Venerdì 31 marzo una grande mostra al Convitto Palmieri di Lecce dedicata a Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta (1961)

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LECCE – Venerdì 31 marzo, ore 18.30 al Convitto Palmieri di Lecce, inaugurazione della mostra Abissi di silenzio. Immagini dal film  Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta (1961) un progetto espositivo cura di Antioco Floris e Antonello Zanda, alle 20 nell’ Auditorium del Museo Castromediano sarà proiettato il film Banditi a Orgosolo.

 

 

(La mostra sarà visitabile fino al 25 giugno 2023. Ingresso libero).

 

 

All’inaugurazione interverranno, insieme ai due curatori,

 

Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce;

Fabio Pollice Magnifico Rettore dell’Università del Salento;

Raffaele Casciaro, direttore del Dipartimento di Beni Culturali;

 

Proiezione del film Banditi a Orgosolo alle 20 presso la Sala Auditorium del Museo Castromediano.

 

Il percorso espositivo raccoglie una selezione ragionata di immagini del film, fotogrammi e foto di scena, rappresentative dello stile di Vittorio De Seta, ma che offrono anche uno spaccato visivo del mondo barbaricino a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta di cui Banditi a Orgosolo è espressione.

La mostra conferma il desiderio del Polo biblio-museale di essere spazio di connessione tra i linguaggi, con stretti rapporti con il mondo del cinema e tra le progettualità di differenti istituzioni, soprattutto nell’ambito della ricerca. Il progetto espositivo dedicato al film di De Seta, infatti, ribadisce lo stretto dialogo tra il Polo e l’Università del Salento e di conseguenza con il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, che ha coordinato il progetto della mostra prodotta dalla Società Umanitaria-Cineteca Sarda.

 

 

Banditi a Orgosolo occupa una posizione di rilievo nella storia del cinema mondiale. Dalla sua uscita nel 1961, con il premio come miglior opera prima alla Mostra del cinema di Venezia, è stato sempre più apprezzato per le sue qualità cinematografiche e narrative fino a poter condensare il giudizio sul film nelle parole di Martin Scorsese: «Un capolavoro indiscusso». Per la Sardegna la pellicola riveste un valore ulteriore poiché negli anni ha assunto il carattere di film di fondazione, opera da cui è difficile prescindere quando si riflette sull’immaginario cinematografico legato all’isola.

«Banditi a Orgosolo – sottolinea a riguardo il direttore della Cineteca Sarda, Antonello Zanda – è uno dei film più importanti della storia cinematografica della Sardegna e la mostra Abissi di silenzio sottolinea il fatto che per la Cineteca Sarda e per chi lavora oggi nel mondo del cinema, il capolavoro di De Seta è un pilastro ineludibile, in quanto segna un punto fermo nella rappresentazione culturale della nostra isola e della nostra storia».

 

 

«Del film è sempre stata particolarmente apprezzata la fotografia molto curata – dichiara Antioco Floris, co-curatore della mostra – tanto che i singoli fotogrammi sembra possano avere una vita autonoma. Per questo motivo è sembrato naturale presentarli in un percorso espositivo che potesse dare un senso ulteriore al racconto della Barbagia fatto da De Seta».

 

Dalle fotografie emerge uno sguardo attento alla realtà e nella composizione dell’inquadratura non c’è mai ricerca di punti di vista virtuosistici, eccentrici, ma di quadri capaci di far emergere la componente plastica dei corpi e degli ambienti. Il ricorso al bianco e nero e l’uso di mezzi agili tipici del reportage cinematografico danno quel carattere austero che ben esprime lo spirito del luogo.

 

 

II programma della giornata dedicata a Vittorio De Seta inizia alle ore 15, con una conferenza sull’opera del regista e sui temi del suo cinema, presso la sala conferenze del Rettorato (a Lecce in piazza Tancredi). Le relazioni, introdotte dal Magnifico Rettore prof. Fabio Pollice e dal Direttore del Dipartimento di Beni Culturali prof. Raffaele Casciaro, saranno di Luca Bandirali (Università del Salento), Marco Bertozzi (Università IUAV di Venezia), Antioco Floris (Università di Cagliari), Alma Mileto (Sapienza – Università di Roma) e Antonello Zanda (Cineteca Sarda).