”, la storica rassegna dedicata ai suoni non convenzionali. Ad illustrare il programma il direttore artistico Gianluigi Trevisi alla presenza dell’assessora alle Culture del Comune di Bari.

“L’amministrazione comunale rivolge un ringraziamento speciale a Gianluigi Trevisi per tutto ciò che ha realizzato e continua a promuovere nella città di Bari da trentasette anni a questa parte – ha esordito l’assessora comunale alle Culture -. Time Zones arricchisce l’offerta culturale della città e torna anche quest’anno alzando sempre più l’asticella della contaminazione e del coraggio linguistico e pluringuistico. Da sempre questa rassegna favorisce la contaminazione letteraria, poetica, audiovisiva e multimediale facendo sì che il concerto sia solo il punto di arrivo di una ricerca compiuta durante tutto l’anno, che guarda ai talenti internazionali ma anche ai profili artistici territoriali, alle nuove generazioni, alle nuove sperimentazioni.

L’incipit del festival quest’anno è affidato a Vince Abbracciante, stella nascente della fisarmonica in Italia, originario pugliese, che in Time Zones trova un approdo naturale”.

“Inizieremo con l’omaggio a Franco Cassano, del cui pensiero si è tralasciato un aspetto fondamentale – ha dichiarato Gianluigi Trevisi -. La compresenza dei Tempi, il testo che sarà evocato negli spazi della Vallisa il 17 settembre, ha un valore molto particolare, in quanto riflette uno sguardo tenero, lucido e scientificamente perfetto per analizzare quello che è il “signoraggio”, come lo definisce Cassano, dell’uomo sulla natura. Parole che hanno il sapore di una profezia perché prefigurano in termini poetici ciò che sta accadendo: il distacco totale dell’essere umano dal contesto naturale. Il concerto sarà poi replicato domenica 18 sotto una quercia, una delle più alte della Puglia, che si trova in un terreno confiscato alla mafia, a Valenzano, un luogo simbolico, di 3 chilometri quadrati d’estensione, sfuggito alla devastazione che l’avrebbe ricoperto di una grande colata di cemento. Abbiamo deciso di mettere in contatto la pagina scritta con la musica perché l’arte è una, contiene tutto ed è questo ormai lo standard dei processi creativi, l’idea che regge la cultura e la contemporaneità. L’altra parte di Literature, la nuova sezione in cui la letteratura incontra la musica, proseguirà nella Vallisa dal 4 al 9 ottobre.

La manifestazione si terrà anche nel chiostro di Santa Chiara, nel teatro Abeliano, al Kismet per concludersi il 15 ottobre all’AncheCinema”.

 

La XXXVII edizione di “Time Zones, sulla via delle musiche possibili” avrà al centro il rapporto della musica con le immagini e, come ormai di consueto da alcuni anni a questa parte, con la pagina scritta.

Un’ampia anteprima nel mese di settembre sarà costituita da un rinnovato e sentito omaggio a Franco Cassano: “La compresenza dei tempi” sarà evocata dalla voce dell’attore Giuliano Giuliani e dalla musica di Vince Abbracciante e dell’ESSE String Quartet. Una lucida quanto emozionante “profezia” del sociologo barese scritta nel 2011 come prefazione alla riedizione per Donzelli de “Le ragioni dei Topi” di Carlo Levi (il 17 settembre in Vallisa a Bari e il 18 settembre a Valenzano a ridosso della fattoria dei Primi).

La seconda parte dedicata alla pagina scritta è rappresentata dal progetto Zarathustra: coprodotto con Diaghilev Teatri, vedrà una full immersion nel pensiero di Nietzsche grazie agli attori Paolo Panaro e Antea Chionna e alle musiche eseguite dal maestro Franco Scagliola.

Il 17 settembre, inoltre, sul palco una delle più interessanti avventure del nuovo jazz italiano con l’anteprima del progetto “Il trio dei desideri”, di Aldo Davide Di Caterino, Francesco Schepisi e Antonello Losacco (flauto, piano e basso).

Il corpo centrale di questa edizione si svilupperà senza un vero e proprio fil rouge: generi, stili e scuole differenti, uno scenario perfettamente in linea con la storia di Time Zones. Il raffinatissimo violino delle delicate creazioni di Laura Masotto nella stessa serata di uno dei pianisti più interessanti della scena europea del genere modern classical, Federico Albanese (il 23 settembre a Santa Chiara). Il jazz libero e contaminato del pianista Steve Beresford accanto all’immaginifico percussionismo di Valentina Magaletti e al sapiente basso di Pierpaolo Martino (il 24 settembre a Santa Chiara).

Suoni che disegnano paesaggi nordici per un gruppo anti-etichette e fuori dai cammini prestabiliti, un incastro perfetto di elementi distanti tra loro, perturbanti e unici con gli islandesi Múm che tornano a Time Zones (il 27 settembre al Teatro Abeliano). Agli stessi paesaggi, ma da una prospettiva diversa, rimanda l’elegiaco suono della tromba e della tuba del norvegese Daniel Herskedal (Ecm): una coltre soffusa che, dopo il solo, vivrà nella collaborazione con quella certezza della musica di casa nostra rappresentata dal giovane pianista Mattia Vlad Morleo (l’1 ottobre al Teatro Kismet).

Il pensiero che si fa simultaneamente immagine e musica nell’avvolgente mondo di Chrisophe Chassol, un universo poetico dove l’incrocio tra visioni e suoni sembra raggiungere l’idillio. In apertura l’irruzione del ruvido e possente intro della performer statunitense, ormai da molti definita l’erede della serpenta Diamanda Galas, Masma Dream World (il 2 ottobre al Teatro Kismet). È invece un’elettronica introspettiva e contemplativa, supportata da canzoni house, quella di Christian Löffler, una delle espressioni più avanzate dell’universo elettronico dei nostri tempi. Prima di Löffler, i Violent Scenes, una delle band più originali della scena pugliese, con suoni “fuori dal coro” e un’impronta decisa tra new wave ed elettronica di ultima generazione (il 7 ottobre al Teatro Kismet).

Ad esibirsi anche i Mokadelic, autori delle splendide musiche della serie Gomorra, una delle vere novità del panorama musicale italiano degli ultimi lustri, con uno spettacolo dalle immagini dirompenti che rivelano una solida maturità creativa. Con loro l’enigmatico progetto dei Panda Clan, una “rielaborazione musicale” tutta politica dei testi di Noam Chomsky (l’8 ottobre al Teatro Kismet).

La chiusura della rassegna sarà affidata al nuovo progetto dei Calibro 35 dedicato a Ennio Morricone: un lavoro certosino immaginato come omaggio al grande compositore e pensato per dimostrare, ancora una volta, che la musica del maestro è linfa sempre viva e inesauribile fonte di ispirazione (il 15 ottobre all’AncheCinema).